Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, all’Università di Tallinn, in Estonia, è intervenuto in materia di cambiamenti climatici e dell’allarme che la natura ha lanciato con il ciclone tropicale Hayan: “Abbiamo visto tutti cosa è appena successo alle Filippine. E’ un avvertimento urgente della Terra, un esempio di cambiamento climatico che dimostra come siamo tutti coinvolti”, per cui “Bisogna agire prima che sia troppo tardi”.
Ma neanche il Segretario Generale dell’ONU legge i rapporti dell’IPCC? Possibile che non ha letto il recente Quinto Rapporto (AR5) di cui tutti i giornali a settembre hanno scritto? Proprio lui mette in dubbio quello che scrivono? Comunque la si pensi, unire il cambiamento climatico globale con un unico evento meteorologico è già di per se stesso scorretto, però rileggete pag 60 del 2° capitolo dell’ultimo report IPCC paragarafo 2.6.3.
La sintesi è che non si può dire che vi sia una tendenza globale in atto all’aumento o all’intensificazione di uragani e cicloni tropicali e, come già era stato scritto nel rapporto SREX del 2012, un aumento generalizzato è improbabile. Si rileva un aumento, vedete il grafico a pagina 154, nell’Atlantico settentrionale e solo sul breve periodo. Nel paragafo 2.6.3 c’e’ scritto infatti: “E’ improbabile che il numero annuale delle tempeste tropicali, degli uragani e degli uragani più forti sia aumentato nel bacino del Nord Atlantico negli ultimi 100 anni. Vi è invece un virtualmente, quasi certo aumento della frequenza e dell’intesità, dal 1970, dei più forti cicloni tropicali in quella regione“. Tornando ai Tifoni, dati alla mano, non c’è nessun trend nel Pacifico occidentale che indichi su di esso un aumento della frequenza dei cicloni tropicali. Se volete vedere il grafico potete andare qui.
Oltre a Ban Ki-Moon molti esperti ed alcuni politici non hanno perso l’occasione per dire la loro sull’evento. Senza alcuna pretesa di essere esaustivi ed al solo scopo di offrire uno spunto di riflessione, mettiamo insieme quanto è stato affermato su alcuni dei maggiori quotidiani e sulle televisioni. Tra virgolette trovate le dichiarazioni, mentre ne è priva l’eventuale aggiunta del giornalista.
Un ciclone tropicale da record?
- ”E’ un tifone di categoria 5, un evento portentoso della natura”, osserva Alfonso Sutera, del dipartimento di Fisica dell’universita’ Sapienza di Roma. ”Tifoni altrettanto intensi si sono formati negli ultimi anni, ma non hanno toccato terra”, aggiunge. ”In questo caso, invece, si e’ abbattuto su una regione densamente popolata. Eventi come questo costituiscono un’eccezione a causa dei lunghi intervalli di tempo nei quali si verificano”, aggiunge l’esperto. ”L’ultimo tifone confrontabile per intensita’ che e’ riuscito a toccare terra – prosegue – risale alla meta’ degli anni ’60 ed e’ avvenuto all’incirca nella stessa zona”. ”La mortalita’ causata da eventi come questo – conclude Sutera – non e’ legata alla potenza dell’evento, ma e’ legata alle condizioni economiche del Paese colpito” (fonte).
- “Hayan non è un caso; il meteo estremo è già qui. Il tifone che sta investendo il Sud Est asiatico manda un messaggio chiaro: quello che era normale e ragionevole aspettarsi dai fenomeni estremi non vale più. […] Età degli estremi significa che Hayan, uno dei cicloni più violenti storicamente registrati, si ripeterà nel giro di qualche decennio o, forse, prima. Come succederà per lo tsunami che due anni fa ha investito il Giappone”. Frasi estratte dall’articolo di Maurizio Ricci pubblicato su “La Repubblica” l’11 novembre 2013;
- Si perché la sua intensità ha raggiunto la categoria 5 della scala Saffir-Simpson con venti intorno ai 320 km/h. In questo estremo violento e pericoloso della scala si collocava anche l’uragano Katrina che nel 2005 investì New Orleans provocando 1800 vittime. Dall’intervista al Prof. Guido Visconti pubblicata su il “Corriere della Sera” il 10 novembre;
- Di fronte a un tifone tre volte più potente di Katrina, che devastò la Lousiana, le Nazioni Unite si sono poste l’obiettivo ambizioso di rimettere in piedi le Filippine centrali in sei mesi. Dall’articolo di R.Es. pubblicato su “Il Sole 24 Ore” il 13 novembre 2013.
