Questi di metà settembre sono sempre giorni ‘caldi’ per l’argomento ghiaccio e dintorni. Siamo infatti probabilmente al giro di boa per l’estensione del ghiaccio marino artico, con l’NSIDC che a breve confermerà il termine della stagione di scioglimento. Una stagione con bilancio in positivo perché il ghiaccio, pur mantenendosi ben sotto la media di riferimento, ha fatto segnare una notevole ripresa rispetto al minimo storico della stagione estiva 2012, con un’estensione rimasta praticamente per tutto l’anno, ma soprattutto in queste ultime settimane comodamente dentro le due deviazioni standard.
In attesa di mettere il punto al Polo Nord, registriamo anche un altro anno in cui il ghiaccio marino antartico è rimasto saldamente sopra la media di riferimento, confermando un trend di segno opposto a quello del ghiaccio marino artico. Al riguardo su Science Daily è passata qualche giorno fa la notizia della pubblicazione imminente di un nuovo paper con il quale si è cercato di spiegare le origini di questa discrepanza, ossia, tanto per cambiare, si è cercato di spiegare perché il ghiaccio dell’emisfero sud cresce ‘nonostante’ il riscaldamento globale. E’ proprio questo infatti il tono dell’articolo con cui su SD danno conto della pubblicazione, inserendo come sempre ampi virgolettati degli autori del paper. Vediamone qualcuno, ma prima sgombriamo il campo da ogni dubbio.
Nell’articolo di SD così come nel paper leggiamo che il ghiaccio marino antartico cresce nonostante il riscaldamento globale. Bene, il punto, nella fattispecie, è che il riscaldamento NON è globale, perché l’Antartide, fatta eccezione per Penisola Antartica che è però ben fuori dalle particolari condizioni ambientali del continente, NON si è scaldato. neanche un po’. Queste sotto sono le temperature superficiali e dello strato troposferico più basso della fascia latitudinale 70-90S, misurate rispettivamente dalle stazioni disseminate in Antartide (poche) e dalle sonde satellitari (fonte climate4you.com):
Ma questo evidentemente è un ‘dettaglio’ che si può trascurare, dal momento che quello di cui si parla è uno studio basato su simulazioni modellistiche. Eccolo:
Modeling the impact of wind intensification on Antarctic sea ice volume
Secondo le simulaizoni, sembra che all’origine dell’aumento dell’estensione del ghiaccio ci sia un aumento della ventilazione e della convergenza che favorirebbero l’accumulo e l’inspessimento del ghiaccio, permettendo ad altro ghiaccio di formarsi lungo i bordi perché…fa freddo. Non è dato sapere perché sia aumentata la ventilazione, su SD si specula che potrebbe essere a causa del global warming (?) o del depauperamento dello strato di ozono, però la chiosa virgolettata dell’autore del paper è uno spettacolo:
Molti modelli climatici non sono riusciti a spiegare l’aumento osservato del ghiaccio marino antartico. I ricercatori hanno lavorato per migliorarli affinché riproducano efficacemente l’aumento osservato e prevedere cosa potrebbe succedere in futuro. Alla fine Zhang immagina che se dovessero prevalere temperature più elevate, queste risolverebbero l’apparente contraddizione. “Se il riscaldamento continua, a un certo punto il trend si invertirà” ha detto Zhang.
Amen.
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