A seguito della fase di sviluppo del warming stratosferico, ben individuato nel primo outlook emesso lo scorso ottobre e classificato come evento Minor nel più recente pubblicato il 19 dicembre scorso, il VPS subirà una pesante alterazione. Ora cercherò di spiegare il perchè sussistano le possibilità che il tutto evolvi verso un evento Major con split del vortice polare stratosferico.
Preciso che al momento non ci sono delle vere e proprie prove ma emergono una serie di indizi che a breve cercherò di illustrare. Per prima cosa diciamo che la prima condizione per l’avvio di un evento Major è lo sviluppo e stazionarietà delle onde stratosferiche appartenenti alla prima e alla seconda onda, in sequenza. Eventi decisamente più rari, come quello avvenuto lo scorso anno, permettono la nascita e lo sviluppo di tali eventi in quasi totale assenza della seconda onda intervenendo, nello sviluppo e nella realizzazione dell’MMW, la sola prima onda. Più frequentemente la normale evoluzione con avvio e sviluppo a solo carico della prima onda porta ad eventi di tipo “Displacement”. Perchè si giunga ad una condizioni di tipo “Split” è necessaria una fase di gestazione piuttosto lunga con una prima onda già ben presente all’esordio invernale e può essere preceduto da un evento di CW (Canadian Warming).
L’attuale situazione vede, a seguito della dinamica descritta nel precedente outlook, lo sviluppo importante delle due onde sopra indicate. A seguito della raggiunta maturità del Minor Warming questo porterà ad un primo serio disturbo al VPS le cui anomalie positive di velocità zonali (vedi Uwind 60°N) tenderanno a calare e ad esasperare il vortice forzandolo in una sempre maggiore forma ellittica a partire dalle quote più alte (1hPa).
Ora veniamo ad esaminare gli indizi che fanno pensare ad un probabile evento Major con split del VPS. In realtà lo sviluppo delle due onde non appare, in una prima fase iniziale, tale da potere impensierire in maniera consistente il VPS. Guardando alle vorticità potenziali al livello isoentropico di 1000K in figura 1 (circa 15hPa) possiamo scorgere alcuni elementi interessanti sotto il profilo della consequenzialità dinamica del vortice. La prima immagine, nella breve sequenza, mostra il nucleo di massima vorticità distribuito attorno alla zona polare indice di un vortice ben compatto attorno ai suoi confini geografici. Nel proseguo della sequenza si nota come il nucleo di massima vorticità venga spostato dalla sua sede assumendo una forma ellittica. Dalle previste a 216 e 240 ore si nota molto bene come i nuclei di vorticità perdano la zona polare lato pacifico spostandosi sul alto atlantico.
Questa condizione è destabilizzante e in grado di riattivare nuovamente flussi meridionali e soprattutto incentivare la seconda onda in schema di “subtropical wave breaking“. Altro indizio interessante è la perdita del gradiente termico meridionale alla quota isobarica di 1 hPa tra 90°N e 60°N (normalmente negativo) evidenziato dalla curva in rosso e il raffreddamento dovuto alla maggiore spaziatura tra le isoentropiche tra 1 e 5 hPa che determineranno una attenuazione dei geopotenziali verso l’alto con relativo sollevamento d’aria e una caduta d’aria nei piani inferiori con l’intensificarsi di una circolazione anticiclonica nei piani isobarici inferiori. In questa condizione le onde prima e seconda sono destinate ad intensificarsi accompagnate da una ripresa dei flussi meridionali (vedi figura 3).
In area polare “l’intrappolamento di aria calda” produrrà un aumento dei geopotenziali e una riduzione ulteriore di velocità zonale. Viste le precondizioni e considerato che le mappe esaminate sono ad oggi nella coda previsionale del modello ECMWF alla scadenza del 7/8 gennaio 2014 è possibile ritenere che tutto possa svilupparsi nel periodo compreso tra il 15 e il 20 del prossimo mese.
Nei prossimi giorni, in relazione dello sviluppo modellistico, usciremo con un altro aggiornamento dell’outlook per dare eventuale conferma o smentita. Comunque ad oggi tale dinamica è in linea con le attese già discusse nei precedenti outlook. Se il processo qui descritto troverà nel passare dei giorni adeguata conferma meriterà una crescente attenzione in quanto la configurazione in evoluzione deporrebbe per una azione penalizzante verso il comparto europeo da parte del lobo siberiano del vortice polare in movimento retrogrado.
Con l’occasione voglio augurare a tutti voi e a tutto lo staff di CM i miei migliori auguri di un felice anno nuovo.
Carlo Colarieti Tosti
[…] a chart that I asked him to prepare a Colarieti Carlo Tosti, the signature of our winter outlook ( here the last ). It is the zonal velocity (ie flow west-east) to the latitude and the altitude where it usually […]
Complimenti! la discesa la settimana prossima sembra che ci sia…attualmente forse fatta eccezione per nord gran parte dell’italia rimane sotto correnti da scirocco ..causa target alto discesa fredda.
