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IFRC, World Disaster Report 2013: Il minor numero di eventi e il più basso numero di vittime da dieci anni

Che strano, appena qualche giorno fa la Federazione Internazionale delle società della Red Cross e Red Crescent ha pubblicato il consueto report annuale sui disastri accaduti a livello globale, ma se ne sono accorti davvero in pochi e, quei pochi, lo hanno per lo più letto al contrario, come per esempio qui.

C’entrerà qualcosa il fatto che il numero dei disastri accaduti sul pianeta è il più basso da dieci anni a questa parte e che il numero delle vite umane perdute è sotto la media della decade dell’80%? Chi lo sa, sta di fatto che quello dell’IFRC è un report che si sposa davvero male con la teoria delle migliaia o milioni di vittime che un clima sempre più fuori controllo dovrebbe mietere. Un anno fortunato? Può darsi, ma anche così fosse si sente comunque dire esclusivamente il contrario. Come sempre però, i numeri non mentono, così quelli raccolti dal CRED, l’organizzazione che cura il database, parlano chiaro: nessuna traccia di vertiginoso aumento dei disastri e crollo assoluto del numero delle vittime.

Interessante la definizione di disastro contenuta nel report:

Una situazione o evento che sovrasta la capacità locale richiedendo aiuti a livello nazionale o internazionale per assistenza esterna; un evento imprevisto e spesso improvviso che causa gravi danni, distruzione e sofferenza umana.

Questi invece i requisiti:

  • Dieci o più persone uccise
  • Cento o più persone colpite dall’evento
  • Dichiarazione di uno stato di mergenza
  • Richiesta di aiuti internazionali

E, infine, la classificazione degli eventi:

  • Disastri biologici: Infestazioni da insetti, epidemie e attacchi di animali (Le ultime due categorie non sono incluse nel report).
  • Disastri geofisici: Terremoti e Tsunami, Eruzioni vulcaniche, movimenti di masse asciutte (valanghe, frane etc)
  • Disastri climatici: Siccità (con associata insicurezza alimentare), temperature estreme e incendi
  • Disastri idrologici: alluvioni (incluse le onde e le maree), movimenti di massa umida (valanghe, frane, etc)
  • Disastri meteorologici: Tempeste (divise in nove sotto-categorie)
  • Disastri tecnologici
  • Incidenti industriali: inquinamento chimico, collasso di infrastrutture, esplosioni, incendi, fughe di gas, avvelenamento e radioattività.

Ma, probabilmente, la parte più significativa di questo report è il focus che ha avuto quest’anno su quello che la tecnologia, intesa come accessibilità ai sistemi di comunicazione, di informazione etc, può e deve fare per ridurre al minimo l’impatto degli eventi disastrosi. Qui sotto il video diffuso dall’ICRC.

Se siete interessati ai dati, nell’ultima sezione del report c’è ampia messe di numeri e tabelle. Trovate tutto qui.

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Published inAttualità

4 Comments

  1. virgilio

    Sul sito “Oggi-Scienza”, con data 21 ottobre, leggo notizia storica, che ignoravo, d’una drammatica siccità avvenuta nell’America del Nord durante gli anni ’30 e denominata “Dust Bowl” (spero di non sbagliare a scrivere), l’articolo prosegue asserendo fra l’altro che la scienza non ha spiegato la ragione di quell’evento… Probabilmente se fosse capitato attualmente alcuni climatologi avrebbero innalzato tal calamità a vessillo delle loro teorie scientifiche AGW. Invece i meteorologi d’allora (la “climatologia” mi pare ancora non fosse istituita) non presunsero di pontificare. La redazione del sito in questione che onestamente ha reso noto il fatto storico è notoriamente schierata sulle posizioni climatologiche dell’AGW, quindi evidentemente non si tratta di loro invenzione. E presumo che gli Autori di questo sito come Guido Guidi, esperti in materia, conoscano tale storia. Riporto questo adesso, anche se in ritardo, ché mi pare un che d’indicativo e in sintonia con quanto qui su è trattato. Perché le catastrofi climatiche in passato avevano una qualche causa ignota e adesso ne dovrebbero quasi sempre avere un’altra…così “perfettamente” definita? Ciao.

    • Il “Dust Bowl” è stato il contesto di romanzi come “Furore” di Steinbeck, tanto per dare un po’ di contesto. Per quanto ne so, la spiegazione esiste ed è semplice: iper-sfruttamento del suolo per fini agricoli, in un momento in cui probabilmente c’era sufficiente tecnologia per gestire grandi appezzamenti di terreno, ma non abbastanza conoscenza scientifica per farlo in modo sostenibile. Tant’è che il governo corse ai ripari con programmi di ripristino del territorio ed il fenomeno sparì nel giro di pochi anni. Questo almeno quello che so io, uomo della strada.

  2. Guido Botteri

    Coloro che vanno cianciando di aumento degli eventi estremi sono stati clamorosamente smentiti da questo report.
    Faccio presente che si tratta del report del 2013, quindi comprende dati fino al 2012, che è l’ultimo anno disponibile.
    Con questo in mente, è evidente la clamorosa debacle dei catastrofisti; ne siamo lieti per tante ragioni, non ultima che ci sono state molto meno vittime, e meno danni.
    VI riporto l’originale in lingua inglese:
    // Disaster data
    According to the Centre for Research on the Epidemiology of Disasters (CRED), 364 natural disasters and 188 technological disasters were reported worldwide in 2012.
    The number of natural disasters is the second lowest of the decade, while the num- ber of technological disasters is the lowest of the decade, almost half the number for the peak year of 2005.
    The number of deaths caused by both natural and technological disasters was the lowest of the decade.
    The number of deaths caused by natural disasters (9,656) is 90 per cent below the average for the decade, much lower than the peaks of 2004 (242,010 deaths), 2008 (235,272 deaths) and 2010 (297,730 deaths). //

    nota bene:
    il numero di disastri naturali è stato il secondo più basso nella decade;
    il numero di morti è stato il più basso della decade (e questo è il dato più importante);
    mi pare che tutti i profeti di sciagura siano stati smentiti alla grande.
    Secondo me.

  3. Maurizio Rovati

    Ma come, e il povero, si fa per dire, George Clooney che ha avuto la luna di miele rovinata a causa di un disastro climatico alle Seychelles con tanto di notizia ANS(i)A “Tempesta tropicale, vento, fulmini. Sposini bloccati per due giorni”

    http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/2014/10/19/george-e-amal-clooney-luna-di-miele-catastrofica-alle-seychelles_be4d1b4c-084e-4a3b-95d4-c288a97dbe7a.html

    La Praderio ha invocato lo stato d’emergenza!

    Cattivi, cattivi, cattivi e negazionisti! Uffa!

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