Sabato sera (27 febbraio) sono capitato su RAI 3, dove ho trovato il ben noto Luca Mercalli che conduceva un lungo servizio su clima e COP21. Sono rimasto a guardarlo fino alla fine. Dopo una serie di documentari catastrofici (ghiacciai che si ritirano, Siberia che fonde e sprofonda, isole del Pacifico che vengono sommerse, ecc.), viene intervistato il Prof. Carlo Carraro, rappresentante italiano presso l’IPCC, il quale parla con entusiasmo dell’esito della COP21, ma evita di far notare che le “Intended Nationally Determined Contributions”, anche se ottemperate, non permetterebbero di rientrare nello scenario di aumento di non più di 2 °C della temperatura globale rispetto ai livelli pre-industriali (a meno, forse, di mantenere per sempre i 5/7 dell’Umanità nell’attuale stato di indigenza materiale e culturale: v. anche il mio post del 5 gennaio u.s.).
Si passa quindi allo “scottante” tema dell’energia, e come esempi si prendono due progetti di Abu Dhabi, e cioè la città “ecosotenibile” Masdar City e l’impianto solare a concentrazione Shams 1, proponendoli come via da seguire per la decarbonizzazione totale di un Paese.
In realtà, la città di Masdar City, lanciata come città sostenibile del futuro, ora è solo un luogo deserto al centro di un deserto, un sogno high-tech costato 18 miliardi di dollari. Purtroppo dal 2012 ad oggi i lavori di costruzione e implementazione si sono fermati. La città, per il momento, copre quattro chilometri quadrati (qui a lato). Compaiono edifici di aspetto architettonico discutibile, coperti di pannelli solari e rivestimenti speciali, ma non si citano le materie prime rare e l’energia necessarie per fabbricarli (energia certamente in gran parte di origine fossile…).
L’impianto solare a concentrazione Shams 1 (sotto), invece, occupa una vasta area di deserto polveroso, ed ovviamente ventoso (nel servizio si è visto anche un patetico spazzolone portato da un trattore per pulire gli specchi dalla polvere, ma non si dice quante puliture potranno sopportare gli specchi prima di diventare opachi…).
Con tutto ciò, l’impianto è dato per una potenza di picco di 100 MWe, ma, tenuto conto delle notti, delle nuvole e della polvere del deserto, la potenza media fornita in un anno penso che non supererà i 20 o 30 MWe.
Nel servizio non si fa invece per niente cenno ad un fatto molto importante (ignoranza? censura?), e cioè che nello stesso Abu Dhabi è in costruzione, da parte dei Sud-coreani, una centrale nucleare con quattro reattori, ciascun da 1400 MWe, per un totale di ben 5600 MWe. Qui di seguito un prospetto e una simpatica foto di gruppo dei lavori della futura centrale di Barakah.
Ci lavorano 18.000 persone, e si prevede che il primo reattore entrerà in funzione nel 2017. A regime questa centrale fornirà 5600 MWe in modo continuativo, notte e giorno per tutto l’anno, e quindi produrrà circa 200 volte (dicesi, duecento volte) l’energia prodotta dall’impianto solare a concentrazione Shams 1.
Evidentemente, Abu Dhabi fa assegnamento sul nucleare, e non sul solare, per decarbonizzare il proprio mix energetico (e così riservare il proprio patrimonio di idrocarburi per rifornire quei gonzi che dipenderanno a tempo indeterminato dalle fonti fossili, come i Paesi che hanno rinunciato al nucleare, tra cui l’Italia).
Pare assurdo che si debba essere obbligati a pagare un canone per sostenere un “servizio pubblico di disinformazione” come la RAI, che anche in passato non è certo stata l’ultima responsabile del livello di disinformazione e di apprensione con cui gli Italiani hanno affrontato i referendum sul nucleare: il loro esito ha declassato la tecnologia e l’industria del Paese, costringendolo di fatto a dipendere a tempo indeterminato dalle fonti fossili (a meno di accettare la prospettiva, ormai ventilata da valenti demografi e sociologi, di una “estinzione” irreversibile della Nazione stessa: al 2100, resterebbero una trentina di milioni di vecchi in miseria, che forse potranno scaldarsi con la legna raccolta ai piedi delle foreste, sempre più estese nel Paese…).
