Salta al contenuto

Scopertona: forse non saranno le pale eoliche a modificare il clima!

Che il ricorso all’energia eolica avrebbe fatto poco o niente per ridurre le emissioni di CO2 in consistenza di un fabbisogno energetico sempre in aumento lo sapevamo e, avendolo trascurato, ora lo stiamo scoprendo pagandone le spese. Questo turba i sonni di molti, che però, per fortuna, possono ora tornare a riposare serenamente.

 

Su Nature Communication è infatti apparso un studio dal titolo di per se’ già molto rassicurante:

 

Regional climate model simulations indicate limited climatic impacts by operational and planned European wind farms

 

In sostanza, utilizzando dei modelli climatici a scala regionale (che funzionano meno di quelli a scala globale, cioè non funzionano) e prendendo per buone le stime attuali di raddoppio della produzione di energia eolica per il 2030, sono stati riscontrati effetti solo minimali sulle temperature e sulle precipitazioni nelle aree interessate dalla realizzazione degli impianti.

 

Minimali? Beh, 0,3°C di aumento della temperatura soprattutto notturna, derivanti dall’accentuazione del rimescolamento nei bassi strati e distruzione dello strato di inversione non mi pare proprio minimale. Ma la salvezza del pianeta e, soprattutto, il fatto che questo aumento è comunque inferiore di quello prospettato dagli stessi modelli per un persistente aumento delle concentrazioni di CO2, dimostrerebbe che il gioco vale la candela.

 

Così, qualora mai le temperature non dovessero riprendere ad aumentare, perché vale la pena ricordare che sono ferme da tre lustri e più, siamo certi che lo faranno comunque per effetto della realizzazione di impianti eolici affetti da gigantismo. Per fortuna, questo sarà vero ‘solamente’ in prossimità degli impianti. Il fatto che per raddoppiare la potenza installata questi dovranno essere praticamente ovunque è, naturalmente, minimale 😉

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail
Published inAttualità

3 Comments

  1. renato

    Buongiorno,
    vorrei allacciarmi al commento del Sig. Botteri solo perchè l’eccesso di zelo ambientalista e sopratutto la totale mancanza di proporzioni a cui si fa riferimento mi hanno fatto di nuovo sorridere ripensando a quando (erano gli anni ’80, ed io quasi fanciullo) alcuni abientalisti per porre rimedio all’eutrofizzazione dell’alto adriatico, le famose “mucillagini”,presero a incrociare al largo con grossi motoscafi per fovorire l’ossigenazione delle acque. In confronto il coltello da formaggio in battaglia è quasi appropriato.
    Grazie, renato

  2. Mario

    Si parla tanto di impatto ambientale per tutto, strade, ferrovie, inceneritori, allevamenti zootecnici, ponti, ecc.; ma di impatto ambientale per pale eoliche e pannelli solari si parla molto poco in certi ambienti, anche se, evidentemente, non ė di poco conto. Ma…questione di gusti?
    A proposito penso che se lo stretto di Messina fosse stato negli USA, il ponte sarebbe stato costruito 50, 60, 70, anni fa.
    Saluti 🙂

  3. Guido Botteri

    Minimale o no, l’impatto sul clima delle pale eoliche è peggiorativo, in senso “ambientalistico”, e cioè se dovessimo credere ai ragionamenti ambientalistici.
    Personalmente ho sempre pensato che molte idee degli ambientalisti siano ottime…se mantenute al loro livello naturale di nicchia.
    Ne ho parlato altre volte, baratto, autoproduzione, eolico, fotovoltaico…hanno tutti dei casi in cui sono ottime soluzioni.
    L’errore enorme che si fa è nell’estendere queste applicazioni, di per sé limitatissime, a sistema generale per “salvare il pianeta”.
    Ma un uso esteso di queste idee ambientaliste causerebbe solo enormi danni.
    Ogni cosa ha un suo campo di applicazione.
    Andare in aereo è un’ottima cosa, se devo percorrere percorsi lunghi, ma se mi devo spostare nella mia città, nessuno sarebbe così pazzo da usare un aereo… tra l’altro, a parte Milano che ne ha due, in genere gli aeroporti sono in zone anche lontane dalla città (vedi Fiumicino).
    Chi pretendesse di imporre l’uso dell’aereo per qualsiasi spostamento, anche cittadino, agli occhi di chiunque sia dotato anche di un minimo buonsenso, sarebbe visto come io vedo gli ambientalisti… gente impegnati a imporre cose assurde, antieconomiche, sulla base di conti sbagliati, e sempre per quel errore fondamentale di voler applicare qualcosa (che nel proprio campo di applicazione può anche essere ottimo), oltre i suoi limiti naturali di applicazione.
    Mangiare una mela fa bene, ma pretendere di vivere mangiando solo ed esclusivamente mele (proibito bere l’acqua… il monossido di diidrogeno fa tanto male, secondo i melariani…) è semplicemente pazzesco.
    Per l’eolico vale lo stesso. Un moderato uso di pale eoliche, in luoghi dove spiri un vento forte, ma non troppo, e sufficientemente regolare, può anche essere una cosa buona, là dove ci siano difficoltà di allacciamento alla rete normale.
    Pensare invece di usare estensivamente eolico o fotovoltaico (tecnologie fallimentari che non reggono il mercato senza lauti incentivi) è invece fare il danno della propria Nazione, in un momento di crisi, e causare maggiore disoccupazione, oltre a creare un’infinità di problemi, sui quali non mi dilungherò questa volta.
    Ogni problema richiede una sua soluzione congrua. Se devo tagliare una fetta di formaggio, ci sono dei coltelli adatti, ma non penserò mai di andare con questi in battaglia; quello che manca agli ambientalisti (o per lo meno alle idee che propongono) è una corretta visione della scala dei problemi, e del tipo di soluzioni adatte ad ogni livello di questa scala.
    Secondo me.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »