Beh, non proprio. Ma c’è chi tiene il conto. L’immagine qui sopra, pubblicata dalla NASA, racchiude tutti gli eventi franosi indotti da precipitazioni in un dataset che copre il periodo 2007-2015 che si è cominciato a costruire con una pubblicazione su Natural Hazards nel 2010.
A global landslide catalog for hazard applications: method, results, and limitations
Con un po’ di impegno si riescono a vedere anche alcuni eventi capitato sul nostro territorio il cui potenziale di rischio, sebbene molto elevato, esce piuttosto ridimensionato rispetto ad altre zone del pianeta, specie quelle interessate dalle piogge monsoniche. In tutto, gli eventi che rientrano nella catalogazione del paper segnalato pare siano stati 6.500, numero su cui c’è comunque un abbondante margine di incertezza.
Qui sotto ancora, l’animazione dell’intero dataset, che potete anche scaricare dal visualization lab della NASA. Il tutto, diffuso un paio di giorni da The Weather Network e postato su Twitter da @theAGU.
In Italia, cura dell”IRPI (Istituto Protezione IIdrogeologica) di Perugia è stato da tempo curato il catalogo delle frane italiane. Alcune Regioni hanno autonomamente fatto la stessa cosa attraverso i propri Seervizi geologici. Ricordo solo la Regione Emilia e Romagna, ma ce ne soonoo altre, il cui censimento rivelò che il 90% delle frane aavvengono sempre nello stesso luogo. Le cosiddette frane di nuova generazkone ono pertaanto in numero decisamente minoore. Tuto questo servire per iniziative di prevenzione. Ma, si sa, di questi eventi catastrofici ss ne parla subuito dopo il loro accadimento, e poi c’è il silenzio. E” stato sempre così.