Il post (breve) di oggi va di fatto a completare quello di venerdì scorso, quindi si parla ancora di sensibilità climatica. Nella figura qui sopra sono elencate le più recenti pubblicazioni scientifiche sulla materia in argomento che hanno prodotto delle stime del riscaldamento atteso per un raddoppio della concentrazione di CO2 rispetto ai livelli pre-industriali inferiori tanto alla media delle stime prodotte dai modelli climatici impiegati per il 5° Report IPCC, quanto a quelle pubblicate nel report vero e proprio dopo le valutazioni degli autori del capitolo di riferimento. Sono in tutto 14, l’ultima è ovviamente quella di Lewis e Curry uscita pochi giorni fa.
Si dice che i report IPCC siano documenti che raccolgono e valutano la letteratura scientifica al fine di produrre una visione d’insieme dei temi affrontati che rappresenti lo stato dell’arte della scienza. Su quei report, quindi sullo stato dell’arte della scienza, dovrebbero poi basarsi le policy da implementare per fronteggiare un problema eventualmente individuato.
A meno che, per ragioni a noi oscure, a queste pubblicazioni si voglia attribuire un peso diverso da quelle che le hanno precedute, se continueranno ad uscire lavori che abbassano le stime della sensibilità climatica qualcuno dovrà pur accorgersene.
Attendiamo fiduciosi.
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