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Svizzera, c’è una ragione se la comunità internazionale è tutta lì

Ho sempre pensato che la Svizzera, più precisamente Ginevra, fossero diventate la sede l’epicentro delle organizzazioni sovranazionali in ragione della neutralità mantenuta durante l’ultimo conflitto mondiale. A volte mi è venuto il dubbio che invece fosse accaduto per le leggi bancarie che il paese ha adottato, ma forse le due cose coincidono…

Comunque mi sbagliavo, i membri della comunità internazionale è cosi massicciamente presente perché non sono scemi o, se preferiti, sono lungimiranti. In testa a tutti, naturalmente quelli dell’IPCC, il panel ONU che valuta gli effetti dell’uomo sulle dinamiche del clima. Sanno infatti che la Svizzera, ben lontana dal mare e mediamente piuttosto in alta quota, sarà uno dei pochi luoghi dove rifugiarsi dal disastro climatico prossimo venturo. Parola di James Hansen, novello Zoroastro, già direttore del GISS della NASA, ora libero profetizzatore di sventure climatiche (fonte).

Gli scienziati avvisano che gli eventi meteorologi estremi diverranno peggiori e larghe porzioni di città costiere saranno sommerse da oceani ancora più acidi. Tutto questo solleva un quesito: Se il cambiamento climatico continuerà con questo passo, c’è un posto dove essere al sicuro da qualche parte?“La Svizzera sarebbe una buona scelta,” dice James Hansen, direttore di scienze climatiche all’istituto della Terra della Columbia University. Il suo ultimo studio avvisa che il cambiamento climatico sta avvenendo più velocemente di quanto avessero previsto i modelli al computer. Lui e più di una dozzina di co-autori hanno scoperto che il livello dei mari potrebbe salire fino a tre metri nei prossimi 50 anni. Slate sottolinea che sebbene lo studio non sia ancora peer reviewed, Hansen “è noto per essere un allarmista e anche uno che ci prende”Bene. La Svizzera potrebbe essere un piacevole posto dove vivere – Okay, so. Switzerland might be a desirable place to live— certamente in generale, ma anche come sistema per evitare i cambiamenti climatici – per un certo numero di ragioni: E’ nell’entroterra, cosa che significa che è protetta dall’aumento del livello dei mari. E i governanti in Svizzera sembra stiano prendendo le minacce connesse con il clima seriamente – cosa che non accade per il resto del mondo. …

Volendo probabilmente rafforzare il concetto, Hansen è poi entrato a gamba tesa sul recente discorso programmatico del presidente Obama, da cui pare che gli USA siano intenzionati a guidare la lotta al clima che cambia e cambia male lancia in resta (fonte):

“Queste azioni sono praticamente inutili,” ha detto James Hansen, un ricercatore che ha guidato il GISS della NASA per oltre 30 anni e avvisò già il congresso per la prima volta nel 1988. “Non fanno nulla per attaccare il problema fondamentale.”“State scherzando,” ha scritto, quando gli hanno chiesto se il piano avrebbe in qualche modo reso non necessario continuare con l’attivismo climatico. Il piano di Obama e, per quel che vale la proposta della personalità di punta dei democratici Hillary Clinton, ha continuato, “è come il tizio che va al lavoro a piedi invece di guidare ed è convinto che sta salvando il mondo.”

Judith Curry in effetti ha fatto due conti usando i numeri e i modelli dell’IPCC, ammesso che i secondi ci prendano. Una riduzione delle emissioni USA del 30% per il 2025 limiterà il riscaldamento del pianeta al 2100 di ben 3 centesimi di grado. Se invece le ridurranno dell’80% i centesimi di calura in meno saranno 11.

Ieri a Ginevra c’erano 32°C. Il 7 agosto del 2100, quindi, ce ne saranno 31,89. Mica male.

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Published inAttualità

6 Comments

  1. Luigi Mariani

    Ricordo che in epoca di guerra fredda era di moda fra i ricchi fabbricarsi un rifugio antiatomico dotato di ogni comfort. Oggi bisognerebbe lanciare la moda del rifugio anti-AGW. Costruendoli e vendendoli a caro prezzo si potrebbero far soldi a palate.
    Luigi

    • Donato

      Caro Luigi, se non erro in Svizzera il rifugio antiatomico è una specie di “optional obbligatorio” di tutte le costruzioni pubbliche e private. Sempre se non ricordo male ogni cittadino svizzero ha un posto in un rifugio antiatomico (pubblico o privato) per cui la Svizzera è l’unico Paese al mondo che garantisce a tutti i propri cittadini la protezione dalle radiazioni e dai loro effetti. Questo per qualche anno. E dopo? Bohhhh! 🙂

      .Se gli svizzeri decidessero di cogliere l’assist di Hansen, potrebbero creare un sistema simile a quello bancario: invece dell’anonimato dei correntisti (ormai solo un ricordo) potrebbero garantire un “rifugio anti AGW” a chi fosse in grado di permetterselo. Sono convinto che milioni di persone farebbero carte false per procacciarsi un posto in questo paradiso. Le persone non sono, però, come i capitali: occupano e consumano spazio per cui non tutti potrebbero accedere alla Svizzera (considerando anche i severi controlli sull’immigrazione).
      La Svizzera è stata, del resto, sempre sinonimo di esclusività. 🙂
      Ciao, Donato.

