E ci mancherebbe altro. I monsoni, eventi stagionali tipici di alcune zone del pianeta e per esse vitali, non saranno soggetti a drastici cambiamenti, ad interruzioni repentine o, peggio, a scomparsa. Il loro adattamento al crescere delle forzanti relative ai gas serra, all’utilizzo dei suoli e alla presenza di aerosol, sarà graduale, probabilmente difficilmente tangibile per questo secolo in cui, per tutto il resto, sembra che debba arrivare una catastrofe climatica.
La rassicurante notizia viene da un gruppo di ricercatori che ha pubblicato uno studio sui PNAS:
Near-linear response of mean monsoon strength to a broad range of radiative forcings
L’aspetto meno rassicurante, invece, lo troviamo nell’abstract del loro lavoro e nel commento di Science Daily. Sembra infatti che gli studi precedenti, che appunto presagivano sfracelli anche per i monsoni, avessero trascurato di tener conto di un piccolo particolare, il fatto che l’aria, quando sale di quota, si raffredda. Si chiama “raffreddamento adiabatico” ed è un pezzo sostanziale delle equazioni del moto. Fatte l e dovute correzioni e fatta una media di una serie di simulazioni in cui la risposta dei monsoni ai vari forcing è non lineare, ecco che il disastro svanisce e stiamo tutti più tranquilli.
Molto più tranquille, poi, immagino saranno quelle centinaia di milioni di persone la cui sopravvivenza – monsone significa ritorno alla vita, non inondazione distruttiva, tanto per tornare a dare alle cose il loro significato – dipende dall’arrivo di queste pur molto intense piogge stagionali.
E sembra anche che, data la particolare variabilità interannuale di questi eventi, spesso regolata da altri fattori climatici di larga scala come ad esempio El Niño, anche qualora questi dovessero divenire più abbondanti, ci saranno sempre anni in cui lo saranno un po’ di meno.
Benvenuti nel mondo della scienza ormai acquisita e delle discussioni sui dettagli.
Ma davvero non sapevano, o comunque hanno trascurato che l’aria salendo si raffredda ?
Sinceramente sono allibito. Mi potevo aspettare di tutto, meno che questo.
Eddai in fondo è solo un gamma, un numerello piccolino a chilometro se secco, se umido è ancora più piccolino povero. Che vuoi mai che sia se ce lo dimentichiamo, e poi è solo fisica mica statistica
Ma quale opinione può farsi un profano della materia, che però usa il suo cervello, di fronte a tutta una serie studi che dimenticano “piccoli dettagli” nella loro elaborazione?
Non so, è come un progettista di un ponte sul fiume che alla fine “scopre” che sotto ci scorre l’acqua….
La conseguenza di tutto ciò, secondo me, è che nessuno prenderà più sul serio le pubblicazioni, anche quelle fatte bene perchè le metterà nel calderone delle boiate.