IL MESE DI DICEMBRE 2013(*)
Andamento circolatorio
Un mese che può essere agevolmente suddiviso in due parti nettamente distinte fra loro, con un periodo 1-17 dicembre in cui l’area italiana è stata interessata da un promontori anticiclonici subtropicali di blocco che hanno garantito tempo stabile e soleggiato. Dal 17 si è assistito alla repentini transizione verso un regime circolatorio atlantico caratterizzato dal passaggio di rapide perturbazioni in forma di saccature che per interazione con sistemi montuosi che circondano il bacino (Pirenei, Alpi) hanno generato minimi di cutoff le cui traiettorie che hanno interessato localmente anche l’Italia peninsulare.
Proprio per rendere ragione delle due fasi distinte si sono prodotte le topografie medie del livello barico di 850 hPa a loro relative (figure 1a e 1b). Nello specifico la figura 1a, relativa al periodo 1-17 dicembre, mostra con evidenza come principale centro d’azione responsabile delle condizioni del tempo sulla nostra area sia un promontorio anticiclonico subtropicale di blocco da sud (anticiclone africano). Si noti che tale struttura è più attiva sul settentrione mentre sul meridione si nota una lieve curvatura ciclonica sintomo di una certa variabilità. La figura 1b, relativa al periodo 18-31 dicembre, evidenzia la discesa verso il Mediterraneo del regime circolatorio atlantico, che interessa in modo più diretto il settentrione.
Nel contesto del sopra-descritto quadro circolatorio medio si sono poi manifestate una serie di strutture meteorologiche a più bassa persistenza i cui tratti più salienti sono descritti in tabella 1.
Tabella 1 – Sintesi delle strutture circolatorie del mese a 850 hPa (con il termine perturbazioni si indicano grandi saccature atlantiche o depressioni mediterranee o ancora fasi di variabilità perturbata).
Giorni del mese | Fenomeno |
1-3 dicembre | Un promontorio anticiclonico atlantico proteso verso l’Europa centrale determina tempo stabile sul’area padano-alpina. Sul meridione insiste una depressione mediterranea con tempo instabile (perturbazione n. 1 del mese). |
4-17 dicembre | Sulla nostra area si stabilisce un promontorio anticiclonico di blocco da sud (promontorio africano) con tempo stabile e soleggiato, nebbioso al settentrione. Seppur con una graduale modificazione della propria forma, tale struttura anticiclonica si mantiene sostanzialmente attiva fino al giorno 17. |
11–20 dicembre | Dal 18 dicembre il rapido cedimento dell’anticiclone di blocco espone l’area italiana ad un regime di correnti atlantiche. Una prima perturbazione, in forma di saccatura, transita in 19 con piogge per lo più limitate al settentrione (perturbazione n. 2 del mese). A seguire campo di pressioni alte e livellate che si mantiene fino al 23 dicembre. |
24-27 dicembre | Il 24 fa’ il proprio ingresso sull’area italiana una robusta saccatura atlantica(perturbazione n. 3 del mese), ribattezzata dai media “tempersta di Natale” e che conclude il proprio transito il giorno 27. |
28-31 dicembre | Dal 28 ingresso sull’area italiana di una nuova, veloce saccatura atlantica (perturbazione n. 4 del mese) che conclude il proprio transito il giorno 29. A seguire campo di pressioni livellate con tempo stabile fino al 31 dicembre. |
Andamento termo-pluviometrico
Il prevalere sulla nostra penisola di un regime circolatorio di tipo depressionario nella seconda metà del mese è responsabile delle anomalie pluviometriche positive riscontrate sulle regioni nordoccidentali e su quelle del sudest (Puglia, Basilicata). Si noti altresì la rilevante anomalia pluviometrica negativa su Nordest e Centro Italia. La tabella decadale di sintesi per macroaree indica come fenomeno di maggior rilievo l’anomalia pluviometrica positiva al centro-sud registrata nella seconda e terza decade del mese. Si noti anche la lieve anomalia pluviometrica negativa al settentrione nella prima decade.
L’intenso rimescolamento fra masse d’aria d’origine tropicale e masse d’aria polare marittima ha mantenuto le temperature medie del mese su valori in prevalenza prossimi alla norma del periodo, Si noti l’anomalia positiva nelle temperature massime al settentrione e le locali anomalie negative al centro-sud nelle minime.
L’analisi decadale a livello di macroaree (tabella 2) mostra come elementi più significativi:
- le vistose anomalie pluviometriche negative registrate al nord nelle prime due decadi del mese
- sempre al nord, la sensibile anomalia pluviometrica positiva registrata nella terza decade del mese e che è stata accompagnata da una sensibile anomalia positiva nelle temperature massime e minime.
