Vi siete mai chiesti come facciano gli artisti di strada a giocare con le bolle di sapone in modo così spettacolare? Immagino di sì, perché non credo ci sia nessuno che non abbia mai provato ad imitarli. la risposta è semplice, insieme alla loro abilità artistica, usano liquidi ricchi di sostanze tensioattive, che abbassano la tensione superficiale del liquido e prolungano la vita delle bolle.
Così, direttamente dal dipartimento ‘come ti abbasso la febbre del pianeta’, giunge l’ennesima trovata di quella meravigliosa scienza per bambini che è la geoingegneria: aggiungere dei tensioattivi (surfactant) alle bolle che le navi producono solcando i mari in modo da renderle più durature, giorni o anche mesi in luogo di pochi minuti; questo sbiancherà la superficie del mare e farà aumentare l’albedo, cioè la quantità di radiazione incidente riflessa diminuendo quella assorbita. Il tutto dato in pasto al solito spettacolare modello climatico che tutto può. Risultato: 0,5°C di aumento della temperatura media superficiale globale per il 2069.
Can increasing albedo of existing ship wakes reduce climate change?
Roba da far venire un infarto allo sciachimista generico medio, che, ove desiderasse approfondire, può fare un salto sull’Huffington Post.
E i pesci? Beh, per capire cosa succederebbe agli organismi marini bisogna studiare di più… E il fatto che i tensioattivi abbassano la capacità degli oceani di assorbire la CO2 e alla fine saremmo punto e daccapo (sebbene più felici perché tutti intenti a far bolle di sapone con l’acqua di mare)? Beh, per capire se il bilancio sarebbe attivo o passivo, anche per quello bisogna studiare di più…
Ma, dico io, non potevano semplicemente studiare di più quando andavano a scuola invece di passare le giornate giocando con le bolle di sapone?
Fantastico, questa gente si merita gli “sciochimichisti”! Poi mi immagino le tempeste oceaniche con montagne di schiuma, le spiagge e i porti occupati stabilmente da muri di bianco candore, i pescatori gettare il galleggiante sulla testa del sub che emerge dalle buie profondità marine per prendere una boccata di… sana schiuma ! Ma che bella idea! Mi fa rimpiangere gli schiuma party di quando ero ragazzino…
Il bello è che tra le prime battaglie degli ambientalisti c’è stata – e c’è ancora oggi – la lotta ai tensioattivi, che inquinano le acque di fiumi, laghi e mari. Io, bambino, devo aver imparato il termine “inquinamento” proprio sulle riviste Panda del WWF, associandolo ai detersivi. Ma tant’è: ubi maior minor cessat e sarà meglio tollerare un tensioattivo inquinante che la regina degli inquinanti, la CO2.
Tutta questa cosa si chiama “eterogenesi dei fini”.
Va detto che, per quanto ne so, esistono diversi tipi di tensioattivi. Quelli proposti sicuramente saranno “buoni” ed ecologici. Però, il principio di precauzione che fine ha fatto?
PS Mi ha fatto sobbalzare la conclusione dell’articolo sull’HP:
To fully assess the scheme’s cost, safety and feasibility, he said, it will take more than a climate model. It will take real-world experiments.