Buongiorno e buon anno a tutti.
In merito agli aggiornamenti di questi ultimissimi giorni decisamente poco positivi in ottica invernale si ritiene opportuno aggiornare e/o modificare la visione dell’outlook invernale oppure si conferma quanto riportato sopra?
Un sincero saluto con l’augurio di un anno ricco di soddisfazioni per tutto lo staff.
Lucio Felicioni.
Caro Lucio, in questi ultimi giorni abbiamo assistito ad eventi che porteranno delle modifiche non di poco conto alla circolazione generale. Tra gli ultimi giorni di dicembre e i primissimi di gennaio si è avuto un warming stratosferico che era stato già individuato nell’outlook di ottobre e poi meglio inquadrato nell’outlook pubblicato il 19 dicembre scorso classificandolo come Minor Warming. Questo ha prodotto una serie di importanti modifiche alla circolazione stratosferica. Tutto ciò produce, e lo farà ancora nei prossimi giorni, un netto rallentamento delle correnti zonali stratosferiche coinvolgendo l’intera colonna del vortice polare, anche la troposfera. Il rallentamento, congiunto alle dinamiche stratosferiche sul lato euro-atlantico, produrrà i primi blocchi, seppur ancora modesti, alla circolazione zonale a più alte latitudini. Nelle code del deterministico questo tendenza si scorge. Un effetto di quanto detto sarà il raffreddamento dell’Europa settentrionale ed orientale. Aggiungo che la situazione è in evoluzione e rimango dell’avviso che in queste fasi è meglio usare prudenza e attendere una migliore affidabilità dei deterministici nel “metabolizzare” questa fase dinamicamente evolutiva. Per quanto riguarda le vicende stratosferiche seguirei la stessa logica e non sarei così sicuro che non avverrà proprio niente…. Per quanto riguarda l’outlook non mi sento di dover modificare in questo momento nulla. Non perché mi sento pienamente sicuro di quanto già scritto ad ottobre scorso, infatti in questo campo si sbaglia anche molto e la sicurezza non può dimorare in chi si esercita in tali prognosi, ma perché in fondo emergono i segni di un cambiamento che in questo momento sembrano in linea di massima andare nella direzione di quella previsione. Chi si applica in questo tipo di prognosi è soggetto ad errori, anche pesanti. Questi, però, non sono aspetti negativi ma offrono degli ottimi punti di partenza per ulteriori approfondimenti. Aspettiamo con calma i prossimi giorni e poi faremo con serenità un punto della situazione.
Carlo Colarieti Tosti
Spiegazione ineccepibile, grazie molte. Dunque attendiamo con fiducia, poi con tranquillità e serenità al 28 febbraio tireremo le opportune conclusioni, con il solito spirito di migliorarsi. Buon lavoro.
Aggiungerei questo alla spiegazione di Carlo: https://twitter.com/twoweather/status/419864118577733633
gg
Evidente ormai la frenata zonale. Buon lavoro anche a lei sig. Guidi e teneteci informati qualora la situazione si faccia interessante.
Grazie Carlo, in effetti io avevo indicato in qualche blog meteo , le date intorno al 5/6 Gennaio dalle quali il determinismo forse ci avrebbe cominciato a far vedere qualcosa…….ed in effetti oggi i modelli deterministici principali, hanno ribaltato ciò che di buono hanno mostrato ieri……..attendiamo e vediamo, ma resto fiducioso su un cambio netto dello scenario a partire da circa metà mese.
Marco
[…] […]
I gm hanno risposto alla mia domanda!……ma aspetto Guidi e Carlo……..ancora auguroni
Caro Marco, a mio avviso questa è una fase piuttosto delicata nella quale potrebbero (tra una quindicina di giorni) manifestarsi degli stravolgimenti nel pattern dominante fino a questo momento, dovuto a quanto scritto nel post. In questa condizione i modelli fanno sempre una gran fatica ad inquadrare stabilmente gli eventi. In queste fasi ci sono trattazioni e ritrattazioni frequenti. Comunque, a mio giudizio e rimanendo con i piedi per terra, entro i prossimi 5/7 giorni il deterministico inizierà a prendere una strada ben definita sia per la stratosfera che per la troposfera, qualunque essa sia. Allo stato attuale, per gli sviluppi in troposfera, le corse risentono molto dell’elevata zonalità delle scorse settimane. Bisogna avere pazienza e sapere aspettare, in questo ambito si è sempre esposti all’errore. L’esperienza in questi casi aiuta molto e mi suggerisce di attendere e di non prendere per oro colato output che superano le 96hr.
Carlo
Auguri di cuore a Guido Guidi e a Carlo Tosti, io la penso come voi…….una domanda: secondo voi il determinismo troposferico quando comincerà a mostrarci qualcosa ??
