Dalle pagine dell’ANS(i)A di qualche giorno fa:
Su tutto le immagini a corredo, che trovate qui sotto:
Cari amici dispensatori di ANS(i)A, quello che si vede nelle foto può essere in effetti inquinamento da smog. Potrebbe essere anche foschia ma sorvoliamo. E lo smog si vede, perché è fatto di particolato solido. La CO2, che invece è un gas, non si vede e, soprattutto, NON è un inquinante, a meno che non la si respiri in concentrazioni migliaia di volte superiori a quelle atmosferiche. In quel caso fa perdere i sensi e il senno, come forse è accaduto al nostro eroico ANS(iogeno) redattore.
NB: grazie a Mario per la segnalazione.
La parte peggiore è che la stessa notizia, evidentemente presa pari pari dal lancio senza manco un minimo di verifica, era nei titoli del GR di mamma RAI delle 13:00.
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Mi sono rifiutato di ascoltare il resto :@
Scrive F. Vomiero: “Perchè un’altra grossa responsabilità a mio avviso delle nostre istituzioni formative in genere è concedere ancora il protrarsi di una scarsa alfabetizzazione scientifica generale in un mondo invece caratterizzato sempre di più da un alto tasso di scientificità.”
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Gent.mo Fabio, sapesse quanto condivido quanto da lei scritto! Vorrei tanto non fosse così, ma lei ha messo il classico dito nella piaga.
Qualche giorno fa, nel corso di una discussione qui su CM, il prof. L. Mariani mi segnalò una Dissertatio di G. Vico , in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico del 1732 presso la Reale Accademia di Napoli con cui il grande storico spronava gli allievi a studiare non solo le materie umanistiche, ma anche le scienze in generale in quanto, per usare una metafora dello stesso G. Vico, se è vero che un corpo è tanto più armonioso e bello quanto lo sono tutte le membra che lo compongono, nel caso della mente, è altrettanto vero che essa è tanto più bella quanto più sono profonde le conoscenze nei vari campi dello scibile.
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Ho letto i passi salienti della Dissertatio ai miei allievi delle classi liceali e sono rimasto sconcertato dalle reazioni di fastidio che costoro hanno manifestato nei riguardi delle considerazioni di Vico. La più benevola è stata: ” Se io riesco bene nelle materie umanistiche, perché dovrei sforzarmi anche in quelle scientifiche? Chi me lo fa fare a dannarmi l’anima a capire matematica, fisica e via cantando se mi basta imparare (molte volte a memoria, aggiungo io 🙂 ) qualche brano di storia, letteratura, ecc., prendere un bel voto e finirla lì?”
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Il fatto è avvenuto in una seconda liceale (classico) dopo che avevo cercato, invano, di ottenere una risposta circa alcune differenze tra il pensiero di Cartesio e di Kant sulla razionalità dell’uomo. Alla mia meraviglia circa la loro incapacità a rispondere, hanno replicato dicendo che, si, il professore aveva trattato Kant, ma, poiché il test di filosofia era previsto per la fine del mese, era inutile che studiassero (imparassero a memoria, aggiungo io 🙂 )sin da ora il pensiero del sommo filosofo tedesco.
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Lei parla di alfabetizzazione scientifica e di cattiva impostazione del nostro sistema formativo. Ha perfettamente ragione, ma di fronte a situazioni come quella che ho descritto (che non è l’eccezione, purtroppo) mi chiedo se una semplice riforma sia sufficiente. Secondo me è necessaria una rivoluzione che ristabilisca una corretta scala dei valori, altro che riforma!
Ciao, Donato.
Gent.mo Guidi, se l’equivoco informativo fosse veramente involontario da parte di chi ha scritto e divulgato l’articolo, bisognerebbe proprio ammettere che certa stampa, a volte, soprattutto quando interseca argomenti di carattere scientifico tende a coprirsi di ridicolo. A parte però la buona fede o no di chi scrive, io mi chiedo sempre se chi legge, cioè l’italiano medio, in genere, sia o no in possesso di strumenti per un’analisi adeguata e un giudizio critico delle informazioni scientifiche o pseudoscientifiche che riceve. Perchè un’altra grossa responsabilità a mio avviso delle nostre istituzioni formative in genere è concedere ancora il protrarsi di una scarsa alfabetizzazione scientifica generale in un mondo invece caratterizzato sempre di più da un alto tasso di scientificità.
Dice il filosofo James Flynn:“ è un privilegio essere una persona alfabetizzata in un’età scientifica“.
E io aggiungerei che probabilmente è anche una necessità.
Saluto sempre tutti cordialmente.