Salta al contenuto

Indovina cos’è

L’immagine qui sopra viene dal satellite Aqua della NOAA, più precisamente dallo strumento MODIS (Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer). E’ un passaggio delle 12:04 UTC di ieri, 11 maggio 2015.

Cielo quasi completamente sereno…oppure no?

Andiamo con ordine. L’immagine è un RGB True Color, cioè una combinazione dei canali 1, 3 e 4, tutti con ampiezza di banda nella finestra del visibile (vedi specifiche qui), quindi impiegati per l’osservazione delle nubi e degli aerosol. Sebbene con qualche approssimazione, quello che si vede è quello che vedremmo con i nostri occhi.

Si nota la nebbia sul Mar di Corsica, un po’ di cirri sparsi specie al nord ma anche sul Tirreno, e poi delle belle onde orografiche sull’Appennino e sui monti dei Balcani. Ma tutto il resto, quello sul Tirreno, sullo Stretto di Sicilia e sullo Jonio meridionale, cos’è?

Dopo un po’ di ricerche mi sono fatto un’idea. E voi? Attendo commenti…

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail
Published inAttualità

41 Comments

  1. La domanda è: quanto dev’essere intensa la brezza per increspare? La mia esperienza è quella di osservatore (fotografo dilettante) e quello che vedo è che a grana fine il mare facilmente cambia colore per increspature che possono esserci o non esserci nel giro di poche centinaia di metri. Come percezione soggettiva non mi accorgo di variazioni della brezza (sto parlando dei casi in cui la “chiazza” di colore diverso si sposta e raggiunge la riva dove mi trovo: quindi io sto fermo e non c’è p.es. lo spostamento d’aria di una barca a disturbare la percezione).

    Però questo è a grana fine. A grana grossa probabilmente il fenomeno è diverso. Di sicuro la forma delle aree di confine tra i vari colori è molto diversa (a grana fine è netta, qui mi pare frastagliata, p.es. nella zona ad est della Sardegna; ricorda le forme dell’area di separazione tra due fluidi che si mescolano; questo direi che concorda con l’idea che ci siano correnti d’aria).

  2. Luigi Mariani

    Ringrazio de Orleans per averci richiamato la sua esperienza diretta di un volo sul Tirreno ed inoltre Renzo e Giudici per gli altri contributi su vento e scie chimiche.
    Scie chimiche a parte, si tratterebbe dunque di un fenomeno legato al debole moto ondoso (increspatura) indotto dall’effetto del vento sulla superficie marina.
    Lasciatemi però fare il negazionista fino in fondo e, mentre Fabrizio prepara la catasta di legna per il rogo, confesso che la teoria eolica non mi convince fino in fondo per due motivi:
    1. in mare aperto non dovrebbero esserci brezze poiché i gradienti termici sono molto deboli
    2. l’analisi delle 12 UTC di ieri che trovo sul sito della Wyoming University mostra sul medio Tirreno un promontorio anticiclonico ed il campo di pressione è livellato, per cui niente gradienti niente vento sintottico.
    Non sono inoltre in grado di tirare in ballo ipotetici “fiumi atmosferici”, nel senso che i Jet di bassa quota sono strutture tipiche di fasi perturbate intense e non riesco ad immaginarmeli sotto ad un promontorio aticiclonico da sudovest.
    Ad ogni bon conto la foto adombra la presenza di un qualcosa che a mesoscala altera le proprietà ottiche della superficie marina. Che si tratti di aree con temperatura della superficie marina più bassa?
    Non so se Guido ha qualche commento.
    Un caro saluto a tutti.

  3. Tutte palle! Sono scie chimiche che si sono depositate sulla superficie del mare, ma questa banda di negazionisti fa disinformazione.

  4. A. de Orleans-B.

    Si tratta di differenti modalità di riflessione del sole sulla superficie del mare, a seconda se liscia oppure increspata dal vento.
    .
    Quando il riflesso del sole sul mare appare grigiastro (per es. attorno a Ustica nella foto) la superficie è increspata, quando è blu scura (per es. la “macchia scura” all’incirca tra Civitavecchia e Olbia) la superficie del mare è liscia (assenza di increspature dovute al vento, “calma piatta”) e il riflesso del sole ovviamente esiste lo stesso, ma è diretto specularmente in una direzione differente dall’osservatore, che quindi vede solo il riflesso scuro del cielo soprastante.
    .
    Ma c’è di più: grazie a foto simili in certe condizioni si può apprezzare su grande scala un fenomeno poco divulgato, quello dei “fiumi atmosferici” a bassa quota, un termine inventato per descrivere quanto segue.
    .
    Volando spesso sul mare aperto con un motoaliante equipaggiato per leggere con buona precisione l’intensità e la direzione del vento nella massa d’aria attraversata, ho osservato durante il volo che in genere il vento è assai constante per poi cambiare di colpo; le frontiere tra differenti “fiumi atmosferici” sono spesso assai nette, anche inferiori a un chilometro, con una notevole omogeneità del vettore vento all’interno di un “fiume”; le frontiere tra i “fiumi atmosferici” sono spesso avvertibili da una leggera o forte turbolenza, a seconda dello “shear” sulla frontiera.
    .
    Nei fiumi “terrestri” il fenomeno è noto e assai frequente, vedi ad esempio:
    http://en.wikipedia.org/wiki/Meeting_of_Waters
    anche se non saprei dire se le cause del fenomeno atmosferico siano le stesse, nè saprei dire se un “fiume atmosferico” sia un fratello minore o solo un lontano cugino del classico jet stream.

