Nelle nostre discussioni in tema di clima, è capitato spesso di riferirsi all’Antartide come ad un continente a se stante anche dal punto di vista climatico oltre che geografico. La ragione di questo isolamento è da ricercarsi soprattutto nella circolazione oceanica, ossia nei flussi di profondità e di superficie che attraversano tutti gli oceani.
L’antartide è infatti circondato da una fascia di correnti marine che scorrono sia in profondità che in superficie. Tanto la redistribuzione del calore, quanto la ‘cattura’ e successivo deposito di carbonio operate dagli oceani, avvengono attraverso questo circolazione. Di fondamentale importanza sono quindi i movimenti verticali delle acque, che trasferiscono salinità e calore. Su Nature è apparso recentemente un nuovo interessante articolo in cui sono resi i noti i risultati di una campagna di ricerca che ha investigato il rimescolamento verticale nel Drake Passage:
Rapid cross-density ocean mixing at mid-depths in the Drake Passage measured by tracer release
Ne parla anche Science Daily in questo articolo.
In sostanza, dopo aver rilasciato nelle acque dell’oceano un tracciante inerte, i ricercatori ne hanno seguito le evoluzioni per anni attraverso una campagna di misura. Salta fuori che la particolare conformazione dei fondali oceanici del Drake Passage innesca un processo di rimescolamento verticale molto accentuato, molto più di quanto non avvenga in altre porzioni della circolazione termoalina. Praticamente tutto il rimescolamento verticale dell’Oceano Meridionale avviene in quella zona e in pochi altre località, rimescolamento invece pari a zero nelle acque della porzione meridionale dell’Oceano Pacifico.
Secondo quanto riportato direttamente da uno dei ricercatori, queste sono informazioni di fondamentale importanza ai fini della comprensione dei meccanismi che regolano il clima del pianeta, utilizzabili quindi anche per migliorare le simulazioni climatiche. Ad esempio, leggiamo sempre su SD, i ricercatori pensano anche che la bassa concentrazione di CO2 da cui sono state caratterizzate le ere glaciali, possa essere stata dovuta ad una ridimensionamento di questo processo di rimescolamento tra la superficie e le acque di profondità.
Sin qui lo studio uscito su Nature. Ora una piccola riflessione. Il Drake Passage è la porzione di mare che separa la Penisola Antartica dalle coste del Cile, ovvero dalla punta meridionale dell’America Latina. La Penisola Anatrtica è la porzione di Antartide meno isolata dal resto del contesto climatico, ed è anche quella dove è stato riscontrato sia un aumento delle temperature medie, sia una significativa riduzione dei ghiacci, contro il resto del continente che non ha subito variazioni della temperatura e che sta vedendo un continuo aumento dell’estensione del ghiaccio marino. E’ probabile che i processi sopra descritti possano avere un ruolo in questa diversità di comportamento. Ora, può darsi che la modifica del bilancio radiativo e il conseguente aumento delle temperature indotto anche dall’accresciuta concentrazione di CO2 possano aver avuto un effetto su questi meccanismi alterandone le dinamiche o, magari, visto che questo particolare ruolo di quel relativamente piccolo tratto di mare è stato scoperto solo ora, ci sta che queste variazioni abbiano altra origine?
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