Speriamo che vi sia questo split del VP e che finalmente anche in Europa l’Inverno possa fare sul serio.
Colgo l’occasione per fare sinceri auguri di buon anno a Guido,Carlo ed anche all’amico Aldo Meschiari.
Il discorso mi sembra molto articolato ma la realtà è molto più semplice di quanto descritto… Ovvio che le velocità zonali debbano scendere tra il 60-90^ N altrimenti non avremo i presupposti per un evento Major già in partenza. Il problema nasce dopo su come si svilupperà tale evento. A mio modesto parere se la spinta dell’onda 2 con una buona convergenza del warming siberiano riusciranno a sfondare ci saranno premesse per gelo e neve sull’italia. La visione attuale non vede questa ipotesi bensì un Vps che resiste agli attacchi dei warming descritti. Seppur ferito chiuso di nuovo in sede!!! Ovviamente questo farà si che il warming in atto in area Groenlandese ruoti divenendo così di fatto un altro potente warming in area siberiana. Questa ipotesi allungherebbe i tempi con split del VPS in terza decade si Gennaio ed effetti in Febbraio.. anche qui da verificare l’asse del lobo in discesa verso le latitudini meridionali!!! Complimenti a Guido per il suo lavoro e buon anno a tutti
buon anno a tutti
Carissimi Guido e Carlo,
se le dinamiche prospettate sfociassero in un MMW (che a questo punto non ritengo improbabile) si tratterebbe indubbiamente di una dinamica tipo warm quindi split visto il forte attivismo della wave 2 in medio bassa stratosfera.
Un caro saluto
Molto bene Guido e Carlo, ottimo lavoro.
Speriamo davvero abbiate ragione!
Ne approfitto per augurarvi un ottimo anno nuovo!
Buongiorno a tutti!!
Complimenti a lei Col. Guido Guidi, e al Col. Tosti.
speriamo che questo split, ci sia!, oggi le GFS06, lo hanno
ritrattato, ma si sà un unico run, non fà storia!
speriamo!
Carissimo Carlo,
leggo sempre i tuoi outlook e ne rimango sempre colpito per la precisione e l’ampio margine temporale della previsione.
Di solito riesco a comprendere tutto l’outlook ma questa volta ho difficoltà con una frase. Potresti per favore aiutarmi?
La frase è la seguente:” Se il processo qui descritto troverà nel passare dei giorni adeguata conferma meriterà una crescente attenzione in quanto la configurazione in evoluzione deporrebbe per una azione penalizzante verso il comparto europeo da parte del lobo siberiano del vortice polare in movimento retrogrado”
Grazie
Giorgio, ci provo io.
Vuol dire che se l’evoluzione sarà quella prospettata, lo split del vortice porterà uno dei due lobi freddi a scendere con direttrice nord-est sud-ovest verso l’Europa centrale. Retrogrado vuol dire antizonale, contrario al normale flusso ovest est della circolazione. In quel caso si dovrà porre attenzione all’evoluzione nel breve periodo perché dalla posizione dei nuclei di vorticità in quota associati al lobo dipenderà la direzione della discesa di aria fredda dall’entroterra continentale verso l’Europa centrale e occidentale. Cioè dove siamo anche noi 🙂
gg
Grazie Guido! Era l’azione penalizzante che non mi era chiarissima.
Complimenti per la visione stagionale, non solo riguardante la prima parte di questo inverno ma anche per gli inverni passati!
Buon Anno a tutti!
Buonasera Colonnello, mi scusi ma noi non siamo nell’Europa Meridionale? non c’è il rischio di rimanere fuori?
Luca, certo che c’è il rischio. Però discorsi a scala spaziale inferiore a quella continentale ora sono davvero prematuri.
gg
Carissimo Giorgio,
per prima cosa ti auguro buon anno, per quanto riguarda la tua domanda aggiungo qualcosa a quanto ti ha già scritto Guido. E’ bene ancora una volta ricordare che il percorso che potrebbe portare all’MMW è ancora pieno di incognite, prima tra tutte la tenuta della compattezza del VPS la quale potrebbe inficiare, almeno in parte, la convergenza dei flussi in area polare. C’è anche da dire che l’impianto dinamico che si andrebbe a costruire nelle prossime settimane, che porterebbe ad un intenso warming sul lato atlantico-nord europeo alla quota isobarica di 10hPa, sarebbe, a prescindere dalla successiva realizzazione o meno dell’MMW, favorevole al costituire circolazioni di blocco zonale alle alte latitudini come quelle indicate nell’outlook di ottobre.
Carlo Colarieti Tosti
Carlo,
grazie mille per la risposta, aspettiamo tutti con curiosità e il massimo rispetto per il tuo lavoro i prossimi aggiornamenti.
Giorgio