Il ciclone è causato dai cambiamenti climatici globali? Aumentano frequenza ed intensità?
- «Il super-tifone è un avvertimento immediato per l’umanità. Tutti devono rafforzare le loro azioni, sulla base del principio delle responsabilità comuni ma differenziate, così come del principio di equità», Su Wei ,il capo delegazione aggiunto della Repubblica Popolare alla Cop 19 e direttore generale del dipartimento cambiamento climatico della Commissione per lo sviluppo e la Riforma;
- “Ciò che il mio paese è costretto a subire a causa dei mutamenti climatici è pura follia. Possiamo porre fine a questa follia qui, a Varsavia”, il rappresentante delle Filippine Naderev Sano al COP 19 di Varsavia;
- “La comunità scientifica è molto prudente a riguardo. Non esistono parametri certi per correlare questo fenomeno al cambiamento climatico“: così Robert Vautard, ricercatore del Centre national de la recherche scientifique;
- “Con il progressivo riscaldamento degli oceani, un tifone della forza spaventosa di Hayan non era imprevedibile”. ”L’effetto serra, o comunque si voglia chiamare il riscaldamento oceanico, sviluppa molta energia. Per questo tifoni e uragani sono più intensi e frequenti”. Prof. Giampiero Maracchi climatologo del CNR pubblicato su Nazione-Giorno-Carlino l’11 novembre 2013;
- La domanda corretta sarebbe: l’intensità e la frequenza di questi eventi meteorologici estremi sta aumentando per via del riscaldamento globale? E la risposta è né si né no. Si tratta di eventi meteorologici rari da un punto di vista statistico, il loro è un campione troppo ridotto e dunque non è possibile per ora estrarre un segnale significativo di tendenza all’aumento rispetto alla variabilità naturale. “Gli Uragani e Tifoni sono studiati solo da una trentina d’anni. E anche degli uragani più grandi dell’800 si sa il numero di vittime, si conoscono i danni, ma non abbiamo la registrazione dei venti, della pressione delle piogge”. Luca Mercalli intervista pubblicata su “La Stampa” l’11 novembre e su “Il Messagero” il 10 novembre 2013;
- “Vuol dire che avremo più cicloni? No, la previsione è esattamente opposta, ne avremo di meno. Ma ne avremo di più violenti. Più esattamente: i cicloni che avremo saranno mediamente più violenti di quelli a cui siamo abituati, spesso anche molto più violenti. Una violenza bruta, grezza, naturale che si somma, ma non coincide con la sua capacità di devastazione”. Frase estratte dall’articolo di Maurizio Ricci pubblicato su “La Repubblica” l’11 novembre 2013;
- “Non è possibile stabilire in che misura il tifone sia un risultato dei mutamenti climatici globali”, ha detto Kerry A. Emanuel, un climatologo del Massachusetts Institute of Technology (Mit). A nostro avviso è davvero fuorviante attribuire lo sviluppo del super-tifone “Haiyan” al tema dei cambiamenti climatici, anche perché al momento non abbiamo a disposizione una lunga e dettagliata serie di dati che possa accertare l’esistenza di una chiara correlazione fra la formazione di tempeste sempre più violente ed il riscaldamento globale;
- Il loro numero non sembra cambiato nelle statistiche, però è sicuramente aumentata la loro intensità. Alcuni scienziati attribuiscono la colpa al riscaldamento del nostro pianeta. “Purtroppo però non abbiamo ancora dati certi per confermarlo”.[…] Sul piano scientifico, pur essendo accertato un aumento della temperatura, la discussione è sempre molto accesa. I ricercatori del Mit danno la colpa al riscaldamento globale. Invece gli scienziati della NOAA sono più prudenti. Dall’intevista al Prof. Guido Visconti pubblicata su il “Corriere della Sera” il 10 novembre (per quanto riguarda uno degli scienziati del Mit rileggere la dichiarazione sopra riportata);
- “I rappresentanti degli oltre cento Paesi riuniti in Polonia per la conferenza delle Parti nell’ambito della convenzione ONU sui cambiamenti climatici, dovranno tener conto delle notizie che vengono dalle Filippne. Perché i parossismi climatici (tifoni, tornado, cicloni e uragani) che sempre più di frequente e con maggior violenza si scatenano sul Pianeta sono provocati proprio dal riscaldamento globale indotto (non ci sono più dubbi) da un uso eccessico di combustibili fossili”. Dall’articolo di Fulco Pratesi, presidente onorario WWF, pubblicato da il “Corriere della Sera” il 12 novembre 2013;
- “Quanti altri disastri del genere saremo costretti a vedere prima che i governi si decidano a reagire chiudendo il rubinetto dei gas serra? Possibile che continuino rinviare le decisioni da cui dipende la nostra sicurezza?”[…] Eppure, nel quinto rapporto IPCC sui cambiamenti climatici di settembre, gli scienziati ONU hanno dimostrato il rapporto tra il consumo dei combustibili fossili e l’aumento dei fenomeni estremi come alluvioni ed uragani. Dall’intervista di Antonio Cianciullo a Pascal Acot pubblicata su “La Repubblica” il 13 novembre 2013.
