Il post un po’ scanzonato scritto qualche giorno fa sui toni da operetta delle previsioni che iniziano a circolare per il prossimo inverno, mi ha fatto fare una interessante conoscenza di cui vi dirò tra poco, ma prima, credo sia doveroso segnalare la repentina presa di distanze dello UK Met Office rispetto alle profezie di gelo circolate per il territorio di Sua Maestà.
Questi titoli, scrivono, li abbiamo visti anche l’anno scorso e poi semplicemente non è accaduto nulla di strano. E ancora, la scienza per fare previsioni di dettaglio su se, come e quando dovesse arrivare la neve nei prossimi mesi (neanche il prossimo mese), semplicemente non esiste. Ma non è finita, perché aggiungono anche che d’inverno, quasi sicuramente, ci sarà modo per assaggiare tutte le pietanze atmosferiche, la neve, il gelo, gli allagamenti, le condizioni miti etc., semplicemente perché è…inverno. Che dire? Da applausi. Evidentemente, i ripetuti bagni di sangue di previsioni di caldo alle porte dei recenti inverni piuttosto rigidi devono aver fatto rinsavire più di qualche testa. Sperimo che duri.
Dicevamo le nuove conoscenze. Si tratta di un blog, Sunshine Hours, i cui autori si divertono a fare a pezzettini le serie di dati di cui ci capita tanto spesso di parlare. Quasi sempre si parla di temperature e si fanno delle inssanti scoperte. Per esempio, scopriamo che il trend delle temperature medie dei mesi invernali per la serie CET (Central England Temperature), ossia la più antica serie di dati osservati del pianeta, è da qualche anno (15) fortemente negativo.
Con tutti i sacrosanti caveat del Met Office, se dovessi fare una previsione non mi sbilancerei verso il caldo per il prossimo inverno ;-). Non solo, sembra anche che gli inverni stiano diventando recentemente parecchio più freddi di quanto non stiano riscaldandosi le estati. Pare che la CO2 non solo abbia deciso di mollare la presa sull’Inghilterra, ma si sia anche dimenticata di farsi viva nei mesi invernali, almeno per gli ultimi tre lustri.
Allargando l’analisi all’intero emisfero nord (il dataset è quello dell’Hadley Centre), si scopre che il raffreddamento invernale è iniziato sette anni fa. Troppo pochi in effetti per avere un senso in termini di trend, ma in fondo la pazienza non ci manca.
Stai e vedere che, malgrado i massaggi e le omogeneizzazioni spaziali e temporali ricevuti, alla fine anche i dataset di temperatura si accorgeranno che il clima ha cambiato spartito, e che a fare i solisti ora sono il segno negativo della PDO e la fase discendente dell’AMO, rispettivamente gli indici che descrivono l’andamento delle tempeature superficiali degli oceani Pacifico e Atlantico, cioè i due più grandi serbatoi di energia che il pianeta possiede.
No comment:
http://www.lastampa.it/2013/10/23/scienza/inghilterra-paura-per-la-falsa-vedova-chiude-una-scuola-infestata-dai-ragni-VkcodF6P9oGq7T4z44QZoN/pagina.html
Saluti
VC