La previsione di questa settimana è di Flavio
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Situazione ed evoluzione sinottica
É trascorsa un’altra settimana all’insegna del tempo anticiclonico sull’Italia. Altri sette giorni di tempo secco, assenza di precipitazioni, inversioni termiche e accumulo ulteriore di inquinanti nei bassi strati. Il fatto che questo sia coinciso con le vacanze natalizie ha offerto una occasione ghiottissima all’informazione generalista per stracciarsi le vesti all’insegna del clima che cambia (e cambia male) con la solita carrellata di presunti record di caldo su tutto l’orbe terracqueo e il solito, ben sperimentato cherry picking:
“Stati Uniti nella morsa del caldo! Si fa il bagno a New York” (primi piani di attraenti bionde in bikini a corroborare l’evidenza scientifica).
Nessuno ovviamente sottolinea che mentre a New York si fa il bagno il nordovest del continente americano batte letteralmente i denti, dalla California all’Alaska (Fig.1).
“Ma il caldo attanaglia praticamente tutto il pianeta!”
Evidentemente Australia, Cina, Siberia centrale, Polo Nord, Penisola Arabica, Atlantico settentrionale e Antartide non fanno piú parte del pianeta Terra. Squalificati per eccesso di freddo (Fig.2).
Ma proprio mentre si celebra il de profundis del freddo invernale e si vagheggiano stabilimenti balneari sulla costa del Labrador e la baia di Hudson il tempo, beffardo, prepara una importante variazione sul tema.
In risposta all’ennesimo, poderoso affondo del vortice polare sul medio Atlantico una altrettanto intensa pulsazione anticiclonica dinamica porterà alla formazione di una vasta cellula anticiclonica disposta secondo i meridiani, con massimi di circa 1050 hPa sul Mar Baltico. Lungo il bordo orientale di tale struttura anticiclonica si metterà in movimento un vasto blocco di aria molto fredda diretta dalla Russia alla regione balcanica. Una classica figura sinottica di “omega blocking” (Fig.3).
L’Italia si ritroverà in una prima fase sotto la protezione dell’anticiclone euro-scandinavo, sebbene esposta all’intrusione dei primi refoli di aria più fredda dai quadranti nord-orientali.
In una fase successiva, lo spostamento verso la Karelia dei massimi di pressione favorirà una penetrazione più incisiva dell’aria fredda continentale fin sul Mediterraneo e, nel contempo, agevolerà l’intrusione di aria umida atlantica dai quadranti occidentali. L’avvezione di aria fredda, continentale, laminare nei bassi strati unitamente alla sovrapposizione di aria umida atlantica alle quote superiori si configura come una ricetta perfetta per condizioni di maltempo sull’Italia, con opportunità per nevicate anche su aree pianeggianti (Fig. 4).
La prognosi, tuttavia, é ben lontana dall’essere sciolta, come di prassi in situazioni che vedono coinvolti moti retrogradi di correnti continentali sul Mediterraneo. Alla luce degli attuali run modellistici, infatti, non si può escludere la possibilità che l’anticiclone si posizioni abbastanza a nord da far sí che la zona di convergenza tra il flusso atlantico e l’aria continentale si collochi a nord dell’Italia. E neanche la possibilità che un nuovo affondo del vortice polare in medio Atlantico favorisca l’isolamento di una depressione sulle Canarie con associata ennesima rimonta dinamica proprio sul Mediterraneo centrale.
L’unica certezza che si può avere al momento e’ che fra circa una settimana i media nostrani parleranno di clima impazzito. Impazzito male, naturalmente. E naturalmente, sarà tutta colpa del global warming, secondo quel singolare quanto consolidato ossimoro per cui il global warming é causa di local cooling.
Previsioni del tempo sull’Italia
Lunedì ancora condizioni di stabilità sull’Italia. Persistenza di inversioni termiche associate a fenomeni nebbiosi su Val padana e valli e zone interne del Centro-Sud. Temperature stazionarie, venti deboli variabili.
Martedì lieve calo del geopotenziale sul Nord-ovest con formazione di una goccia fredda in quota in transito veloce verso la Sardegna. Nuvolosità a tratti intensa su regioni nord-occidentali con sporadiche precipitazioni sulle zone alpine, nevose oltre i 1000 m. Rapido peggioramento sulla Sardegna con possibilità di piovaschi in serata. Stabile altrove, con addensamenti nuvolosi più frequenti sulle regioni tirreniche. Lieve attenuazione dei fenomeni nebbiosi. Temperature in lieve diminuzione al Nord, specie sulle Alpi, stazionarie altrove. Venti a rotazione ciclonica sul Tirreno attorno al minimo. Moderati di maestrale sull’Adriatico, deboli variabili altrove.
