Neanche a farlo apposta ne abbiamo parlato solo pochi giorni fa. L’incertezza sembrava essere destinata a persistere, ma la NOAA, nell’ultima Weekly Discussion su El Niño ha rotto gli indugi e dal livello di “Watch” è passata a quello di “Advisory“, ciò significa che per loro El Niño è in atto. Lo leggiamo anche sul post pubblicato su ENSO blog.
Stranamente però, ancora adesso solo alcune delle condizioni necessarie e sufficienti sembrano essere soddisfatte, mentre altre lo sono solo in termini prognostici e non nella forma di osservazioni. In poche parole, dopo mesi di attesa si è deciso di affidarsi alla tendenza prevista per dichiarare l’inizio dell’evento. Quella qui sopra è la flowchart che si segue per valutare se l’evento è in atto o meno. Al momento le condizioni sul mare sono soddisfatte, almeno nella regione 3.4 dell’Oceano Pacifico equatoriale, mentre la componente atmosferica, relativa alla persistenza di venti di direzione contraria agli alisei (ovet-est invece di est-ovest), è iniziata ma potrebbe non reggere quanto necessario a soddisfare la definizione.
Perciò si prevede che questo El Niño sia comunque debole, quindi non di particolare impatto sulle dinamiche delle stagioni che seguiranno. Questo anche perché gli eventi di El Niño che iniziano nei mesi primaverili sono solitamente deboli, oltre ad essere, in termini prognostici, viziati dal fatto di arrivare a cavallo della cosiddetta “barriera di primavera”, consistente in una nota diminuzione dell’attendibilità delle previsioni su questi eventi durante la primavera.
Vedremo. Di tutto questo, tuttavia, trovo molto interessante il ricorso all’uso delle flowcharts, un tipo di approccio alla diagnosi che aiuta molto il processo decisionale.
Buona domenica.
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