L’elevatissima piovosità sul Centro Nord e la mitezza sono i caratteri salienti del febbraio 2014
Febbraio 2014 è risultato in perfetta sintonia con la seconda metà di Dicembre 2013 ed il Gennaio 2014, essendo dominato da un regime circolatorio atlantico caratterizzatosi per il transito di rapide perturbazioni in forma di saccature (depressioni a forma di V) che hanno interessato soprattutto l’Italia del Centro Nord e che per interazione con sistemi montuosi che circondano il bacino mediterraneo hanno generato minimi depressionari mediterranei le cui traiettorie hanno localmente interessato anche l’Italia peninsulare e le isole maggiori.
La topografia media mensile del livello barico di 850 hPa (del tutto simile a quella di gennaio – si veda in proposito il commento mensile precedente) rende ragione di tali condizioni evidenziando il minimo depressionario nordatlantico mediamente localizzato a sud dell’Islanda e l’anticiclone delle Azzorre in posizione assai arretrata rispetto al Mediterraneo, con conseguente predominio sul Mediterraneo di un regime di correnti occidentali che assumono curvatura ciclonica sull’area italiana.
Conseguenze al suolo di tale regime circolatorio sinottico sono state le temperature al di sopra della norma accompagnate da nuvolosità accentuata e piovosità anormalmente abbondante soprattutto sul Centro-Nord. Nel contesto del sopradescritto quadro circolatorio medio si sono poi manifestate una serie di strutture meteorologiche a più bassa persistenza i cui tratti più salienti sono descritti in tabella 1.
Tabella 1 – Sintesi delle strutture circolatorie del mese a 850 hPa (con il termine perturbazioni si indicano grandi saccature atlantiche o depressioni mediterranee o ancora fasi indistinte di variabilità perturbata).
Giorni del mese | Fenomeno |
1-3 febbraio | Saccatura da Nordovest associata ad un minimo depressionario sulla Scozia (perturbazione n. 1). |
4-11 febbraio | Regime di correnti atlantiche con variabilità perturbata (perturbazione n. 2). |
12 febbraio | Tempo di passaggio con foehn alpino sul Nordovest (naso di foehn evidente). |
13-14 febbraio | Promontorio anticiclonico mobile da sudovest con tempo stabile. |
15-17 febbraio | Sul settentrione flusso perturbato atlantico (perturbazione n. 3); sul meridione condizioni di tempo anticiclonico. |
18 febbraio | Sull’Italia promontorio anticiclonico da sudest con tempo stabile. |
19-21 febbraio | Saccatura atlantica con tempo perturbato sul centro-nord (perturbazione n. 4). |
22-25 febbraio | Promontorio anticiclonico mobile da sudovest con tempo stabile. |
26-28 febbraio | Saccatura atlantica con tempo perturbato inizialmente limitato al settentrione ed in successiva estensione al resto del Paese (perturbazione n. 5). |
Andamento termo-pluviometrico
Il prevalere sulla nostra penisola di un regime circolatorio di tipo depressionario è responsabile delle precipitazioni sensibilmente superiori alla norma sull’Italia centro-settentrionale con anomalie più spiccate sul Friuli Venezia Giulia, Veneto Orientale, settori alpini e prealpini della Lombardia, Piemonte centro-orientale e Valle d’Aosta. Anomalie pluviometriche negative si sono invece localmente manifestate su Calabria, Sardegna orientale e Puglia.
Da rilevare infine la diffusa anomalia termica positiva, più sensibile nei minimi che nei massimi, evidenziata visivamente sia dalla cartografie sia dal netto predominio dei rossi e dei gialli in tabella 2.
La tabella decadale di sintesi per macroaree (tabella 2) indica anche che l’anomalia pluviometrica mensile è risultata forte al centro nord e moderata al sud ed è stata frutto soprattutto della spiccatissima anomalia positiva osservata su tutto il Paese nella prima decade.
Tabella 2 – Analisi decadale e mensile di sintesi per macroaree – Temperature e precipitazioni al Nord, Centro e Sud Italia con valori medi e anomalie (**).
