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L’arrosto? Un anno sì e un anno no.

Non è dato sapere se nell’anno no si potrà trattare di situazioni opposte, ovvero di congelamento, ma una cosa pare sia chiara: verso la fine di questo secolo avremo ondate di calore come quella arrivata in Russia nel 2010 un anno sì e uno no.

La notizia arriva dalla stessa fonte di quella di ieri, cioè il Journal of Geophysical Research.

Magnitude of extreme heat waves in present climate and their projection in a warming world

Abstract

Un’onda di calore estrema ha colpito la Russia nell’estate del 2010. Ha avuto impatti importanti sugli ecosistemi umani e naturali, è stata la più intensa mai registrata a livello globale nelle decadi recenti e ha superato in intensità e dimensione spaziale la precedente più calda estate europea del 2003. Studi precedenti non hanno avuto successo nel comparare l’intensità delle onde di calore nei diversi continenti allo scorrere del tempo. Questo studio introduce un nuovo Heat Wave Magnitude Index (HWMI) che può essere comparato nello spazio e nel tempo. L’indice si basa sull’analisi della temperatura massima giornaliera, allo scopo di classificare le onde di calore più intense capitate nel mondo durante tre periodi di analisi 1980-1990, 1991-2001 e 2002-2012. In più, si utilizzano gli output dei multi-model ensemble del Intercomparison Project Phase 5 (CMIP5) per fare proiezioni sulla futura occorrenza e intensità delle onde di calore, in differenti Representative Concentration Pathways (RCP) [ex scenari], adottati dall’IPCC per il suo 5° Report. Le risultanze mostrano che la percentuale a livello globale di aree interessate dalle onde di calore è aumentata nelle decadi recenti. Inoltre, le proiezioni modellistiche rivelano un aumento nella probabilità di occorrenza di onde di calore intense e molto intense nei prossimi anni: in particolare, per la fine di questo secolo, secondo il peggiore degli scenari IPCC AR5, gli evenbti della stessa intensità di quello occorso in Russia nell’estate del 2010 diverranno la norma ed è previsto che accadano ogni due anni per regioni come l’Europa meridionale, il Nord America, l’Africa e l’Indonesia.

Le solite considerazioni a caldo.

  1. La scelta dell’onda di calore del 2010 in Russia è efficace ma infelice. C’è stata battaglia scientifica al riguardo, ma le risultanze, come le chiamerebbero loro, hanno mostrato chiaramente che con quell’evento l’AGW (e nemmeno il GW senza la A), avevano nulla a che fare.
  2. Le proiezioni dei modelli che mostrano un aumento della frequenza e intensità di questi eventi costituiscono di fatto un’assicurazione. Infatti sempre per quelle proiezioni la temperatura media del pianeta sarebbe dovuta aumentare di 0,2°C per decade e da oltre 15 anni a questa parte è aumentata di… 0°C per decade. Infatti mentre il forcing ritenuto essere principale, la CO2, ha continuato indisturbato il suo lavoro, le temperature non sono più aumentate. Sicché, niente aumento delle temperature, niente aumento delle onde di calore.
  3. Passi per il Nord America e l’Europa meridionale (chissà perché proprio lì poi), ma ve l’immaginate un’onda di calore in Africa? Cos’è, il super caldo?
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Published inAttualità

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