Il titolo così efficace non è mio, viene dal Meteogiornale, che per primo ha pubblicato ieri un’immagine molto simile a quella qui sopra.
Suggestivo non è vero? Totò avrebbe detto “la nebbia c’è ma non si vede”, una battuta geniale che evidentemente anticipava questo genere di evento. Un solo responsabile, naturalmente, o, se preferite un paio di milioni, quelli cioè che a Milano ci abitano, vivono o lavorano. E’ infatti a causa dell’isola di calore che si genera inevitabilmente sui centri urbani, che si annullano a volte le condizioni per la formazione delle nebbie, che nella fattispecie diventano dense foschie.
Tra Milano Linate e Milano Malpensa (la seconda è ben fuori dall’area urbana), ieri ci sono stati 1,5°C di differenza nella temperatura massima 4,1°C la prima e 2,6°C la seconda. Ma, come chi sa di clima insegna, queste sono cose che non contano, l’effetto isola di calore, l’urbanizzazione e il cambiamento dell’uso del suolo non contano, benché le temperature siano principalmente, ove non esclusivamente, misurate in luoghi fortemente esposti a questo genere di cose.
@carlo napolitano
“Il fatto che questo problema non venga affrontato in modo sistematico dai climatologi è per me inspiegabile”
Sarebbe inspiegabile sì, se davvero non se ne occupassero. Invece, come può verificare, se ne occupano eccome.
http://www.realclimate.org/index.php/archives/2013/02/urban-heat-islands-and-u-s-temperature-trends/
Grazie per l’interessante post.
Mi pare una evidenza, probabilmente poco metodologica ma sicuramente molto di impatto , sul effetto “urban heat Islands” che viene spesso assolutamente ignorato nella valutazione delle temperature globali. Personalmente ritengo che una quota difficilmente quantificabile (a parte il paper di Watts) del supposto riscaldamento globale sia dovuto alla progressiva inclusione delle stazioni dei centri urbani proprio a causa della urbanizzazione progressiva.
Il fatto che questo problema non venga affrontato in modo sistematico dai climatologi è per me inspiegabile.
Carlo,
in realtà c’è stato un sistematico tentativo (a buon fine) di eliminazione del problema non già dalle serie storiche, quanto piuttosto dal dibattito. Ragion per cui la faccenda è tutt’altro che inspiegabile 🙂
gg
Guido,
come commento dal basso posso dirti che ieri a Milano c’è stata per quasi tutto il giorno cielo coperto per strati (nebbia alta). Solo nel primissimo pomeriggio si è avuto un parziale rasserenamento (che penso possa coincidere con il “buco” della foto). Attorno a Milano a quanto riferitomi c’era il nebbione. Miracoli dell’isola di calore urbano, dunque.
Luigi