In Italia sono stati installati 19GW di solare fotovoltaico, con un contributo al totale della produzione di energia elettrica stimato per il 2014 all’8,7%. Con il fabbisogno che oscilla tra 22 e 52GW per una media di circa 39,1GW al giorno (Wikipedia). Numeri importanti, sebbene in calo rispetto agli anni scorsi per effetto del calo del fabbisogno indotto dalla perdita di produttività.
Con il fotovoltaico, però, siamo in testa alle classifiche, grazie alla cura da cavallo di politiche incentivanti tra le più generose al mondo. E fu così che la gatta frettolosa e grassa, fece i gattini cechi. Almeno così leggiamo la Il Sole24Ore, in un articolo che riprende uno studio pubblicato sul portale qualenergia.it.
Così, tanto per gradire, il 25% di quanto installato presenta problemi importanti di perdita di efficienza per cattiva installazione, scarsa qualità dei materiali etc etc, insomma, di tutte quelle cose che si possono fare per massimizzare i profitti quando c’è da correre a spartirsi una torta enorme come quella dei 220mld di Euro di incentivi che ci sarà costato questo scherzo fino al 2020.
Non basta, il calo di efficienza, che può arrivare anche al 60-70% per modulo per una perdita di produzione totale del 20-30%, sommato al decreto spalma incentivi, che ha iniziato finalmente a chiudere i rubinetti del denaro, sta portando alcuni impianti al limite se non oltre la possibilità di sopravvivenza.
Scatta così la corsa al nuovo business, quello della riparazione e manutenzione ma, anche lì, sembra che questo avvenga con scarso beneficio per operatori piccoli e nazionali, perché c’è già chi si è organizzato su vasta scala. Il tutto, per avere la bolletta energetica tra le più care al mondo.
Buona domenica. Ah, a proposito, sta arrivando l’inverno (e non è ancora inverno), con tutto quello che questo comporta in termini di consumi e di perdita di efficienza di ciò che quando non c’è il Sole non funziona.
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