La storia di oggi è tragicomica. Le premesse in qualche modo le avevamo percepite qualche settimana fa, con il primo post di Riccardo Biondi sulle vicende del Lago Trasimeno, in Umbria. Oggi, tra la sfacciataggine dei soliti solerti amministratori e la tenacia della Natura, vi raccontiamo una vicenda emblematica. Ormai ne sono quasi certo, non è il clima che dobbiamo temere. Buona lettura.
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Sembrerá strano ma I cambiamenti climatici hanno un impatto anche sulle piste ciclabili. Alla fine degli anni ’90 la comunitá montana del Trasimeno decise di realizzare una pista ciclabile intorno al lago (perimetro di circa 60 km). L´idea era bella, ma come al solito é affogata nel Trasimeno. Una breve storia della pista con aggiornamenti al 2009 puó esser trovata in questo servizio di Serena Zullo.
L’immagine sotto mostra invece il percorso della pista ciclabile. In bianco sono visualizzati i tratti di pista vera a propria e le strade vicinali (fatte passare come pista nonostante il traffico veicolare) e in rosso sono visualizzati i tratti di strade comunali, provinciali e regionali che dovrebbero far parte del percorso nonostante non abbiano una delimitazione della pista perché non hanno la carreggiata di una larghezza tale da permetterlo.
In pratica la vera pista ciclabile consiste in alcuni tratti che in totale ammonteranno a circa 10 km. Inoltre il tratto di strada da Sant´Arcangelo a Castiglione del Lago é pericolosissimo, carreggiata stretta e lunghi rettilinei dove le auto sfrecciano ad oltre 100 km/h. Vabbè, sono I soliti problemi italiani, che hanno a che fare con i cambiamenti climatici?
La pista é stata progettata negli anni ’90 quando l’ultima crisi idrica del Trasimeno era ormai giá in corso da un decennio (vedi qui) e realizzata all´inizio degli anni 2000 quando il Lago Trasimeno era ormai dato per spacciato. Era infatti stato raggiunto un minimo di -185 cm sullo zero idrometrico nel 2003. Tutti gli amministratori, nonstante l’evidenza che la crisi fosse dovuta agli attingimenti e concessioni (date anche in deroga al Piano Stralcio del Lago Trasimeno PS2), hanno continuato ad utilizzare I cambiamenti climatici come foglia di fico per la loro cattiva gestione del territorio.
Ma la natura vince sempre e prima o poi si riappropria del maltolto. Probabilmente gli stessi amministratori e i tecnici da loro incaricati avevano sperato che il Trasimeno non si riprendesse mai piú (crisi perenne, fondi infiniti), ma, all’improvviso, ecco il miracolo. Nel 2014 il Lago si avvicina allo zero idrometrico, lo raggiunge e lo sorpassa! E quei brevi tratti della pista ciclabile che fine hanno fatto???
Basta guardare le foto qui sotto, scattate qualche giorno fa, il 6 Giugno 2014.
Ebbene si, la pista é stata realizzata sotto il livello del’emissario! E, attenzione, oggi il livello del lago é diminuito rispetto ad un paio di mesi fa. Guardate la situazione all´inizio di Aprile a questo link.
Guarda un po’, proprio qualche giorno fa, ad un convegno intitolato “Il cambiamento climatico in Umbria e I suoi impatti sulla disponibilitá di risorsa idrica e sugli eventi alluvionali” il sindaco di Castiglione del Lago, presidente della comunitá montana dal 1994 al 2004 (periodo di progettazione e realizzazione della pista) ha voluto ribadire come il Trasimeno sia un simbolo dei cambiamenti climatici. L’assessore regionale al’ambiente ha confermato ed ha voluto precisare come gli eventi estremi siano in aumento e come tutto questo provochi queste brusche variazioni del livello, le frane che affliggono la regione e le alluvioni..… Che l´alluvione della pista sia veramente dovuta ai cambiamenti climatici??
P.S. Gli interventi degli amministratori/politici sono stati seguiti da alcuni interventi di ricercatori che hanno evidenziato come i problemi vengano in genere dalla cattiva gestione del territorio e come non esista un trend nelle precipitazioni nelle nostre zone. Aggiungerei anche che gli eventi estremi sembra siano in diminuzione nell´area mediterranea e anche i dati dell’IPCC confermano che nel centro italia non esiste nessun trend nelle precipitazioni.
Buona pedalata, ma attenti al climate change.
Leggermente OT, ma mi viene in mente la vicenda della pista ciclabile costruita qualche anno fa nella zona dove abita mio padre, contemporaneamente alla costruzione di box auto sotteranei. Si tratta di meno di 2km (due chilometri), che vanno da un punto a un altro in maniera rettilinea, in discesa e risalita, non collegati ad alcun circuito. Non ci ho visto mai passare biciclette, e nel secondo tratto nemmeno tricicli o bici da bambini. Per la verità, la maggior parte dei pedoni non si accorge affatto di camminare sopra una pista ciclabile, cioè ci passano sopra inconsapevoli. In sostanza è completamente inutile. Però per costruirla è stato allargato il marciapiede, sottraendo posti auto, e più di uno ha l’impressione che sia stata una manovra per rendere più appetibili i posti auto in vendita nei garage sotterranei.
Agli italiani fanno difetto molte virtú, purtroppo, quello in cui non difettiamo mai é… La faccia tosta!!!
🙂
Gli appassionati ciclisti, invece di noleggiare la bici, potranno fornirsi di un canotto…e non c’è nemmeno bisogno della pista, basta andarsene costa costa… un bel risparmio per chi deve finanziare l’opera 😀