Salta al contenuto

Capitani coraggiosi ma un po’ confusi…

“I mega-rapporti dell’IPCC sono fuori tempo al momento in cui escono”

 

L’editoriale di Nature da dove ho tratto questa frase e i periodi che seguono è uscito qualche giorno prima del 5AR. Il messaggio da portare a casa è che l’IPCC, così com’è, ha fatto il suo tempo. Anzi, ne ha fatto anche troppo.

 

I gas serra stanno alterando il clima della Terra. Nessun politico serio sul pianeta può ora confutarlo.

Sfortunatamente, ona cosa che non è cambiata è che gli scienziati non possono sapere con un minimo di certezza che rateo di riscaldamento ci attenda.

 

L’IPCC ha un ruolo cruciale in questo processo e deve rimanere l”autorità centrale sul riscaldamento globale.

Ma il report attuale dovrebbe essere il suo ultimo mega-assessment.

 

Più modelli climatici fanno calcoli sempre più sofisticati, e esperimenti coordinati stanno sostenendo la nostra comprensione dei risultati.

Il riscaldamento che dovrebbe risultare da un raddoppio della CO2 si attende che sia stimato tra 1,5 e 4,5°C esattamente quanto stimato nel 1990.

 

Il 5° report IPCC fornirà un’analisi omnicomprensiva delle opzioni politiche e delle basi scientifiche per la prossima tornata di negoziati climatici, che sono previsti per il 2015. Quel che manca in questi negoziati non è la scienza, ma l’ambizione politica, che è in definitiva un riflesso del supporto del pubblico. L’IPCC ha un ruolo cruciale in tutto questo.

La recente ricerca in corso sul rateo del riscaldamento e su quel che c’è – o non c’è – dietro il plateau delle temperature medie globali che il mondo ha conosciuto negli ultimi 15 anni è assente dal prossimo report. Queste domande hanno importanti implicazioni politiche, e l’IPCC è l’apparato giusto per rispondere. Ma non deve aspettare sei anni per farlo.

 

Sembra che anche dalle parti di Nature, la voce del mainstream, ci sia un po’ di confusione. E, aggiungerei, una neanche tanto velata volontà di mettere le mani avanti.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail
Published inAttualità

4 Comments

  1. climatic show

    sta per decolllare l,ultima spiaggia di proiezione dedicata interamente agli eventi climatici.
    il pacchetto ha inizio dal 18 novembre 2013 e come buona certezza ci terra in compagnia fin verso il 21 dicembre2013
    CLIMATIC SHOW…l,ultimo vero grande spettacolo del clima
    cordiali saluti dal direttore responsabile barbolini alessandro

  2. radiometeolibera web

    la copertina dell,artico si addice perfettamente alla questione spinosa del clima..in effetti il titanic in rotta di collisione con un iceberg simbolo supremo del ghiaccio e ghiacciai e per di piu pilotato dai addetti ai lavori..il fantomatico IPCC ..beh! è un vero schianto di felicita che ti soprassale e ti riscalda dentro..questa nave fa acqua da tutte le parti…urlare ai cambiamenti climatici…novita dalla notte dei tempi .solo loro potevano osannare..
    ne parleremo nella rubrica in onda dal 10 ottobre tutti i giorni dalle 13 alle 14 ..in .ZERO GRADI-gia il titolo enfatizza tutto

  3. alessandrobarbolini

    questa vignetta merita l,oscar come migliore nell,ambito delle tematiche climatiche

  4. donato

    Mah! Tanto confusi non direi.
    A me sembra che abbiano idee piuttosto chiare e, leggendo l’articolo completo, nonostante non sia un perfetto conoscitore della lingua inglese, il senso del discorso mi sembra estremamente chiaro.
    .
    La Terra si sta scaldando per colpa delle emissioni antropiche, ma la scienza non è in grado di dimostrarlo al di là di ogni ragionevole dubbio (né lo sarà mai), anzi ultimamente ha manifestato dei tentennamenti [inopportuni 🙂 ] circa la sensibilità climatica che hanno creato imbarazzi nel fronte dei sostenitori duri e puri dell’AWG.
    Gli impatti del riscaldamento climatico sono evidenti e davanti agli occhi di tutti, ma i politici non se ne fregano più di tanto perché hanno paura delle reazioni dei cittadini poco propensi ad ulteriori sacrifici per evitare qualcosa che succederà “certamente” tra cent’anni o giù di lì.
    La scienza ormai è certa perché nonostante le revisioni molto accurate operate dai critici, a parte errori stupidi (ghiacci himalaiani che dovevano fondere nel 2035) altri errori non ne sono stati individuati (la scienza del clima è “settled”).
    L’IPCC non serve più per valutare il clima a lungo raggio perché già sappiamo quello che accadrà tra cento anni e, quindi, è necessario che le sue strategie cambino: deve individuare le azioni da mettere in atto immediatamente e suggerirle ai politici in modo che essi possano prendere delle decisioni immediate e che riguardino problemi contingenti (se poi avranno effetto o meno lo vedranno i nostri nipoti di qui a cento anni 🙂 ).
    E potrei continuare.
    .
    Ripeto, a me più che un senso di confusione mi sembra che l’articolo trasmetta certezze granitiche. Mi sa che l’unico che abbia ancora dubbi sono io, però, siccome io sono un povero ignorante, è meglio che mi zittisca e ripeta con deferenza “ipse dixit”. 🙂
    Ciao, Donato (e buona domenica a tutti).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »