Anche se si tratta di energia eolica, quella che per intenderci, dovrebbe salvarci insieme a quella solare dalle controindicazioni ambientali e climatiche delle fonti fossili.
E così, dal momento che il problema fondamentale (e irrisolto) delle fonti rinnovabili, è quello di poter generare energia solo se ci sono vento e sole e l’unico sistema che si conosca per immagazzinare energia a parte il pompaggio dell’acqua è quello delle batterie, ecco che Terna vorrebbe dotare un parco eolico nell’avellinese di un sistema di batterie proveniente dal Giappone.
Con un piccolo problema. Pare che su tre impianti dove è stata impiegata questa nuova tecnologia due sono andati a fuoco, con annesse nubi tossiche sprigionatesi dalle batterie.
E’ quindi iniziata la battaglia delle autorità locali per impedirne l’installazione; si prevedono le prime manifestazioni di mamme coraggio nel giro di pochi giorni. Qui, su corriere.it la video inchiesta sull’argomento che vi consiglio di vedere e leggere, compresi i commenti in fondo all’articolo.
Tra i paradossi simili, segnalo anche un’escalation del dibattito sull’energia geotermica. Scrivo “escalation” perché non è una cosa nuova, è una dinamica in atto già da anni; tuttavia oggi si può assistere a fenomeni paradossali, come trasmissioni televisive chiaramente ambientaliste dove si magnifica la geotermia, anche con annessi e connessi (tipo: aziende agricole che sostengono di produrre “a impatto zero”, perché usano esclusivamente energia geotermica locale), e contemporaneamente leggere che la geotermia provoca danni di ogni tipo, dall’inquinamento ai terremoti. Basta googlare “geotermia terremoti” per farsi un’idea dei partiti contrapposti, tutti dentro il variegato fronte ambientalista.