Il 2015, stando ai calcoli della maggior parte dei gestori di dataset delle temperature superficiali globali, è stato l’anno più caldo delle serie storiche moderne, ossia da quando si pensa di usare tecniche di stima della temperatura più o meno omogenee. La differenza con i record precedenti è minimale, si parla di centesimi di grado, stimabile solo con la matematica, non certo con gli strumenti ma, comunque è una differenza.
L’ultimo picco, dopo una fase in cui si sono susseguiti anni caldi ma molto simili, è stato quello del 1998. Le due annate, come sanno quelli che seguono queste vicende, hanno avuto in comune un poderoso evento di El Niño, il cui portato principale è il rilascio di enormi quantità di calore dal mare – l’Oceano Pacifico – verso l’atmosfera.
Quindi, è noto che El Niño è, in quanto evento assolutamente naturale, un fattore riscaldante naturale. Per cui, se questi eventi si sommano ad altri fattori, naturali o antropici che siano, che scaldano il sistema a una scala temporale più lunga, è necessario cercare di quantificare il loro contributo onde provare a conoscere la dimensione quantitativa di ciò che naturale potrebbe non essere.
Per esempio, qui sotto c’è il grafico dell’andamento delle temperature medie superficiali globali dell’Hadley Center, la serie HadCruT4, serie cui è stata sovraimposta una curva risultante da regressioni locali multiple che mette bene in evidenza i due periodi 1910-1945 e 1975-2015, in cui si nota il trend di aumento più significativo (e anche molto simile).
Da notare anche che, se non ci fosse stato il picco del 2015, cui probabilmente ne seguirà un altro nel 2016 perché così fa El Niño, il secondo periodo sarebbe stato più breve, dal momento che in pratica la differenza tra gli anni che hanno seguito il 1998 non è statisticamente significativa, cioè separabile dall’incertezza della misura.
Ad ogni modo, la pendenza della curva di aumento nel secondo periodo, come mostrato nella figura sotto, è 0.0175 °C/anno.
Ora, la differenza tra il 2014, quando El Niño non c’era, e il 2015, è di 0.371 °C (sempre per il dataset della CRU); se a questa differenza si sottrae il trend annuale, il contributo di El Niño (0.3535 °C), evento assolutamente naturale, al ritorno del ruggito del global warming, è 20 volte superiore al trend di riscaldamento sottostante, di cui tra l’altro non sappiamo quanta parte è antropica e quanta è naturale. In pratica fatto 100 l’aumento tra il 2014 e il 2015 che potrebbe aver segnato la fine della latitanza del global warming, il 95% circa è naturale, il resto è un mix tra naturale e antropico.
Curiosamente però, per la maggior parte di quelli che hanno commentato il record del 2015, esperti e non, il record lo ha portato il global warming mentre El Niño si è limitato a passare da quelle parti…
NB: i calcoli sono qui.
Alessandro, provo a risponderti io. I dati provengono dal dataset storico del GISS della NASA, organo che gestisce una serie di elaborazione dei dati GHCN, sostanzialmente dati che provengono dalle classiche stazioni meteo terrestri integrati con le SST per quanto riguarda mari e oceani. Il dato di gennaio è +1,13°C, rispetto alla media 1951-1980, e rappresenta ora il più elevato livello di anomalia positiva mai registrato. Il precedente record apparteneva soltanto al mese precedente, dicembre 2015 con +1,11°C. Certo che l’impronta del Nino c’è tutta, naturalmente, ma come ho già fatto notare i valori di temperatura raggiunti questa volta sono sensibilmente più alti di quelli registrati nel simile evento ENSO positivo del 1997-1998.
Spero utile.
Fabio
Grazie Fabio mi ha confermato come pensavo che “di sempre” era riferito alla media 1951-1980 e se è così, credo “di sempre” sia un modo molto superficiale e scoopistico di esprimersi in climatologia, un vizio che in molti dovranno perdere per rimanere credibili in questi commenti.
Premesso che sono un perfetto ignorante in materia, dopo aver letto questo Suo articolo mi sono imbattuto in quest’altro che tratta dati diffusi dalla Nasa riferiti al gennaio 2016 indicato come il piu’ caldo di sempre:
Ma non tutti i ricercatori sono concordi sul fatto che “El Nino” possa influenzare in modo significativo l’andamento delle temperature medie globali.
Per Stefan Rahmstorf, ricercatore presso il Potsdam Institute, il fenomeno di “El Nino” può contribuire nel far salire il termometro di +0,2°C, ma più dell’80% dell’aumento è dovuto al “global warming”.
i dati diffusi dalla NASA da dove provengono? sono stati rilevati al suolo e sono stati rilevati nello stesso modo negli anni? gennaio 2016 più caldo di sempre significa da quale anno? Mi rendo conto che la mie sono domande da perfetto ignorante, ma sono curioso di sapere la risposta.
Bruno, senza entrare nel dettaglio e usando i numeri di Rahmstorf. Se la differenza tra il 2014 e il 2015 è di 0.371°C, 0,2°C non mi sembra ne rappresenti il 20%, ma parecchio di più della metà. Comunque, il trend sottostante c’è innegabilmente, ma i picchi sono appunto dovuti al massiccio rilascio di energia che ciclicamente si innesca con gli evento di ENSO positivo. Circa poi le componenti di quel trend sottostante beh…c’è da discutere parecchio.
gg
Mi permetto di ricordare che l’anno 2014 era comunque stato il più caldo dal 1880 e il fenomeno di El Nino non c’era. Mi spiega allora, dato che lei è tra i negazionisti dell’aumento termico, come ha fatto il 2014 ad essere ben più caldo di anni passati in cui c’era stato il fenomeno de El Nino!?
Rifletta su questo e si renderà conto che quello che ha scritto, sul fatto che la colpa di questo record 2015 è solo di El Nino, non sta in piedi !
http://climate.nasa.gov/vital-signs/global-temperature/
Simone, puoi permetterti di ricordare quello che credi, ma non puoi permetterti né di darmi del negazionista, né di farlo associandomi ad alcuna categoria. Innanzi tutto perché il negazionismo nega un orrore inaccettabile per il genere umano, mi ripugna e non me ne importa un bel niente che si usi il termine addolcendolo con la specifica della categoria. Lo considero un insulto e qui, sulle mie pagine, non lo faccio passare. Poi perché negare l’aumento delle temperature è stupido, visto che esistono delle misurazioni più o meno oggettive. Quindi men che meno puoi darmi dello stupido.
Circa il post, mi pare sia evidente che l’ENSO si sovrappone a un trend di lungo periodo che ha rallentato e senza il suo contributo non ci sarebbe stato alcun record. E questi sono dati oggettivi come quelli dell’aumento delle temperature. Curioso poi che porti ad esempio proprio il 2014 che, proprio perché l’ENSO è rimasto neutro, presenta una significativa differenza in negativo con il 2015.
Ora, se hai voglia come me di capire come funziona il sistema ragionaci su, altrimenti fai come credi.
Buona serata
gg
Buon giorno, complimenti per l’ottimo lavoro di divulgazione.
Vorrei segnalarvi questo ottimo canale youtube in inglese
1000frolly, dove ci sono molti video di scienziati scettici sul catastrofico global warming.
https://www.youtube.com/user/1000frolly
http://www.esrl.noaa.gov/psd/data/correlation/censo.long.data
ElNino che viene segnalato in questa serie Noaa (sopra il link) nel 1940 e nel 1941 (durato più di due anni) in che modo ha influito climaticamente? Quali sono gli eventuali differenti meccanismi nell’Oceano Pacifico?