In apparenza una contraddizione in termini, ma non può esserci un’altra spiegazione. Da qualche giorno pare che giri su facebook un articolo che si sarebbe potuto scrivere nella Death Valley con il Sole allo zenith (dico pare perché non frequento l’ambiente, eventualmente fatemi sapere). Confidando nel fatto che questo non sia accaduto e che invece sia stato scritto dalle nostre parti, se ne deduce che, nonostante le lamentele per l’attuale improvvida stagione delle vacanze, da qualche parte il Sole deve aver picchiato duro. Ecco qua:
CONTROLLO CLIMATICO: Niente estate “Bisogna eliminare il sole per controllare le masse”
“L’estate 2014 passerà alla storia, credetemi. Un’estate senza sole è un dramma: la luce delle giornate lunghe serve a penetrare a fondo nelle nostre orbite oculari e permettere alle retine di fissare elementi necessari a dire al cervello di produrre sostanze antidepressive. Togliendoci il sole ci deprimiamo. E lorsignori lo sanno. Per questo ci stanno attaccando coi cieli coperti. Sappiate che nel mondo è la regione scandinava quella col maggior numero di suicidi per depressione. Ed il motivo è sempre lo stesso: mancanza di luce!
Sapete perché vogliono toglierci la luce solare proprio oggi, 2014? Perché ad Ottobre verrà varata una serie di piani economico-finanziari devastante che colpirà tutte le fasce (pensionati, studenti, casalinghe, badanti…) ma non i ladri ed i capitalisti coi conti all’estero. No, quelli non li sfiora nessuno, tranquilli. E sarà necessario far ingoiare questa merda ad un popolo depresso piuttosto che ad un popolo di gente sveglia arzilla e briosa. Invece siamo tutti giù di morale per mancanza di relax. Le nostre agognate ferie le abbiamo trascorse sotto alla pioggia a domandarci “ma quando smette”? Non smette. Ce la dobbiamo tenere così, perché così hanno stabilito i maiali mondialisti. Dobbiamo tornare al posto di lavoro più depressi di come lo abbiamo lasciato. E guarda caso tutto in concomitanza delle “riforme” di un governo composto da elementi giudicati incostituzionali dalla Consulta medesima. Un manipolo di cortigiani della TROIKA.”
Torno però a manifestare il mio stupore, perché, evidentemente, di Sole ce n’è stato talmente tanto da cuocere anche una folta schiera di commentatori che manifestano apertamente il loro consenso. Per parte mia una sola considerazione: speriamo torni a piovere anche lì.
Tant’è, la firma, se credete, potete andarla a vedere qui.
NB: grazie a Riccardo per la segnalazione.
Infatti la cosa sconcertante non é l´articolo stesso (che puó esser satirico o meno) ma le centinaia di persone (diventate ormai migliaia tramite condivisioni varie) che lo commentano seriamente … direi che, a parte le temperature, la situazione é drammatica!
Una riflessione per coloro che ripetono ossessivamente che: “The sience is settled” quando parlano di AGW.
q u o t e
“La ragione del licenziamento è che il prof. Moeller non è più finanziariamente redditizio per l’università…”
Insomma niente di nuovo: la Scienza non può scontrarsi con questioni ideologiche o con questioni di portafoglio. E poco importa che il danese University Act specifichi che scopo della ricerca è promuovere la “education” e non essere un’impresa per fare del profitto.
http://www.principia-scientific.org/professor-fired-for-exposing-huge-wind-energy-scam.html?utm_campaign=Aug_5_2014&utm_medium=email&utm_source=newsletter
u n q u o t e
Al prof. Moeller e a tutti i suoi colleghi ricercatori italiani la mia stima e solidarietà.
Qualche settimana fa in un commento ebbi a scrivere che nelle repliche al discorso del nostro Primo ministro al Parlamento europeo, in occasione dell’inizio del semestre di presidenza italiana dell’EU, molti deputati (appartenenti ai vari gruppi parlamentari, ma tutti esponenti dei Paesi del nord Europa) avevano attaccato le “timide” politiche energetiche italiane accusando il nostro Paese di “trascurare” le fonti rinnovabili. In quell’occasione scrissi che si trattava di difesa delle industrie “green” di questi paesi. Il termine “green” da me utilizzato in quella circostanza faceva riferimento a tutto l’apparato industriale di questi Paesi e voleva sottolineare il loro sedicente rispetto per l’ambiente. Ora mi sembra di aver individuato una prova a sostegno della mia tesi.