Come avete potete potuto leggere, spesso le dichiarazioni sono contrastanti, talvolta non vere, troppo spesso chi legge ed ascolta, più che convinto dalla razionalità dei dati è persuaso dall’emotività delle descrizioni e delle immagini.
[…] passando per Harvard (Clima/ Aumenta frequenza fenomeni meteorologici estremi – Il Mondo). Haiyan e clima che cambia, l’importante è avere le idee chiare | Climatemonitor almeno riporta molte voci del coro.. e uno le idee se le fa molto chiare in proposito.. non c'è […]
Mi pare che un punto di partenza comune per i tecnici del settore (gli esperti in meteorologia tropicale – cosa che io non sono) sia costituito dal fatto che la temperatura dell’oceano, e un pizzico di forza deviante di Coriolis siano i fattore chiave per la genesi ed il sostentamento energetico di un ciclone tropicale. A ciò si aggiunga un fattore d’innesco costituito da una depressione delle medie latitudini…
La temperatura oceanica: evidenzio la ricerca della Scripps istitution d La Jolla (CA) in cui si segnala che è al mancato aumento delle temperature del Pacifico tropicale sarebbe da imputare la “pausa” nel global warming registrata negli ultimi 15 anniquanto uscito su Nature pochi mesi orsono (-> se ne parla qui: http://www.nature.com/news/tropical-ocean-key-to-global-warming-hiatus-1.13620 ). Ma se si acquieta il GW per effetto del mancato aumento delle temperature oceaniche, perché lo stesso non dovrebbero fare i cicloni tropicali?
Coriolis è stazionaria nel tempo e funzione della latitudine (almeno su questo non ci piove)
La perturbazione delle medie latitudini che agisca da innesco: il GW è soprattutto faccenda da latitudini alte per cui il contrasto termico fra alte e basse latitudini dovrebbe calare e dunque anche l’intensità e la frequenza delle perturbazioni dovrebbe almeno in teoria diminuire.
Possibile che tutti coloro che sono per la coesistenza pacifica fra botte piena e moglie ubriaca li ritroviamo poi immancabilmente a parlare di clima?
ma infatti me lo sono sempre chiesto anch’io:
l’effetto serra non dovrebbe diminuire l’iraggiamento?
e quindi l’escursione termica giorno-notte, il gradiente verticale e polare dovrebbero pure diminuire, no?
e la termodinamica ci dice che quel che conta non è temperatura ma la differenza fra le due temperature?
quindi per quale passaggio logico, l’aumento dell’effetto serra, diminuendo quella differenza di temperatura, dovrebbe aumentare ed aggravare i disastri ?
ed ogni specie di disastro, ondate di caldo e di freddo, di siccità e di piogge (al netto ovviamente delle condizioni specifiche locali)?
Pressapochismo dei mainstream media, allineamento ai requisiti di sistema, omogeinizzazione dei punti di vista,
un bel minestrone di burattinismo informativo guidato da furbetti senza scrupoli e soldatini senza senza materia grigia.
E questo non vale solo per il clima …purtroppo.
Se fosse difficile sbugiardare certe entità, sarebbe anche più “gustoso” farlo, ma questi si lasciano prendere in castagna
senza neanche muovere un dito…che tristezza!
Grazie a Dio qualcuno che dice le cose per come stanno esiste ancora, grazie per il blog!