Caro Agostino, complimenti!…sei riuscito a tenere duro ed arrivare alla fine della trasmissione!…io non ce l’ho fatta….
Ad un certo punto il buon Mercalli non ha potuto esimersi dal correlare l’aumento della mortalita’ in Italia nei mesi estivi del 2015 coi Cambiamenti Climatici…peccato si sia ben guardato dal citare l’analogo, se non maggiore, aumento di mortalita’ nei mesi invernali dello stesso anno….
Credo questo possa essere un ottimo esempio di presentazione “ideologica” di dati confronto al porsi di fronte agli stessi con atteggiamento e curiosita’ scientifica come invece fatto da Luigi Mariani
http://www.climatemonitor.it/?p=40638
In fondo ad Abu Dhabi non si sono inventati niente. L’Iran ha introdotto il nucleare proprio per poter esportare gli idrocarburi all’estero, piuttosto che consumarli internamente. Quello che non si dice (tra le tante cose) e’ che i consumi dei paesi produttori di petrolio sono in continuo aumento, al punto che se dovessero soddisfare la domanda interna, rimarrebbero pochi idrocarburi da esportare. Dilemma in cui per esempio si ritrova gia’ l’egitto e potrebbe ritrovarsi, un domani, persino l’arabia saudita…
Oggi… non domani.
In Arabia Saudita, Emirati arabi e praticamente tutti gli altri produttori di petrolio di quell’area, sono da alcuni anni estremamente “energivori”… e questo incide pesantemente sulle disponibilità di petrolio. Tra l’altro la loro “relativa” stabilità dipende unicamente dalla disponibilità di petrolio ed energia. Se venissero a mancare questi 2 elementi, tutti quei paesi tornerebbero ad essere POVERI.
Ricordiamoci che importano praticamente tutto. E per fare qualunque cosa, consumano un mare di petrolio ed energia!
Personalmente sono contro il nucleare per svariati motivi… ma penso che, citare il disastro “permanente” di Fukushima (che, benché in molti affermano sia stato risolto, continuerà ad inquinare per migliaia di anni), sia più che sufficiente.
Ma a parte questo…
Fare discorsi qualunquisti non è mai una bella cosa… farne di decontestualizzati è ancora peggio.
Nell’articolo penso si voglia insinuare che l’Italia avrebbe fatto bene ad investire sul Nucleare perché tutti investivano sul Nucleare e perché tutti quelli che vendevano tecnologie e risorse (uranio) nucelari hanno sempre affermato che non è affatto inquinante e non è affatto pericoloso.
Beh… mi spiace doverlo sottolineare a degli esperti…. ma sono stronzate!
Sono stronzate, e mi scuso per questo termine che potrebbe irritarvi, perché l’estrazione dell’Uranio non è proprio una pratica “ecologica”. E non avviene neanche in Italia.
Ma sono stronzate perché si omette di ricordare che la Francia, come tante altre nazioni in giro per il mondo, amano liberarsi di scorie nucleari caricandole su navi fatiscenti fatte affondare durante le tempeste in mari lontani dalle proprie coste…. come avviene ormai regolarmente nell’oceano indiano.
Oppure amano seppellire i fusti radioattivi all’interno delle fondazioni in cemento armato delle strutture pubbliche, dei piloni dei ponti delle autostrade e delle ferrovie. Oppure, nella migliore delle ipotesi, accatastarli in vecchie miniere di sale in attesa che qualcuno, tra qualche decennio, secolo o millennio, le trovi e ne faccia buon uso.
