Alcuni mesi fa abbiamo pubblicato un post di commento ad una news uscita sul Lago Trasimeno. Riccardo Biondi, un lettore in possesso di molte interessanti informazioni sulle dinamiche del bacino del lago, intervenne nella discussione promettendo di ampliare il discorso. Appena un paio di giorni fa, ho ricevuto il post che vi propongo di seguito e per il quale lo ringrazio davvero. Penso che lo troverete interessante. Buona lettura.
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L´ultima crisi idrica del Lago Trasimeno é iniziata alla fine degli anni 80 ed é durata per 25 anni fino al 2013. Nel bacino del Lago Trasimeno sono distribuite 5 stazioni meteo complete di tutti I sensori (termometro, igrometro, barometro, pluviometro, velocitá e direzione del vento), + due pluviometri, due idrometri e un evaporimetro. Purtroppo la manutenzione delle centraline é sempre stata affidata al caso, quindi l´evaporimetro ha funzionato solo per brevi periodi quando qualche anima santa decideva di prendersene cura, mentre un idrometro é stato accuratamente piazzato in una rimessa per le barche cosí che risulti utilissimo per vedere quando la barca esce ed entra nella rimessa (!). Le misure ufficiali del livello del lago sono sempre state fornite tramite lettura visuale di un idrometro in pietra da parte di un addetto della Provincia di Perugia.
Nella seguente figura riporto il livelli minimo, medio e massimo delle letture dell´idrometro in pietra dal 1968 al 2009.
La figura successiva riporta I livelli medi mensili acquisiti dagli idrometri dopo opportuna validazione (disponibili dal 1987). Scusate ma tutti I dati si fermano al 2009 poiché la Provincia non mi ha piú fornito I dati.
Per lungo tempo una unica persona é stata autorizzata dallla Provincia di Perugia ad utilizzare ed analizzare I dati del Lago Trasimeno. Il Prof. Dragoni ha realizzato lo studio riportato a questo link, finanziato e pubblicato dalla Provincia di Perugia. In questo studio si analizza il bilancio idrologico del lago utilizzando una unica stazione meteo posta al di fuori del bacino del lago (stazione meteo di Capezzine), valutando l´evapotraspirazione tramite modello e facendo supposizioni fantasiose sulla quantitá degli attingimenti. La conclusione di questo lavoro era che “Allo stato attuale, anche in considerazione degli scenari climatici che si prospettano come probabili per i prossimi decenni, tutto indica che le crisi idriche del lago possono essere attenuate (se non evitate) soprattutto attraverso adeguati apporti idrici dall’esterno del bacino e, secondariamente, attraverso una politica di limitazione dei prelievi.” e tutto questo perché nel bacino non piove abbastanza (secondo Dragoni).
Quando ho letto per la prima volta questo documento mi sono sorte alcune domande … per quale motivo non sono state utilizzate le stazioni meteo del bacino? Per quale motivo non é stato utilizzato l´evaporimetro per misurare l´evaporazione, anziché un modello? Per quale motivo il bilancio non é stato fatto utilizzando I reali valori degli attingimenti?
Quindi ho provato a rifare tutti I calcoli fatti da Dragoni utilizzando la stessa metodologia, ma con I dati reali.
Benissimo, nella seguente figura riporto la pioggia accumulata dai pluviometri del lago e la pioggia media di bacino fino al 2009 (I dati del 2009 sono parziali).
Nella imagine successiva riporto la pioggia annuale accumulata dal 1921 al 2008 (dal 1988 calcolata come media di bacino dale 7 stazioni installate) con I valori di pioggia minima necessaria per mantenere lo zero idrometrico secondo Dragoni (blu), la pioggia media nel periodo dell´ultima crisi (rosso), la pioggia minima necessaria per mantenere lo zero idrometrico da me calcolata (viola) e la pioggia media durante la crisi idrica degli anni 70 (celeste). Come vedete la pioggia media dal 1988 al 2009 é ben superiore rispetto alla minima richiesta per mantenere lo zero idrometrico, e per ottenere questi valori basta utilizzare la stessa metodologia di Dragoni ma utilizzare I dati del Lago Trasimeno!
E´ istruttivo vedere come e quanto il livello del lago sarebbe variato solo per cause naturali (evaporazione, evapotraspirazione, pioggia) come riportato nella figura successiva, la pioggia di bacino é stata stimata dalle misure delle stazioni meteo che permettono di avere un´ottima accuratezza, mentre l´evaporazione ed evapotraspirazione sono state calcolate con le stesse equazioni usate da Dragoni. Il livello del Trasimeno sarebbe sempre oscillato intorno allo zero idrometrico ed avrebbe raggiunto un minimo di circa -50 cm sullo zero idrometrico alla fine del 2003 per poi riprendersi e tornare sopra lo zero due anni dopo. In realtá nel 2003 il livello ha raggiunto I -183 cm!!
Infine riporto l´ultima figura dove con l´area marrone si riportano I livelli Massimo e minimo annuali letti nell´idrometro in pietra, con la linea verde riporto il livello medio annuale del lago se le sue variazioni fossero dovute solo a variazioni naturali (evaporazione, evapotraspirazione con equazioni di Dragoni e pioggia di bacino misurata dalle stazioni) e con la linea rossa riporto I livelli precedenti ai quali ho aggiunto annualmente I valori degli attingimenti (valori ufficiali) parzialmente forniti dalla provincia dopo lunghe battaglie e parzialmente ritrovati in vecchi documenti.
Vi dicono qualcosa queste curve? Non voglio riportare le mie conclusioni, ma provate a prendere la curva verde (variazione naturale del lago) e provate a togliere gli attingimenti (invece di aggiungerli), cosa viene fuori? Qual é stato il motivo della crisi idrica del Trasimeno??
Ottimo articolo, si può ricollegare su larga scala allo sfruttamento del territorio mondiale che 40 anni fà era popolato da 3 miliardi e mezzo di persone e oggi invece da 7 miliardi di persone, cioè il doppio…non credo che l’uomo comune sia consapevole di questa piccola differenza quando si occupa di argomenti che sono strettamente legati allo sfruttamento sconsiderato del territorio..
shhh..diciamolo sottovoce, altrimenti i sostenitori dell’AGW riterranno più efficace l’eliminazione del genere umano rispetto alle politiche di riduzione della CO2….Malthus è dietro l’angolo!
Ottimo lavoro!
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Circa le conclusioni, mi sembra ovvio, dai dati riportati, che la variabilità naturale non avrebbe determinato la crisi idrica del lago Trasimeno: la crisi dell’ultimo ventennio deve essere attribuita agli attingimenti sconsiderati. Ancora una volta possiamo notare che il “clima che cambia e che cambia male” entra nella vicenda come il classico cavolo a merenda. Ciò sulla scorta dei dati reali, se poi prendiamo in esame il modello matematico, che dire, può succedere di tutto (come in effetti succede) 🙂
Ciao, Donato.