Nella lunga fase a cavallo tra la seconda metà dell’autunno e della prima metà dell’inverno appena trascorse, più che il deficit idrico – pur importante – e le temperature miti, ha tenuto banco la discussione sulla qualità dell’aria. Stabilità infatti, specie d’inverno, vuol dire anche ristagno delle sostanze inquinanti negli strati più bassi dell’atmosfera, quindi aumento della concentrazione di derivati di emissioni nocive a contatto con la superficie, dove viviamo noi.
Il problema c’è ed è purtroppo endemico, almeno per quella parte del nostro settentrione che per caratteristiche morfologiche un ambiente ideale per l’accentuazione degli effetti negativi della stabilità e dell’assenza di rimescolamento sia sul piano orizzontale che su quello verticale. Si parla quindi dell’intera pianura padana.
Come ogni anno, in un contesto più che mai reso attento da quanto accaduto, nelle città del nord si stanno tirando le somme. Al tempo stesso, si allungano di un anno i dataset di lungo periodo. Senza un motivo particolare, ma solo per una casuale aggregazione di notizie che un caro amico di CM ha procurato, vediamo come, in questo caso per Torino ma potrebbe essere ovunque, la stessa notizia viene presentata con due letture piuttosto diverse.
1. Meteoweb
Smog: a Torino nel 2015 miglioramento della qualità dell’aria
L’unico inquinante che presenta concentrazioni in aumento è ancora una volta il benzo(a)pirene, un idrocarburo contenuto nel Pm10
Il 2015 ha confermato la generale tendenza al miglioramento sul lungo periodo della qualità dell’aria, ma c’è stato un peggioramento rispetto al 2014 legato alle pessime condizioni meteorologiche di novembre e dicembre, i peggiori dell’ultimo decennio per il numero di giorni favorevoli all’accumulo degli inquinanti atmosferici. E quanto emerge dall’anteprima del rapporto annuale sulla qualità dell’aria del 2015, realizzato da Arpa Piemonte e dalla Città metropolitana di Torino sui dati acquisiti lo scorso anno dalle 21 stazioni fisse del Dipartimento Arpa del Piemonte Nord-Ovest. Malgrado i problemi degli ultimi due mesi del 2015, il valore annuale del Pm10 è stato rispettato su tutto il territorio, con l’eccezione di due siti di misura, caratterizzati da un traffico veicolare particolarmente elevato. Il valore limite giornaliero del Pm10, invece, è stato superato nel 65% dei punti di rilevamento. Anche il valore limite annuale del Pm2,5 nel 2015 è stato superato nella gran parte delle stazioni. L’unico inquinante che presenta concentrazioni in aumento è ancora una volta il benzo(a)pirene, un idrocarburo contenuto nel Pm10; anche nel 2015 ha superato in alcuni punti di misura il valore obiettivo, valore che dal 2007 al 2012 era stato rispettato. “Rileviamo con soddisfazione la conferma al miglioramento sul lungo periodo – commenta il vicesindaco della Città metropolitana Alberto Avetta – ma i segnali in chiaroscuro del valore giornaliero del Pm10 e di quello annuale del Pm2,5, oltre ai livelli dell’ozono e del benzopirene, ci devono rendere ancora più determinati nella lotta contro l’inquinamento atmosferico“.
Smog: nel 2015 a Torino e provincia qualità dell’aria peggiore rispetto all’anno prima
Come ogni anno Arpa Piemonte e Città Metropolitana di Torino hanno realizzato un’anteprima del rapporto annuale sulla qualità dell’aria. I dati sono quelli acquisiti nel 2015 dalle 21 stazioni fisse gestite dal Dipartimento Arpa del Piemonte Nord-Ovest, corredati di un commento sintetico. Come riportato nella brochure, i dati sono stati sottoposti a due dei tre livelli di validazione previsti dall’Agenzia e quindi sono da intendersi come non definitivi. Il 2015, pur confermando la generale tendenza al miglioramento sul lungo periodo, ha segnato un peggioramento rispetto al 2014 legato alla criticità meteorologica di fine anno. I mesi di novembre e dicembre sono stati i peggiori dell’ultimo decennio per quanto riguarda il numero di giorni favorevoli all’accumulo degli inquinanti atmosferici. Malgrado ciò il valore limite annuale per il PM10 è stato rispettato su tutto il territorio, con l’eccezione di due siti di misura caratterizzati da un traffico veicolare particolarmente elevato. Il valore limite giornaliero del PM10 è invece stato superato nel 65% dei punti di misura. Anche il valore limite annuale del PM2,5 nel 2015 è stato superato nella gran parte delle stazioni. L’ozono, inquinante caratteristico dei mesi estivi, si conferma in assoluto il più critico. Il valore obiettivo non è rispettato su tutto il territorio e le concentrazioni si mantengono costanti nel lungo periodo. L’unico inquinante che presenta concentrazioni in aumento è ancora una volta il benzo(a)pirene, un idrocarburo cancerogeno contenuto nel PM10. Questo inquinante, anche nel 2015, ha superato in alcuni punti di misura il valore obiettivo, valore che dal 2007 al 2012 era invece stato costantemente rispettato su tutto il territorio.
Quindi quello che sta per terminare è stato senz’altro un anno difficile, in cui la componente meteorologica ha contribuito ad esacerbare un problema noto, senza però riuscire a scalfire un andamento che non tutti conoscono, ossia quello che vede la qualità dell’aria delle nostre città migliorare costantemente da parecchi anni. Lo so che penserete che è un gioco di parole facile e anche un po’ cinico, ma non mi sembra proprio che si respirasse quest’aria nei mesi scorsi, chissà perché.
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