Salta al contenuto

Global warming? No, local cooling.

La neve sarà una questione del passato, così ammoniva l’allarmismo climatico qualche anno fa, così ripeteva il NYT lo scorso febbraio, nonostante 2/3 degli USA fossero non sotto una candida coltre di neve ma sotto una dura lastra di ghiaccio.

Una preoccupazione non da poco, verrebbe da dire, anche e soprattutto per noi, visto che condividiamo con Francia, Svizzera e Austria la catena montuosa più importante d’Europa. Dagli ecosistemi alle attività commerciali, tutto in quelle aree è strettamente dipendente dall’innevamento e dalla quota a cui esso arriva. Ancora una volta, quindi, è tutta questione di temperature.

Alcuni giorni fa mi sono imbattuto in uno strano post pubblicato su un blog in lingua tedesca. Al suo interno una serie di immagini e i relativi commenti ai dati rappresentati. Dati di stazioni meteorologiche provenienti dalle Alpi, soprattutto versante austriaco, dati che mostrano un andamento decisamente in controtendenza con il sentire comune e, soprattutto, con il sinistro (e alquanto azzardato) monito con cui ho aperto questo post.

La prima serie viene da Kitzbuel o, meglio, da una stazione molto prossima alla famosa località sciistica. Il periodo va dall’inverno del ’93/’94 a quello appena terminato. Il trend di breve periodo è evidente.

Wintertemperaturen_Hahnenkamm_seit1993-1024x724  

La seconda serie va più indietro nel tempo, si parte infatti al 1970. I dati vengono da tre stazioni Säntis, Zugspitze e Sonnblick, tutte nelle alpi orientali. Le fonti sono ufficiali, ZAMG, DWD e Meteoswisse, rispettivamente i servizi meteorologici di Austria, Germania e Svizzera.

Wintertemperaturen_Ostalpen_seit1970_ohneText-1024x721

Non sembra ci siano state molte variazioni negli ultimi 40 anni. Se si sceglie un periodo più recente (operazione non proprio ortodossa perché il segno del trend dipende sempre dalla scelta dei punti di fine e inizio delle serie), il trend è negativo come nella prima figura.

Wintertemperaturen_Ostalpen_seit1988_ohneText-1024x723

Nel post, per chi avesse voglia di leggerlo, ci sono anche dati sull’innevamento (stabile anche quello) e sul numero di giorni di operatività degli impianti sciistici. Curiosa infine l’affermazione di un meteorologo austriaco: “Il fatto è che nel Tirolo gli inverni sono diventati più freddi negli ultimi 15 anni”.

Che dire? Certo che il local cooling causato da global warming è strano davvero! Niente paura, infatti, se questi pur pochi dati osservati dovessero aver destabilizzato il vostro pensiero, ecco che una sana proiezione ci riporta alla normalità. Niente più neve sotto i 2.500 metri, temperature medie positive anche in inverno e piogge torrenziali a segnare i già provati crinali delle nostre montagne. Quando? Ma da 2070 al 2100 naturalmente!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail
Published inAttualità

2 Comments

  1. Guido, come sai ho i dati di HISTALP (ZAMG) per temperatura, pressione, precipitazione dall’inizio delle serie (alcune dal 1760) al 2012, dati inviatemi privatamente da Reinhard Bohm. Per le temperature ho 22 stazioni comprese tra Marsiglia e Vienna in longitudine e tra Bologna e Rheinstatten (Germania, dalle parti di Stoccarda) in latitudine. Ho velocemente calcolato le medie invernali (per me sempre gennaio, febbraio e marzo, cioè la stagione astronomica e non quella meteorologica) e non c’è una stazione che mostri una diminuzione delle temperature: al massimo una (incerta) costanza dopo il 2000. Ho il sospetto che il post (non conosco il tedesco e quindi non l’ho letto) abbia qualche problema di cherry picking. Cercherò di preparare un post più esteso, presentando i dati, quanto prima.

  2. alessandrobarbolini

    Si,nel 2070 quando saremo tutti nella,altro mondo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »