Il Sole batte la fiacca, questo è noto. Da quando si è seduto le temperature medie superficiali globali hanno smesso di crescere, questo pure è noto. E così, sebbene sia in corso un probabile secondo picco dell’attuale 24° ciclo solare, si torna a parlare di minimi solari, invernate da spavento e estati frescoline.
Lo fa la BBC, intervistando uno studioso dell’università di Reading, Mike Lockwood, il quale ritiene probabile che questo declino dell’attività solare possa portarci verso condizioni simili a quelle del minimo di Mauder o del suo fratello minore, il minimo di Dalton, ossia quelle fasi solari arrivate insieme alla Piccola Età Glaciale. Una contemporaneità abbastanza sospetta. Sicché Lockwood si lancia in una interessante descrizione della ‘more likely than not’ prossima Piccola Età Glaciale, pur tenendoci a specificare che, comunque, il tutto sarebbe solo temporaneo, perché naturalmente il destino di questo pianeta è già…fritto.
Un paio di anni fa, sempre Lockwood, rilasciava invece la seguente dichiarazione:
The Little Ice Age wasn’t really an ice age of any kind – the idea that Europe had a relentless sequence of cold winters is frankly barking.
Come cambia il mondo. E come cambia il Sole. E come cambiano le idee. Solo il clima non dovrebbe cambiare mai! Ma la libertà intellettuale di Lockwodd è adorabile, specialmente perché, dopo aver (secondo loro) seppellito a suon di risate quanti queste cose le dicono da parecchio tempo, ora questa nuova, inattesa e, soprattutto temporanea fase di declino dell’atttività solare e delle temperature permetterà di smettere di far finta che non sia vero e restare in sella, nonostante le cose vadano nella direzione opposta a quella prevista.
Forza allora, uniamoci al coro. Libertà è [anche] partecipazione!
[…] Climatemonitor: “Ride the decline! Quest’ultimo sito merita una menzione speciale perchè, oltre a […]
Chi si rivede!
Queste sono soddisfazioni!
gg
Secondo il Corriere, ci sarebbe un altro declino: quello della C02:
http://www.corriere.it/ambiente/13_novembre_03/emissioni-co2-tasso-crescita-rallenta-nonostante-record-4a894012-4497-11e3-b60e-fee364a304ed.shtml
Notare questo passaggio:
“Mentre negli Stati Uniti è il cosiddetto shale gas (gas di scisto) a giocare il ruolo predominante nell’inversione di rotta, abbattendo del 4 per cento le emissioni complessive. ”
Eh? Il gas di scisto non è sempre un idrocarburo fossile, la cui combustione rimette in circolo CO2 precedentemente sequestrata sottoterra?
Infatti sul suo impiego si stanno già scannando. Googolare per credere.
gg
Cioè, ragazzi, stiamo dicendo che il Sole influenza il clima?