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La vicenda del dott. Moeller che ci ha segnalato R. Sorgenti, dovrebbe farci riflettere a lungo per diversi ordini di motivi.
In primo luogo l’opera di Moeller è apparsa a politici, accademici ed economisti danesi un attacco estremamente forte e foriero di sviluppi pericolosamente dannosi, agli interessi della potente industria del vento danese: a 10 chilometri da casa mia e chiaramente visibili (in buona parte) dalla stanza in cui scrivo, svettano circa 400 torri eoliche e la stragrande maggioranza di esse porta in cima un aerogeneratore di marca danese. Poichè la classe dirigente danese ha molto a cuore gli interessi della propria industria ha preferito sacrificare ad essi un eminente rappresentante del suo establishment scientifico-accademico. Non è giusto, ma se consideriamo la ragion di stato ….. 🙂
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La vicenda la dice lunga sulla scala di priorità che cratterizza l’azione politico-economica dei nostri partner europei e ci fa capire l’inettitudine di certa classe dirigente nostrana che pensa ancora che noi siamo la cenerentola europea per il semplice fatto che non ci adeguiamo alle normative europee con sufficiente celerità: io, personalmente, ho la netta impressione che le normative vengano confezionate su misura per favorire alcune, e solo quelle, realtà economico-sociali: noi altri dobbiamo arrancare per metterci alla pari con loro solo perché già essi si trovavano a quel livello. Le vicende dell’adeguamento delle banche popolari e locali tedesche alla normativa europea ne è un chiaro esempio! 🙂
Sono convinto che se in qualche circostanza avessimo battuto i pugni sul tavolo fino ad arrivare ad esercitare il diritto di veto, probabilmente avremmo maggior rispetto e, forse, staremmo meglio.
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Altro aspetto che mi lascia perplesso è il confronto tra ciò che accade da noi e ciò che accade all’estero. Credo che molti ricorderanno la vicenda del prof. Ippolito sostenitore con E. Mattei della indipendenza energetica nazionale. Invece di difendere la nostra industria energetica siamo stati capaci di distruggere quanto di buono egli aveva creato in nome dell’ideologia ed a servizio di interessi “altri”. E la cosa continua ancora oggi con la politica NO-TUTTO che caratterizza la nostra società.
Ciao, Donato.
Mah! Sarà anche satira, ma se si vanno a leggere i commenti di articoli pubblicati sul sito dell’ANSA on-line non è che il succo sia molto diverso da quello del testo citato. Mi sa che il Sole in Italia picchia duro nonostante tutto!
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Personalmente inviterei tutti (commentatori, autori, blogger, analisti e, soprattutto, politici e via cantando) a moderarsi un po’: non vorrei che a forza di satira, umorismo e sfoghi vari qualche imbecille perda la calma e faccia passare qualche guaio a qualcuno (oltre a se stesso).
Ciao, Donato.
Buonasera,
comunque come è riportato sul fondo della pagina è un blog satirico…
“Blog satirico, a volte serio, spesso satirico. Cassazione civile , sez. III, sentenza 08.11.2007 n° 23314. “La satira è espressione artistica nella misura in cui opera una rappresentazione simbolica che, in modo particolare la vignetta, propone quale metafora caricaturale. La peculiarità della satira, che si esprìme con il paradosso e la metafora surreale, la sottrae al parametro della verità e la rende eterogenea rispetto alla cronaca; a differenza di questa che, avendo la finalità di fornire informazioni su fatti e persone, è soggetta al vaglio del riscontro storico, la satira assume i connotati dell’inverosimiglianza e dell’iperbole per destare il riso e sferzare il costume.”
Ah, beh… Allora è tutto chiaro, commenti compresi.
No, non e’ stato scritto nella Death Valley: http://wattsupwiththat.com/2014/08/04/death-valley-sets-new-cold-temperature-record-by-wide-margin/
Con 31.5C, a occhio e croce nella D. V . era piu’ fresco che sulla Riviera Romagnola.