State per leggere un post un po’ sopra le righe. Giuro però che il carattere di quel che segue si allontana da quello che scriviamo di solito per dovere di cronaca, non perché siano sopraggiunti strani condizionamenti esogeni.
Sicché, la cronaca. Molto semplicemente, secondo il solito esperto di turno (o gruppo di esperti) e il solito media di turno, l’aumento della concentrazione di CO2 farà migliorare le proprietà medicali e psicoattive delle piante, cannabis inclusa. Non solo, il caldo che avanza, che di quella CO2 sarebbe conseguenza diretta, permetterà di coltivare certe piante, cannabis inclusa, anche a quote più alte, con rischio di aumento delle coltivazioni, come dire…private ;-).
Si pongono dunque una serie di problemi. Innanzi tutto che fare, abbattere la CO2 e rinunciare ai benefici (medicali, s’intende) dei cannabinoidi? Oppure lasciarne un po’ in atmosfera che magari ci scappa pure un po’ di divertimento?
In fondo, se ormai l’arrosto climatico è inevitabile, cotti per cotti…
Vanno mandati a zappare la terra in antartide…cosi mi dicono se la terra viene bene
Non sanno più cosa inventarsi per dare sfogo al loro accanimento contro la CO2 (che nasconde in realtà l’accanimento contro l’uomo e il progresso)