L’immagine qui sopra l’ho intercettata su Twitter qualche giorno fa, non credo proprio che ci sia di mezzo la pioggia che gela (gelicidio), ma per certi aspetti c’è di mezzo la stratosfera. Infatti viene dagli USA, nel nord-est per essere un po’ più precisi, dove nelle ultime settimane il “Polar Vortex”, leggi un lobo del Vortice Polare Stratosferico, sta generando un freddo davvero proibitivo.
La pioggia che gela (anche detta gelicidio) è uno degli eventi atmosferici più insidiosi e pericolosi. Si tratta di fatto di una precipitazione che inizia solida, ma attraversando uno strato atmosferico più caldo nella sua discesa (reso tale da un’avvezione calda), torna allo stato liquido, pur mantenendo un elevato potenziale di ghiacciamento. All’ingresso in uno strato ancora inferiore più freddo, cioè nuovamente sotto zero, non riesce a ghiacciare prima di raggiungere il suolo, anch’esso freddo. Così il ghiacciamento è immediato al contatto con la superficie, con conseguente formazione di un ghiaccio molto solido e trasparente. Quando questo evento avviene in modo esteso ed intenso, i danni possono essere molto ingenti, per non parlare dell’insidia micidiale che presenta per la circolazione stradale.
Il Sudden Warming, invece, è un evento per il quale gli appassionati di meteorologia rinuncerebbero a dormire per giorni (e, di fatto, lo fanno). Si tratta di un repentino riscaldamento della stratosfera polare, in alcuni casi, quelli più intensi, con inversione della circolazione ciclonica che occupa la verticale del Polo durante la stagione invernale. Con il trasferimento in troposfera degli effetti di questa inversione, si possono attivare flussi ad elevata componente orientale o meridionale, tipicamente in grado di portare aria molto fredda verso le medie latitudini. L’argomento è molto vasto e non sto qui a dilungarmi, anche perché ne abbiamo parlato tante altre volte, vi basti sapere che quasi tutti gli eventi nevosi davvero importanti (1956, 1985, 2012), hanno avuto all’origine questi eventi.
Siamo dunque alle prese con due argomenti a scala spaziale e temporale molto lontani, ma dei quali poter disporre di dati prognostici efficaci è di vitale importanza. Nell’ultimo numero della Newsletter dell’ECMWF, il Centro Europeo per le previsioni a medio termine leader mondiale nel settore delle previsioni numeriche, ci sono due articoli interessanti, uno dedicato alla pioggia che gela e l’altro al Sudden Warming, ovvero agli sforzi che si stanno facendo per aumentarne la predicibilità. L’ultima versione del modello, che sarà operativa a breve, dovrebbe far segnare dei passi avanti importanti in questo senso.
Trovate tutto qui, alle pagine 15 e 30.
Gelicidio: in termini aeronautici credo si tratti del “freezing rain”, raro e molto pericoloso per gli aeroplani — su quelli con sistemi antighiaccio marginali (eliche riscaldate, “gommoni” sul bordo d’attacco delle ali) i piloti vedono una crescita repentina di ghiaccio spesso e vitreo, capace di “sbattere giù” un aereo addirittura per il peso oltre che per l’alterazione aerodinamica. La cura è un atterraggio di emergenza sul prossimo aeroporto, perché normalmente è impossibile risalire al di sopra dello strato pericoloso.
Grazie Alvaro, aggiungo soltanto che l’iceing è molto più frequente della freezing rain propriamente detta, in quanto avviene anche senza precipitazioni.
gg
nuova definizione di anthropogenic global warming = gelicidio compiuto dagli umani (perfidi)!
Beh Luigi, l’abbiamo detto da un po’… se tutto va bene moriremo congelati.
gg
Si…..poli sciolti, banani a Verona..e il mare a Bologna…..che si diano alla passione di Paolo fox