Ahi, la locomotiva d’Europa non vuol saperne di funzionare a vento. Pare infatti che, malgrado le speranze riposte e le vagonate di Euro profusi, il grande parco eolico off-shore tedesco nel Mare del Nord stia facendo più danno che guadagno alle casse e all’infrastruttura energetica del paese dell’efficienza. Con una capacità installata di 3 GW, la produzione fluttua pericolosamente fino a scendere a pochi MW.
Sotto con altro genere di produzione quindi per far fronte al fabbisogno. E, quando il vento soffia, sempre che non soffi troppo, per evitare scompensi alla rete sono spesso costretti a staccare, percependo lauti indennizzi perché rinnovabile uguale oro, ma comunque non contribuendo al fabbisogno. Der Spiegel ci va giù pesante: Fiasco sul mare. Il parco Off Shore non rispetta le speranze delle risorse rinnovabili.
Tempaccio, tempo imprevedibile, installazione molto complessa e alti costi di manutenzione, questi i problemi con cui hanno a che fare i gestori. Tutte cose inattese in effetti….
Ma era il parco eolico per il quale dovevano poi costruire centinaia di chilometri di elettrodotti per portare l’energia a Sud, dove c’è una grossa fetta degli utilizzatori, ovvero le industrie pesanti tedesche? Spero almeno che i soldi dell’elettrodotto non li abbiano ancora buttati.
Ok, mi rispondo da solo:
“Even when the wind does blow, the cross-country power transmission needed to deliver the power to markets still have not been constructed, and so it is impossible to deliver the generated power where it is needed (if needed). ”
Chiaramente il problema è tutto qui. Quindi spenderanno altre vagonate di soldi per dimostrare che alla fine funzionerà benissimo.
3 gennaio 2015
A me la cosa che ha più colpito è l’immagine di presentazione del post. Si vedono alcune pale eoliche che emergono da un sottostante banco di nebbia. Inoltre nebbia si forma anche a valle delle pale per effetto (immagino) della turbolenza indotta dalle pale stesse.
Se la mia interpretazione è corretta (e chiedo a Guido il conforto della sua esperienza), l’immagine si rivelerebbe efficacissima a scopo didattico per illustrare l’importanza della turbolenza nella genesi della nebbia (in questo caso è turbolenza meccanica indotta dalle pale ma un effetto analogo si verifica dopo il sorgere del sole per effetto della turbolenza termica, il che spiega ad esempio perché in val padana il massimo di fittezza della nebbia si abbia una – tre ore dopo il sorgere del sole).
Vuoi vedere che anche le pale eoliche tedesche servono a qualcosa?
Luigi
Ieri sera c’era in tv un servizio su un latitante molto famoso (Matteo Messina Denaro), e guarda caso, dicevano che era implicato in affari loschi con le pale eoliche.
Volevo farlo notare a mia moglie, ma ogni volta glielo dicevo troppo tardi, quando l’avevano già detto.
Per fortuna l’hanno ripetuto tante volte che alla fine sono riuscito a farlo notare a mia moglie 🙂
Del resto, alla Eon cosa interessa se gli impianti rendono o no? Non ci ha messo un soldo nel progetto, han pagato tutto i contribuenti tedeschi.
Si veda l’articolo di Franco Battaglia del 16 febbraio 2008 su “Il Giornale” a pagina 20; diceva già tutto sette anni fa.
E poi, per capire quanto è truffaldino tutto il sistema delle cosiddette energie rinnovabili, basta guardare al calo dei prezzi dei pannelli FV, che è andato di pari passo con il calo degli incentivi……
Troppi interessi in ballo per dire la verità, e nel frattempo qualcuno si è arricchito davvero.
Il “Guardian” potrebbe titolare, non senza qualche ragione, che il GW causa anche l’indebolimento del fiato di Eolo… E’, al solito, peggio di quanto pensavamo.
Buon 2016 a tutti… 😉