    • Renzo

      Con riferimento a quanto postato da A. de Orleans-B sui ‘fiumi atmosferici’ ,
      aggiungo quanto segue :

      Come si forma il vento

      Il vento è un fenomeno atmosferico dovuto al riscaldamento del Sole. Il Sole irradia sulla Terra 1.74 x 1017 watt di potenza; di questa circa il 2% viene convertita in energia eolica.
      La Terra cede all’atmosfera il calore ricevuto dal Sole, ma non lo fa in modo uniforme. Nelle zone in cui viene ceduto meno calore la pressione dei gas atmosferici aumenta, mentre dove viene ceduto più calore, l’aria diventa calda e la pressione dei gas diminuisce. Si formano così aree di alta pressione e aree di bassa pressione, influenzate anche dalla rotazione della Terra. Quando diverse masse d’aria vengono a contatto, la zona dove la pressione è maggiore tende a trasferire aria dove la pressione è minore. Succede la stessa cosa quando lasciamo sgonfiare un palloncino. L’alta pressione all’interno del palloncino tende a trasferire l’aria verso l’esterno, dove la pressione è più bassa, dando luogo a un piccolo flusso d’aria. Il vento è dunque lo spostamento d’aria, più o meno veloce, tra zone di diversa pressione. E tanto più alta è la differenza di pressione, tanto più veloce sarà lo spostamento d’aria, tanto più forte sarà il vento.

      Fonte:
      http://www.eniscuola.net/argomento/eolica/conoscere-lenergia-eolica/come-si-forma-il-vento/

      Il fenomeno del ‘Meeting’ è dovuto alle differenze di temperatura, velocità e densità dell’acqua dei fiumi…
      Differenze piuttosto marcate, direi….

  5. Luigi Mariani

    D’accordo sul riflesso del sole. Tuttavia lancerei un’ulteriore quiz circa cosa modifica le caratteristiche ottiche sulla superficie marina impedendo al riflesso di manifestarsi su ampie aree del medio Tirreno. E’ il moto ondoso? E’ un lieve strato oleoso sparso sulla superficie? Da ciò discendono altre domande legate al fatto che al calare dell’albedo più energia viene assorbita dall’oceano, il che modifica il bilancio radiativo ed energetico planetario…

  6. Renzo

    Grazie! Lo avevo dunque intuito….
    Un Saluto da…Ulisse55….. ;-).

  7. Renzo

    Ok, non è un miraggio: è SOLO l’effetto del ‘delta’ di temperatura….
    Più o meno quello che vedremmo sull’asfalto tra il calore a terra e quello
    in altitudine che è fredda…ovvero EFFETTO RIFRAZIONE.
    O no?

    • Quello c’è ma viene corretto.
      gg

  8. Andrea

    Nebbia alta o “stratus”, direbbero gli svizzeri (riproviamoci)

    • Come sopra. Cielo sereno.
      gg

  9. Renzo

    Effetto ‘miraggio’ per differenza di temperatura?

    • E’ un effetto ma non è un miraggio ;-).
      gg

  10. gurrisi salvatore

    Stratocumoli

  11. Davide

    La lunghezza d’onda delle bande utilizzate è sensibile agli aerosol ed anche all’ozono. Quindi direi ozono troposferico. Saluti

    • No. E’ molto più semplice Davide.
      gg

  12. Ylenia

    Potrebbe centrare la composizione dell’acqua? ad esempio la concentrazione salina?

    • Non in questa ampiezza di banda.
      gg

  13. silvio bozzano

    Buongiorno,
    è un elemento (atmosferico?) connesso alle acque superficiali e di basso livello (si vede l’ombra che le nubi alte a sud-est della Sardegna proiettano) ma mi sfugge…

    • silvio bozzano

      ….potrebbe essere “caligo”?

    • E’ spesso confusa per caligine, la rea sulle immagini è molto simile.
      gg

    • No. L’ombra fornisce un’indicazione però.
      gg

  14. max

    umidità della superficie marina riscaldata?

  15. Valerio Ruggeri

    polline ?

    • Neanche, non è aerosol organico.
      gg

  16. Maurizio Rovati

    Nebbia

    • No Maurizio, l’effetto è simile ma non si tratta di nebbia.
      gg

    • Bingo Maurizio!
      Tecnicamente Sun Glint, ovvero il riflesso del sole nella fattispecie accentuato dall’increspatura del mare che offre molta superficie specchiata.
      In questo documento un po’ di spiegazioni. Sotto un’immagine tratta dall’articolo.
      null
      gg

    • Andrea

      Interessante davvero.

      Possiamo sapere cosa ha vinto Maurizio? Vacanza a Dubrovnik per IPCC Session 42?

    • Ha vinto, ma divide il premio con tutti, un post in edizione speciale con le previsioni stagionali fino a Natale. Esce alle 15:00 di oggi 😉
      gg

  17. Roberto

    ….potrebbe essere polvere sollevata dal deserto?

    Un caro saluto,

    roberto

    • Come sopra, la sabbia viene da sud.
      gg

  18. Aldo Radice

    Plancton?

    • Sarebbe una possibilità, perché Aqua e Terra (il satellite gemello) sono usati anche per quelle osservazioni. Ma non in quell’ampiezza di banda.
      gg

  19. Mario (real, non l'imitazione recente :D )

    Azz, adesso organizziamo anche i giochi a quiz 😀

    Che si vince? 😛

  20. Andrea

    … sabbia?

    • No, non con i venti dai quadranti settentrionali.
      gg

    • Roberto

      …ops sono stato affrettato…Ho guardato solo ora i venti e ieri non provenivano per nulla dai quadranti meridionali! 🙂

      rob

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »