Ieri sera dalle 20:30 alle 21:30 si è svolta l’ormai consueta manfrina del simbolico spegnimento delle luci per manifestare il proprio impegno e la propria partecipazione emotiva al periglio che tutti ci affligge, quello cioè che vuole che domani il tempo non sia come oggi, come purtroppo accade da qualche miliardo di anni.
Alla festa si è unita anche la nostra astronauta a bordo dell’ISS, ma, soprattutto, è da applausi il contributo affidato al Corriere della portavoce del WWF Maria Grazia Midulla. Meglio di tutti, tuttavia, ha fatto e fa da anni la Korea del Nord, che per testimoniare quanto sia bello vivere senza luce e senza tutto il resto, celebra l’ora della Terra tutti i giorni dell’anno.
Non saremo mai così bravi, anche se in fondo in fondo è lì che ci meriteremmo di arrivare. A proposito, dopo l’esortazione di Nature agli scienziattivisti climatici a smetterla di predicare bene e razzolare male, forse sarebbe il caso che gli attivisti dell’ultima ora (della Terra) andassero proprio in Korea a vedere come si sta.
Dal canto mio posso contribuire asserendo senza tema di smentite che anche lì, purtroppo, il tempo domani non sarà come oggi!
Ascoltando la radio, sabato pomeriggio, ebbi modo di udire dalla viva voce della signora Midulla l’enunciazione di tutte le profezie di sventura riportate nell’articolo del Corriere, ma le liquidai con un amaro sorriso, qualche colorita espressione e proseguii la mia giornata. Leggendo il post di G. Guidi ho dato un’occhiata all’articolo del Corriere e mi sono soffermato un po’ sui commenti. Ciò che mi tranquillizza è che i lettori sono molto più pragmatici dei giornalisti e danno il giusto peso alle profezie di sventura della signora Medulla: le considerano poco più che vaneggiamenti.
Ciao, Donato.
Il tasto send message é troppo vicino al campo del commento ed alla tastiera dell’ipad, così il messaggio è partito incompleto.
La mia frase finisce (e potete integrarla voi dell’amministrazione) così: …l’ostracismo a cui è o rischia di essere sottoposto.
Caro Guidi,
mi conforta il gran numero di commenti all’articolo del Corriere che prendono l’iniziativa per quel che sembra: una buffonata.
Io la prendo, invece, per quel che é: il segno della prepotenza della consueta minoranza autoreferenziale (sa, quella moralmente superiore in ogni campo, anche in quello dello scibile umano) in danno della maggioranza silenziosa.
Spero che lei mantenga il gusto di reggere il suo quotidiano impegno di scrivere questo blog; oltre al gusto, spero anche la forza, perché é ben immaginabile l’ostracismo cui é o rischia di essere
Per parte mia ci metto un altro carico con la vagheggiata automobile elettrica.
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http://renzoslabar.blogspot.it/2015/03/le-automobili-elettriche.html
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Il commento della portavoce WWF apre la strada ad un’amara riflessione antropologica circa il fatto che, nonostante l’aumento della cultura generale e fonti osservative e informative, il gregge si conduca ancora, nell’era di internet come mille anni fa, con grandi dosi di demagogia, la stessa demagogia cui oggi si ispira la maggior parte dei leader mondiali.
Al riguardo io avrei una ricetta da proporre (non da “giorno della terra” ma da “giornata contro la demagogia” ancora da inventare ma, chissà che in futuro….): anziché “illuminarsi di meno” perché non provare a “cambiare canale” nel senso di:
1. cambiare emittente radio o televisiva non appena compaiono soggetti portatori di messaggi palesemente demagogici
2. analogamente evitare di acquistare i quotidiani in cui i soggetti di cui al punto 1 hanno fatto il nido.