No… mi spiace… ma inquinare e fregarsene deliberatamente e abbondantemente del proprio futuro, non è MAI una buona pratica.
L’Italia avrebbe dovuto investire su tecnologie innovative e sfruttare le risorse rinnovabili che ha… e ne ha tantissime…
E non parlo di energia fotovoltaica… che anche questa, è solo una presa per i fondelli perché si basa sul’uso di risorse e terre rare estratte a suon di bambini morti (ma in Africa, quindi per i politici non fanno testo)…
Parlo di energia eolica… di energia mareale… di energia idroelettrica…
Mini-idro e mini-eolico avrebbero garantito già ottimi risultati.
Per il mareale vennero in Italia i ricercatori che hanno sviluppato e costruito le centrali sottomarine della Danimarca… ma gli italiani sono stati talmente intelligenti da rimandarli a casa affermando che quei sistemi non avrebbero mai funzionato.
E infine ci sarebbe un sistema che oggi avrebbe reso il pianeta autosufficiente dal punto di vista energetico: la centrale a stronzate di politici!
Non serve aumentare sempre più la produzione di energia elettrica… Serve diminuire gli sprechi!
Quella delle navi francesi fatte affondare è una dichiarazione molto grave. Così come quella relativa ai fusti di scorie nascosti nelle fondamenta degli edifici.
C’è una fonte attendibile che attesti quanto dichiarato?
Mica scemi quelli di Abu Dhabi 🙂
Ottimo articolo. Sabato sera ero intento a scrivere un post che verrà pubblicato su CM nei prossimi giorni e mi stavo innervosendo in misura notevole (mi capita spesso di recente) in quanto dietro le mie spalle sentivo parlare il conduttore di Presa Diretta (mi sembra) che spiegava con dovizia di particolari la stu…. ehm, “ingenuità” della nostra classe dirigente e dei circoli radical chic ed ambientalisti che ci “onorano” del loro contributo ideologico: si parlava di OGM e il conduttore ci informava che mentre da un lato se ne proibisce la sperimentazione in campo aperto, dall’altro si consente di acquistarne quantità inimmaginabili all’estero per alimentare i nostri bovini, suini, ecc. ecc. e per produrre le nostre specialità made in Italy (tanto decantate da Coldiretti e c.). Potrà sembrare assurdo, ma noi, OGM FREEEE, produciamo tutto il Made in Italy (grana, prosciutti, pasta, pizza, latte, carne, ecc., ecc.) con alimenti rigorosamente OGM, si prodotti da piante geneticamente modificate coltivate all’estero. Detto in altri termini non possiamo produrre mais, soia e frumento OGM, ma li comperiamo all’estero per alimentarci con essi o alimentare i nostri animali. Più stu…, ehm “ingenui” di così si muore.
E questo fa il paio con quanto segnalato dal prof. Mathis a proposito di energia decarbonizzata: siamo nuclear free, ma importiamo dalla Francia, per esempio, energia elettrica prodotta da reattori nucleari. 🙂
Appena il conduttore cambiò argomento, mia moglie cambiò canale ed apparve l’ineffabile Mercalli: un ringhio disumano convinse mia moglie che era meglio cambiare ancora canale. Non ho sentito una parola di Mercalli e, visto l’ottimo resoconto di Mathis, non me ne pento affatto. 🙂
Ah, dimenticavo la base del mio nervosismo derivava dal fatto che, proprio in quei momenti, stavo riflettendo sul processo di disinformazione scientifica di un altro medium che acquisto a mie spese (il masochismo non ha limiti 🙂 ), ma questo è un altro discorso che riprenderemo a giorni. 🙂
Ciao, Donato.
Ha perfettamente ragione riguardo la questione degli OGM. Ho un micro allevamento e confermo che anche volendo nutrire i propri animali in modo “sano”, cioè senza usare mangimi, si è costretti a comprare mais OGM. Mais NON OGM praticamente non se ne trova sul mercato, e se si trova lo si paga caro…