ITALIA |
NORD |
CENTRO |
SUD |
||
Numero stazioni |
98 |
34 |
30 |
34 |
|
tx_media (°C) |
mese |
13.8 |
11.2 |
14.4 |
15.8 |
decade 1 |
12.3 |
9.3 |
13 |
14.7 |
|
decade 2 |
15.1 |
11.9 |
16.2 |
17.3 |
|
decade 3 |
14.1 |
12.9 |
13.9 |
15.5 |
|
tx_anomalia (°C) |
mese |
2.1 |
1.4 |
2.7 |
2.2 |
decade 1 |
1.1 |
0.2 |
1.7 |
1.4 |
|
decade 2 |
3.5 |
2 |
4.7 |
4 |
|
decade 3 |
1.7 |
2.3 |
1.6 |
1.2 |
|
tn_media (°C) |
mese |
5.9 |
4.3 |
5.8 |
7.6 |
decade 1 |
6.1 |
4.4 |
6.5 |
7.6 |
|
decade 2 |
6.7 |
4.7 |
6.6 |
8.8 |
|
decade 3 |
4.6 |
3.7 |
3.9 |
6 |
|
tn_anomalia (°C) |
mese |
3.3 |
3.5 |
3.8 |
2.8 |
decade 1 |
3.8 |
4 |
4.6 |
2.8 |
|
decade 2 |
4.5 |
4.1 |
4.9 |
4.4 |
|
decade 3 |
1.4 |
2.1 |
1.3 |
0.7 |
|
rr_media (mm) |
mese |
121.9 |
163.6 |
120 |
82.1 |
decade 1 |
78.6 |
103 |
73.2 |
58.9 |
|
decade 2 |
21.9 |
32.6 |
23.5 |
9.8 |
|
decade 3 |
21.5 |
28 |
23.2 |
13.3 |
|
rr_anomalia (mm) |
mese |
63.7 |
108 |
55.6 |
26.5 |
decade 1 |
57.5 |
84.3 |
49.7 |
37.4 |
|
decade 2 |
2.6 |
12.7 |
2.4 |
-7.3 |
|
decade 3 |
3.6 |
11 |
3.4 |
-3.6 |
|
rr_anomalia (%) |
mese |
110 |
190 |
86 |
51 |
decade 1 |
279 |
434 |
211 |
183 |
|
decade 2 |
6 |
61 |
8 |
-50 |
|
decade 3 |
25 |
72 |
23 |
-20 |
Come elemento aggiuntivo volto a corroborare l’analisi dell’anomalia pluviometrica si riportano in tabella 3 i valori precipitativi totali dei 10 mesi di gennaio più piovosi per Milano dal 1763 ad oggi. I dati sono riferiti a Milano Brera per il periodo 1763-2001 ed alla stazione amatoriale gestita da L. Mariani e localizzata nella parte ovest del centro urbano di Milano per il periodo 2002-2014. Come si nota il 2014 spicca nettamente come terzo mese di febbraio più piovoso dell’intera serie con un valore di 207 mm, pari al 351% rispetto alla norma e superato dal 1836 (261 mm) e 1843 (241 mm).
Tabella 3 – I dieci mesi di febbraio più piovosi per Milano (serie storica 1763-2014)
anno |
precipitazione totale (mm) |
1836 |
261.4 |
1843 |
240.6 |
2014 |
207.0 |
1987 |
200.2 |
1841 |
197.8 |
1892 |
192.2 |
1824 |
188.4 |
1951 |
187.4 |
1788 |
176.2 |
1915 |
175.5 |
Media 1763-2014 |
58.9 |
___________________________________
(*) LEGENDA: Tx sta per temperatura massima (°C), tn per temperatura minima (°C) e rr per precipitazione (mm). Per anomalia si intende la differenza fra il valore del 2013 ed il valore medio del periodo 1993-2012. Le medie e le anomalie sono riferite alle 98 stazioni della rete agrometeorologica nazionale di CRA-CMA. Per Nord si intendono le stazioni a latitudine superiore a 44.00°, per Centro quelle fra 43.59° e 41.00° e per Sud quelle a latitudine inferiore a 41.00°. Le anomalie termiche sono evidenziate con i colori (giallo o rosso per anomalie positive rispettivamente fra 1 e 2°C e oltre 2°C; azzurro o blu per anomalie negative rispettivamente fra 1 e 2°C e oltre 2°C) . Analogamente le anomalie pluviometriche percentuali sono evidenziate con i colori ( azzurro o blu per anomalie positive rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75%; giallo o rosso per anomalie negative rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75%).
____________________________________
(**) Questo commento è stato condotto con riferimento ad una normale climatica che per le temperature massime e minime è costituita dalla media ventennale 1993-2012 e per le precipitazioni dalla media 1995-2012 riferita ai dati della banca dati agrometeorologica nazionale di CRA-CMA (www.cra-cam.it). I dati del periodo in corso sono stati attinti sia dalla banca dati CRA-CMA. L’analisi circolatoria si è riferita a dati NOAA NCEP (http://www.esrl.noaa.gov/psd/data/histdata/). Come carte circolatorie di riferimento si sono utilizzate anzitutto le topografie del livello barico di 850 hPa in quanto rende in modo molto efficace l’effetto orografico di Alpi e Appennini sulla circolazione sinottica. A tale base si son poi associate considerazioni relative alla media ed alta troposfera.
Ciao Luigi.
Intervengo perché credo debba essere cambiata una delle conclusioni contenute nell’articolo, indotta da dati fuori controllo.
E precisamente: “Anomalie pluviometriche negative si sono invece localmente manifestate su Calabria…”
Nella banca dei dati che usi va dentro il dato di Lamezia Terme, aeroporto gestito da ENAV.
Purtroppo, in maniera automatica è generato quotidianamente il rapporto giornaliero di quella stazione (il syrep), dove si riporta una precipitazione sempre uguale a zero.
In Calabria, invece, nei primi giorni del mese è piovuto a sproposito e si sono superati i 500 mm sulla Sila, grazie alle correnti sciroccali che hanno colpito quelle zone e non solo.
A parte quell’episiodio, la prevalenza dei venti occidentali ha dato contributi di rilievo anche sul settore tirrenico della Calabria nel corso del mese.
Un altro dato che mi pare sospetto, ma che non rientra tra le conclusioni dell’articolo, potrebbe essere dalle parti di Matera. Non ho indagato e non posso tirare conclusioni certe come per la Calabria.
Sappiamo che queste banche dati sono generate in tempo reale, senza una validazione dei valori. Cosa che va fatta dopo un certo tempo, mentre in questo caso si predilige la veloce disponibilità dell’informazione.
Sapevo di questo problema e ne ho voluto mettere a conoscenza te e i lettori in genere.
Grazie Paolo, il bias indotto dai dati di Lamezia Terme è in effetti ben visibile.
gg