Alle radici dell’anomalia termica positiva sta l’intensa avvezione di aria subtropicale verificatasi in occasione dei passaggi frontali, non compensata da avvezione di aria più fredda al termine dei passaggi stessi in virtù dell’effetto protettivo offerto dall’arco alpino. Ovviamente l’analisi per macro-aree trascura la variabilità a scala spaziale inferiore, in questo mese particolarmente vistosa e di cui un’idea generale ci è comunque offerta dalle carte mensili delle precipitazioni.
Tabella 2 – Analisi decadale e mensile di sintesi per macroaree – Temperature e precipitazioni al Nord, Centro e Sud Italia con valori medi e anomalie (*)
Numero stazioni
|
ITALIA |
NORD |
CENTRO |
SUD |
|
98 |
34 |
30 |
34 |
||
tx_media (°C) |
mese |
12.5 |
10 |
12.7 |
15 |
decade 1 |
12.9 |
10.6 |
12.8 |
15.2 |
|
decade 2 |
12.9 |
10.6 |
12.8 |
15.2 |
|
decade 3 |
12.5 |
10.2 |
12.5 |
14.7 |
|
tx_anomalia (°C) |
mese |
1.2 |
1.8 |
1.2 |
0.7 |
decade 1 |
0.4 |
1.1 |
0.2 |
-0.1 |
|
decade 2 |
0.4 |
1.1 |
0.2 |
-0.1 |
|
decade 3 |
1.9 |
3 |
1.7 |
1 |
|
tn_media (°C) |
mese |
3.5 |
1.7 |
3 |
5.9 |
decade 1 |
3.4 |
0.2 |
3 |
6.7 |
|
decade 2 |
3.4 |
0.2 |
3 |
6.7 |
|
decade 3 |
5 |
4.5 |
4.1 |
6.2 |
|
tn_anomalia (°C) |
mese |
-0.2 |
0.5 |
-0.4 |
-0.6 |
decade 1 |
-1.4 |
-2.2 |
-1.3 |
-0.7 |
|
decade 2 |
-1.4 |
-2.2 |
-1.3 |
-0.7 |
|
decade 3 |
1.8 |
4 |
1.2 |
0.2 |
|
rr_media (mm) |
mese |
75.1 |
71.7 |
65.9 |
86.7 |
decade 1 |
27.5 |
1.5 |
29.2 |
52 |
|
decade 2 |
27.5 |
1.5 |
29.2 |
52 |
|
decade 3 |
42.1 |
59.8 |
33.4 |
32.2 |
|
rr_anomalia (mm) |
mese |
-20 |
-10.8 |
-42.4 |
-9.3 |
decade 1 |
-2.8 |
-20.5 |
-5.9 |
17.5 |
|
decade 2 |
-2.8 |
-20.5 |
-5.9 |
17.5 |
|
decade 3 |
8.7 |
26.3 |
-4.9 |
3.1 |
|
rr_anomalia (%) |
mese |
-19 |
-15 |
-34 |
-8 |
decade 1 |
-18 |
-93 |
-17 |
55 |
|
decade 2 |
-18 |
-93 |
-17 |
55 |
|
decade 3 |
27 |
80 |
-15 |
10 |
___________________________________
(*) LEGENDA: Tx sta per temperatura massima (°C), tn per temperatura minima (°C) e rr per precipitazione (mm). Per anomalia si intende la differenza fra il valore del 2013 ed il valore medio del periodo 1993-2012. Le medie e le anomalie sono riferite alle 98 stazioni della rete agrometeorologica nazionale di CRA-CMA. Per Nord si intendono le stazioni a latitudine superiore a 44.00°, per Centro quelle fra 43.59° e 41.00° e per Sud quelle a latitudine inferiore a 41.00°. Le anomalie termiche sono evidenziate con i colori (giallo o rosso per anomalie positive rispettivamente fra 1 e 2°C e oltre 2°C; azzurro o blu per anomalie negative rispettivamente fra 1 e 2°C e oltre 2°C) . Analogamente le anomalie pluviometriche percentuali sono evidenziate con i colori ( azzurro o blu per anomalie positive rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75%; giallo o rosso per anomalie negative rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75%).
____________________________________
(**) Questo commento è stato condotto con riferimento ad una normale climatica che per le temperature massime e minime è costituita dalla media ventennale 1993-2012 e per le precipitazioni dalla media 1995-2012 riferita ai dati della banca dati agrometeorologica nazionale di CRA-CMA (www.cra-cam.it). I dati del periodo in corso sono stati attinti sia dalla banca dati CRA-CMA. L’analisi circolatoria si è riferita a dati NOAA NCEP (http://www.esrl.noaa.gov/psd/data/histdata/). Come carte circolatorie di riferimento si sono utilizzate anzitutto le topografie del livello barico di 850 hPa in quanto rende in modo molto efficace l’effetto orografico di Alpi e Appennini sulla circolazione sinottica. A tale base si son poi associate considerazioni relative alla media ed alta troposfera.
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