Sorpresa, il benessere delle società, il loro tasso di crescita e la loro produttività dipendono dal clima. Non lo sapevamo. Non sapevamo infatti che Roma si è mangiata l’Europa grazie a secoli di temperature elevate e che è finita perché il freddo ha costretto i Barbari a scendere di latitudine. Non sapevamo che Europa e Asia si sono sviluppate per prime perché disposte lungo la latitudine e non lungo la longitudine come le Americhe e l’Africa.
Ora lo sappiamo, non perché a qualcuno sia venuto in mente di ripassare la storia, ma perché, un nuovo paper pubblicato su Nature ha affrontato il problema in termini sia macro che micro economici scoprendo che la temperatura media annuale per cui è massima la produttività è 13°C. Sotto cresce lentamente, sopra declina rapidamente.
Vengo a conoscenza di questa pubblicazione da Le Scienze, dove però non si sono accorti che non si tratta di temperatura ambientale ma, appunto, media annuale. Non ci hanno fatto caso nonostante i 23-24°C che avranno di sicuro in redazione ;-).
E quindi? Beh, è facile… nel 2100, con il pianeta che secondo le proiezioni sarà diventato simile a un cotechino la sera del 31 dicembre, la produttività globale calerà del 23%. E’ tutto? No, perché qualcuno ci rimetterà il 100% della capacità produttiva, qualcun altro (pochi) lo guadagnerà, con il suddetto risultato a livello globale che però vedrà anche aumentare drammaticamente la differenza tra dove si potrà continuare a produrre e dove no, naturalmente a discapito di chi già se la passa male.
Se c’è una cosa che mi fa più paura delle previsioni su clima che cambia e cambia male sono le proiezioni economiche. Le due cose insieme, poi, sono da sudori freddi. E non già per le tinte fosche con cui viene dipinto un futuro che, guarda caso, è invece da che mondo è mondo meglio del passato, quanto per l’enorme quantità di assurdità che si riescono a dire impunemente o, peggio, anche con cori di assenso da parte di preoccupatissimi uditori.
Comunque, nel nostro piccolo, abbiamo scoperto perché l’operoso nord-est è l’operoso nord-est e il meridione invece arranca, nonostante il Paese in realtà sarebbe ben messo, con una temperatura media annuale di 13.5°C; ma i 12.8 di Vicenza e i 17.5 di Catania parlano chiaro. Ne prendano atto una volta per tutte i governanti, è un problema di sudore, non di organizzazione.
Chicca per finire, volete sapere cercando a caso qual è il Paese che spacca il centesimo dei 13°C e quindi va come un treno? La Cina…altra clamorosa scoperta…
guardate il lato positivo:
più caldo, più fedeltà per tutti, più freddo, sesso a gogo (si parla di mosche però… 😉 ) …..
sto ancora finendo di ridere….
http://www.iflscience.com/plants-and-animals/cold-climates-encourage-promiscuity
Bé, se penso che il mio potenziale produttivo viene sempre più spesso sprecato nell’affrontate il supplizio impostomi da pratiche burocratiche idiote e farraginose oltre ogni limite (es: fattura elettronica PA) non credo che il calo di produttività indotto dal GW sarà un gran danno per il mondo, nel senso che grazie a Dio la burocrazia sarà la prima a rallentare la sua immonda produzione.