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Biocarburanti questi sconosciuti

Chissà, forse sarebbe stato meglio non conoscerli affatto. Appena qualche giorno fa abbiamo commentato uno studio recente che ha documentato come in determinate condizioni di produzione e utilizzo, l’impiego dei biocarburanti produca più emissioni di quante ne dovrebbe far risparmiare. Pare quindi che di benefici climatici, ammesso che ve nei sia bisogno, non se ne vedranno spuntare molti da pannocchie, barbabietole et similia.

Ma, forse, respireremo meglio.

Macché, neanche questo è sicuro. Su nature Geoscience sono stati appena pubblicati i risultati di una ricerca basata esclusivamente su una campagna di misurazione e monitoraggio. Titolo e abstract sonbo tutto un programma, eccoli qua:

Riduzione dei livelli locali di ozono nell’area urbana di San Paolo dovuta all’uso di benzina in luogo dell’etanolo.

Si ritiene che i veicoli a etanolo producano meno inquinamento di quelli a benzina, perché l’etanolo contiene minori concentrazioni di monossido di azoto di quelli derivanti dalle emissioni della benzina. Tuttavia, gli effetti previsti di varie miscele di benzina/etanolo sulle concentrazioni di inquinanti atmosferici come l’ozono variano tra i modelli e gli studi di laboratorio, inclusi quelli che cercano di simulare le stesse condizioni ambientali. Si riportano le conseguenze di un cambiamento nell’uso dei carburanti nel mondo reale della metropoli subtropicale di San Paolo, Brasile, generate da fluttuazione a vasta scala nel prezzo dell’etanolo rispetto a quello della benzina tra il 2009 e il 2011. Sono state impiegate osservazioni ad elevata risoluzione spazio-temporale delle condizioni del traffico, della situazione meteorologica e delle concentrazioni di inquinanti, insieme ad un modello di domanda dei consumatori, per mostrare che le concentrazioni di ozono sono scese circa del 20% quando la percentuale nei veicoli bi-fuel di benzina impiegata è salita dal 14 al 76%. Per contrasto, le concentrazioni di nitrossido e di monossido di carbonio sono aumentate. Si mette in guardia che sebbene l’uso della benzina sembra abbassare i livelli di ozono nell’area metropolitana di San Paolo rispetto all’uso di etanolo, le strategie per ridurre l’inquinamento da ozono richiedono la conoscenza della chimica locale e la considerazione di altri inquinanti, specialmente il particolato.

Uno degli autori, nell’articolo dedicato a questa ricerca da Science Daily ha così commentato:

L’ozono e il nitrossido contribuiscono entrambi allo smog urbano, sicché, in conseguenza di quanto una città sia in grado di mitigare l’inquinamento dell’aria, l’etanolo potrebbe non essere il ‘carburante verde’ com’è invece spesso chiamato.

Mah, se lo vengono a sapere i fratelli Koch stappano una bottiglia!

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Published inAttualità

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