  2. Fabio Vomiero

    Può anche darsi che Hansen, per motivi suoi, sia in effetti un pò estremista ed apocalittico, ma visto l’effettivo stato dell’arte in materia di cambiamenti climatici, trovo sia altrettanto estremista anche la posizione della Curry nel liquidare con tanta superficialità le invece importantissime aperture concettuali di Obama o precedentemente della Cina con un inutile e provocatorio conticino della serva, che peraltro in termini probabilistici potrebbe essere quantitativamente molto più impreciso degli stessi modelli climatici utilizzati dall’IPCC. In secondo luogo stavo facendo qualche riflessione sul reale significato della locuzione “il clima che cambia e cambia male”, che forse può essere interpretata in vari modi a seconda dei contesti in cui viene utilizzata. Secondo il mio punto di vista la locuzione esprime contemporaneamente un concetto oggettivo (il clima che cambia) ed uno soggettivo (il clima che cambia male). Sul primo concetto credo ci sia poco da dire, se non precisare il fatto che il clima cambia in diverse maniere e sotto la spinta di diverse cause che agiscono in antitesi o in sinergia, su scale temporali spesso completamente differenti, per cui bisogna sempre fare sempre molta attenzione a comparare le diverse situazioni, i fenomeni naturali complessi non si ripetono mai in modo uguale. Ciò significa che l’attuale riscaldamento globale potrebbe benissimo essere di natura diversa da qualsiasi altro episodio avvenuto nel passato allo stesso modo per cui ogni volta che ho la febbre, per esempio, le cause eziologiche sono ogni volta diverse o combinate in modo diverso. Sul secondo concetto, in quanto soggettivo e relativo, forse c’è da dire ancora meno. Quindi dal mio punto di vista soggettivo, vi potrei dire che il clima delle mie zone (nord est) sta cambiando abbastanza male direi, soprattutto in estate. Ora, in questo momento dovrei essere sulle spiagge di Lignano, ma ieri sera il mio buon senso mi ha fatto desistere e sono scappato a casa con la mia famiglia, per cercare un po’ di refrigerio sotto l’ala protettrice di un ambiente condizionato. Giorni e giorni con temperature sui 35 gradi di giorno, a luglio come ad agosto, brezze assenti, annichilite completamente da un mare troppo caldo a da un’anomala ed insistente ventilazione che proviene dall’entroterra ancora più bollente, anziché dal mare, temperature di 30 gradi e oltre a mezzanotte. Ma vi potrei parlare a lungo di come è cambiato il clima delle mie zone che conosco bene fin da quando ero bambino, naturalmente verso il caldo, e di tanto anche. E poi non sopporto quelli che mi dicono “eh ma è estate, è giusto che faccia caldo”. Perché poi, mio malgrado, è in genere così che ragiona la gente, altro che dati e metodo scientifico. Comunque confidando in un previsto leggero miglioramento della situazione, nel senso di un indebolimento di questa struttura anticiclonica di matrice nordafricana, non so se Guidi conferma, tornerò a Lignano lunedì mattina. Saluto sempre tutti cordialmente.

    • “ma visto l’effettivo stato dell’arte in materia di cambiamenti climatici, trovo sia altrettanto estremista anche la posizione della Curry nel liquidare con tanta superficialità le invece importantissime aperture concettuali di Obama o precedentemente della Cina con un inutile e provocatorio conticino della serva, che peraltro in termini probabilistici potrebbe essere quantitativamente molto più impreciso degli stessi modelli climatici utilizzati dall’IPCC.”

      A brigante, brigante e mezzo…

  3. Tanto per parlare a vanvera (mi adeguo allo stile di Hansen), Ginevra non è, in teoria, un posto così sicuro. Nell’anno del Signore 563 fu distrutta da uno tsunami lacustre, causato da uno smottamento subacqueo all’altra estremità del lago, alla foce del Rodano, dove il fiume accumula in continuazione fango e detriti che si depositano in forme instabili. Credo che sia per questo motivo che in quella zona si vedono sempre draghe all’opera.

    http://www.corriere.it/scienze/12_ottobre_29/ginevra-tsunami-lago_117a8eaa-21cc-11e2-867a-35e5030cc1c9.shtml

    Qualche anno fa gli studi parlavano di piccoli terremoti o forti temporali come possibili cause scatenanti del fenomeno. Ma oggi sappiamo benissimo (!) che il Global Warming può causare terremoti perché scioglie i ghiacciai e crea tensioni sismiche, per non parlare della maggior frequenza di eventi estremi. Per cui, mi spiace per Hansen, ma Ginevra non è al sicuro.

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