Mercoledì prime infiltrazioni di aria piú fredda dai Balcani. Nuvolosità in aumento sui versanti orientali ma senza fenomeni di rilievo; condizioni di cielo generalmente sereno o poco nuvoloso altrove. Ulteriore attenuazione dei fenomeni nebbiosi per arrivo di aria più secca nei bassi strati. Temperature in diminuzione a partire dalle regioni orientali. Venti moderati di grecale su Adriatico e Jonio, deboli altrove.
Giovedì si intensifica l’irruzione di aria fredda continentale sull’Italia. Cieli nuvolosi sulle regioni adriatiche con sporadiche precipitazioni, nevose anche a quote basse in serata. Generalmente sereno o poco nuvoloso altrove, ma con nuvolosità in aumento sulle regioni nord-occidentali per l’approssimarsi di una saccatura atlantica. Temperature in ulteriore, sensibile diminuzione, specie sulle regioni orientali. Venti ovunque moderati dai quadranti orientali, con rinforzi su Adriatico, Jonio e Tirreno settentrionale.
Venerdì passaggio di un debole sistema frontale sulle regioni alpine, con associate deboli nevicate. Condizioni generali di variabilità altrove, con sporadiche precipitazioni sulle regioni adriatiche, anche in pianura e, più organizzate, sulla Sardegna, nevose al di sopra dei 1000 m. Temperature in ulteriore lieve diminuzione. Freddo. Venti sostenuti dai quadranti orientali.
Sabato e Domenica possibile formazione di ciclogenesi mediterranea con peggioramento sulle regioni centro-meridionali e nevicate sull’Appennino anche a quote molto basse. Condizioni di stabilità al Nord, ma con diffuse gelate. Attendibilità molto bassa. Sussiste infatti la possibilità di una rimonta anticiclonica mediterranea in risposta all’isolamento di una goccia fredda sulle Canarie, cosí come la penetrazione di correnti atlantiche e associate, estese nevicate sul Nord Italia.
OTTOBRE piovosissimo, colpa dei cambiamenti climatici: “il riscaldamento di mari e oceani favorisce le ciclogenesi mediterranee.” NOVEMBRE/DICEMBRE anticiclonici, colpa del clima: secondo Maracchi il “nuovo clima” prevede un innalzamento di latitutine dell’anticiclone nord-africano (ergo il riscaldamento globale produce più cicloni ma anche più anticicloni). Egr. signori prof, scienziati del clima, Maracchi di turno, prima di andare in TV ad annunciare catastrofi, usateci lo cortesia di andarvi a rivedere gli archivi dal 1871 ad oggi, per verificare quante alte pressioni dicembrine abbiamo avuto in Europa; oppure spiegateci la connessione tra global warming ed “anticiclone europeo”. GENNAIO/FEBBRAIO: all’arrivo delle prime ondate di freddo, un pò come sta accadendo in Russia, sentirete parlare di….. “colpa dei cambiamenti climatici”. A proposito di ossimoro global warming -local cooling… Qualunque fenomeno si verifichi ormai si alluderà sempre al clima impazzito. Frattanto nonostante qualche TG voglia far passare i soliti servizi col costume da bagno, in Sicilia, il mese di dicembre si chiude con un bilancio, sotto il profilo termico, perfettamente in linea con le medie climatiche del periodo.
Articolo sublime. Finalmente considerazioni serie. Perché la RAI non le dà spazio nei TG!!!???
Salve. Ma io, da “casalinga di Voghera”, che cosa devo pensare a queste uscite?
http://meteolive.leonardo.it/news/In-primo-piano/2/anomalie-termiche-di-quanto-salita-la-temperatura-in-europa-nell-ultimo-trentennio-/52250/
Ovvero come rispondere a chi mi sbatte questo sotto al naso? Grazie
“Se però dovesse non piovere per qualche migliaio d’anni, allora il mare si abbasserebbe, ”
Ma a Parigi hanno fatto la previsione per il 4035?
Nei TG di oggi hanno detto che l’acqua bassa a Venezia avviene a causa dei mutamenti climatici, incluso il fatto che non piove. Io rimango un po’ perplesso a pensare che il mare si abbassa perché non piove… ma sono un ignorante. Qualcuno può dare delucidazioni? E quanto è eccezionale il fenomeno di questi giorni a Venezia?
Fabrizio, si chiama barometro inverso, con la forzante barica in opposizione (vento assente e peso elevato della colonna d’aria), la marea è regolata solo dal contributo astronomico. La non pioggia non c’entra un accidente. Se però dovesse non piovere per qualche migliaio d’anni, allora il mare si abbasserebbe, perché il Mediterraneo è un bacino in negativo, cioè perde più acqua per evaporazione di quanta non ne riceva dallo Stretto di Gibilterra e si mantiene in equilibrio con il run-off dei fiumi, appunto alimentati dalle precipitazioni. Ma temo che pioverà…
gg