Lo ammetto, ho avuto un calo di attenzione. Così mi è sfuggito il rilascio da parte dell’IPCC della bozza definitiva (non ancora approvata) del Summary fo Policy Makers del terzo gruppo di lavoro del panel, quello che, dopo aver preso atto delle basi scientifiche del problema (Working Group I), dopo averne valutati i rischi (Working Group II), si occupa più direttamente di mitigazione.
Tralasciando il fatto che si parla di mitigare ciò che non è mitigabile, in questa bozza finale c’è un elemento di novità niente male. Infatti, se riuscirete a sopravvivere alla solita dose equina di catastrofismo, incontrerete anche parecchie volte la parola “nucleare”. Per decretarne la messa al bando? Tutt’altro. Qualche estratto:
Gli scenari che raggiungono concentrazioni atmosferiche di CO2 di circa 450 ppm (consistenti con una buona probabilità di tenere la variazione della temperatura sotto i 2°C rispetto al epriodo pre-industriale) includono tagli sostanziali alle emissioni di GHG per metà secolo attraverso grandi cambiamenti al sistema energetico e potenzialmente all’uso del suolo. […] A livello globale, gli scenari che raggiungono 450 ppm di CO2 sono anche caratterizzati da un più rapido miglioramento dell’efficienza energetica, una triplicazione o quasi quadruplicazione del contributo delle fonti energetiche a zero o basse emissioni come le rinnovabili, l’energia nucleare e l’energia fossile con sistemi di cattura e stoccaggio (CCS), o la bionergia con CCS per il 2050.
Nella maggior parte degli scenari di stabilizzazione a basse emissioni, il contributo della fornitura di energia a basso contenuto di carbonio (comprendendo le risorse rinnovabili (RE), il nucleare e il CCS) aumenta dall’attuale 30% a più dell’80% per il 2050 e i combustibili fossili per la generazione di energia vengono dismessi quasi interamente per il 2100.
L’energia nucleare è una fonte di corrente di carico di base matura, ma il suo contributo alla generazione di energia è andato diminuendo (sin dal 1993). L’energia nucleare potrebbe fornire un contributo in aumento alla fornitura di energia a basse emissioni, ma sussitono una varietà di impedimenti e rischi. […] Nuove tecnologie di cicli di carburante e reattori che affrontano questi rischi sono oggetto di ricerca e sono stati fatti dei progressi circa la sicurezza e il trattamento delle scorie. […] Le emissioni di GHG dall’energia possono essere significativamente ridotte rimpiazzando le attuali centrali a carbone con moderne, altamente efficienti centrali a gas a ciclo combinato, dal momento che il gas naturale è disponibile e le emissioni derivanti dall’estrazione e trasporto sono basse o mitigate.
Cioè, si tratterà pure di una soluzione ponte (mi viene da pensare che nulla è più definitivo del provvisorio) in attesa della tecnologia che ci farà raccogliere l’energia dal vento, dal sole e quant’altro in modo efficiente e soprattutto sufficiente, ma sembrerebbe proprio che per mitigare il clima che cambia si debba forzare la mano sul gas naturale, compreso quello shale, e sul nucleare.
E fu così che il movimento salvaclima gettò gli amici verdi giù dal treno.
NB: la vignetta è di Josh. La bozza dell’SPM è invece qui.
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