E’ stato inventata la previsione perfetta? Potremo finalmente chiamarla certezza? Non esattamente. Il sole assicurato è un’iniziativa del Comune di Pesaro che ha deciso di offrire a quanti decideranno di trascorrere lì le proprie vacanze a luglio e agosto e dovessero vedersele rovinate dal maltempo, di garantire con una polizza assicurativa un indennizzo consistente in un week end gratuito nei mesi di settembre o maggio e giugno 2015 (qui su ANSA e Repubblica).
Pesaro è la stessa città la cui amministrazione comunale prolungò la stagione estiva fino a ottobre per decreto l’anno scorso, dopo una stagione decisamente capricciosa per non dire proprio brutta. Se quella iniziativa fece scalpore (non so che effetti abbia poi sortito in termini pratici) e sembrò alquanto strampalata, questa rischia invece di aprire una nuova era, non necessariamente negativa, anzi. In fondo il turismo è un’attività industriale come le altre per chi lo offre e un prodotto per chi lo pratica, per cui ci sta che il rapporto venga regolato da garanzie.
Certo, il fattore di rischio è alquanto imponderabile, se visto nell’ottica del singolo evento, perché nessuno è in grado di sapere che cosa succederà in nessuno dei sessanta giorni in cui la garanzia sarà efficace, ma queste cose si fanno con i grandi numeri, cioè nel tempo. E i garanti pare abbiano preso delle precauzioni, perché per essere corrisposto l’indennizzo, dovrà piovere per tre giorni di seguito con un cumulo di almeno 3 millimetri di pioggia al giorno nella fascia oraria dalle 10 alle 16 e si dovrà aver prenotato con almeno una settimana di anticipo. Il rischio se lo assumeranno il comune e l’associazione degli albergatori, mentre il premio alla compagnia assicuratrice verrà finanziato, in parte, con le tasse di soggiorno.
Un rischio elevato? Vediamo. Non sono riuscito a trovare dati specifici per la città di Pesaro, ma si possono vedere quelli della stazione di Rimini, distante soli 30km. Secondo la climatologia del periodo 1961-1990 (trentennio di riferimento), le precipitazioni totali del mese di luglio ammontano in media a 54mm, mentre quelle di luglio a 69mm. Il numero di giorni con piogge superiori a 1mm è 4,3 per luglio e 6,1 per agosto, mentre quello di giorni con piogge superiori a 10mm è 1,6 per luglio e 1,9 per agosto (fonte Servizio Meteo A.M.).
Forse non basterà un anno per valutare il rapporto costo-beneficio dell’operazione, ma il tutto, se mantenuto nel lungo periodo, potrebbe finire per essere in attivo. Vedremo.
Sono d’accordo con te Fabio.
Buona domenica a tutti.
Io invece, quando apprendo notizie del genere, tendo ad interpretare tutto in una chiave un po’ filosofica che mi induce a riflettere sul fatto di quanto, in generale, la gente sia non viziata, ma straviziata. Siamo arrivati al punto che vorremmo riuscire anche a comandare il tempo per farlo collimare alle nostre più strampalate esigenze, personali, o legate agli indici, a volte perversi e fuorvianti della macroeconomia. Ma dove c’è scritto che d’estate deve sempre essere sole e caldo, o che d’inverno le piste da sci debbano essere per forza sempre ben innevate. Oramai, travolti come siamo da queste dinamiche sociologiche a volte, diciamolo pure, un po’ folli, stiamo veramente perdendo il vero senso delle cose. Magari se qualcuno ogni tanto, approfittando di un paio di giorni brutti in piena estate, invece di imprecare, rinunciasse ad un po’ di abbronzatura selvaggia (e diminuisse così il suo rischio di sviluppare il melanoma) e si dedicasse a studiare un po’ di Darwin, evoluzionismo, ecologia e perché no, meteorologia e climatologia forse il suo punto di vista potrebbe trarne un po’ di beneficio. Andiamo per esempio a rispolverare il concetto di adattamento. Nel mondo reale, come minimo, ogni sistema evolve e ogni azione comporta un qualche tipo di rischio. Quando le cose succedono, non dobbiamo poi cadere sempre dalle nuvole e scaricare sempre le responsabilità a qualcun altro o a qualcos’altro.