Oggi torniamo sul tema della comunicazione scientifica e dei tratti caratteristici assunti dal movimento-salva-pianeta comuni alla gran parte delle emergenze planetarie virtuali che la nostra storia moderna ha conosciuto. Lo facciamo con un articolo di Richard Lindzen disponibile in pdf a questo link:
Science in the Public Square: Global Climate Alarmism and Historical Precedents
Senza mezzi termini, Lindzen paragona l’AGW ad una religione e ne paragona l’evoluzione con il movimento dell’eugenetica, con l’immigrazione e con le folli teorie di Lysenko. Un breve estratto per invogliare la lettura:
Sebbene ci siano molte ragioni per cui alcuni scienziati vogliano portare il loro settore di applicazione al centro dell’attenzione, i casi qui descritti piuttosto appaiono come casi in cui quanti in possesso di un’agenda politica trovano utile arruolare la scienza. Questo implica una immedata distorsione della scienza ad un livello fondamentale: in pratica, la scienza diventa fonte di autorità piuttosto che uno strumento d’indagine. La vera utilità della scienza deriva dal secondo caso. Perché la scienza sia politicamente utile, devono sussistere numerosi fattori:
- Potenti gruppi di attivismo che pretendono di rappresentare sia la scienza che il pubblico nel nome della moralità e del benessere superiore;
- Descrizioni semplicistiche della scienza di base xhe facilitino la diffusione della “comprensione”;
- Eventi, reali o artificiosi, interpretati in modo da promuovere un senso di urgenza nella pubblica opinione;
- Scienziati corteggiati dall’attenzione del pubblico (compreso il supporto finanziario) e deferenti verso “l’orientamento politico” e la pubblica accezione di virtù; e
- Un numero importante di scienziati desiderosi di produrre la scienza richiesta “dal pubblico”.
Questi fattori non sono indipendenti. Piuttosto interagiscono in modo importante (vedi figura). La storia illustrata nell’immagine non vuole mettere in luce alcun particolare abuso della scienza, quanto piuttosto dimostrare la vulnerabilità del sistema. Scienziati molto lontani dal contesto climatico sono incoraggiati ad ottenere una parte dei finanziamenti. Per esempio, un finanziamento di $ 197.000 è andato ad uno psicologo che ha scritto: “Il cambiamento climatico rapresenta una sfida morale per l’umanità, sfida che coinvolge alti livelli emozionali. Questo progetto esamina come le emozioni e la moralità influenzino il modo con cui le persone danno e ricevono messaggi circa il cambiamento climatico, e lo fa con attenzione allo sviluppo di strategie di cambiamento positivo concrete e fattibili.
Questa citazione di Lindzen mi ha fatto tornare in mente la storia delle pecore scozzesi, per le quali si ipotizzava un restringimento del 5% della massa corporea in ragione delle aumentate temperature, restringimento che invece ad una analisi dei fatti risultava più che altro imputabile al fatto che gli animaletti fossero stati contraffatti, ovvero non di “pura lana vergine”. Qualcuno avrà pur pagato per fare quelle misure no? E senza il cambiamento climatico di mezzo, quale mecenate si sarebbe reso disponibile? E quale media avrebbe regalato copertura alla sensazionale scoperta delle pecore mignòn?
In conclusione, sia dell’articolo di Lindzen che di questo breve post, la speranza che il movimento-salva-pianeta, avendo ormai quasi raggiunto la trentina, possa finire come sono finiti i suoi predecessori, cioè con un ritorno della ragione. Al riguardo, tra l’altro, ci sta che ci stia mettendo una mano la Natura, che ostinatamente continua a contraddire i presagi di sventura!
[…] 60% di ghiaccio artico in più rispetto all’anno scorso. Sempre più scienziati predicono una glaciazione – se avessi un centesimo per tutti gli attacchi che ho subito in questi due anni…ciucciatevi il calzino, fanatici! […]
Per fortuna la natura “tira diritto”,ad esempio quest’anno,come gli altri anni ,ho seguito la stagione invernale nelle stazioni sciistiche neozelandesi e australiane: e’ stato ancora una volta un inverno assolutamente normale con tanta neve in Nuova Zelanda, ma anche in Australia anche se adesso la stagione almeno li’ (Australia)sta per finire.Ma non e’ ancora detto.
Quindi le osservazioni,banali,dimostrano che l’inverno c’e’ ancora a dispetto degli scienziati venduti ai politici e alle lobby di varia estrazione.
l’originale di quella citazione sarebbe “This project examines how
emotions and morality influence how people send and receive
messages about climate change, and does so with an eye to
developing concrete and do-able strategies for positive change”?
sarebbe interessante avere qualche dettaglio in più su quello studio, ed ancor di più sulla reazione
di quel sacco di gente che passa la vita a cercare messaggi subliminali nei cerchi nel grano o nei geroglifici nelle piramidi, a scoprire prove di chissà quali complotti da come si sono rotte le finestre delle torri gemelle, magari “developing concrete and do-able strategies for positive change [della moralità]” potrebbe aver stuzzicato qualche riflessione più fondata del solito
[…] in pratica, la scienza diventa fonte di autorità piuttosto che uno strumento d’indagine. La religione dell’AGW | Climatemonitor Rispondi […]
Infatti, C’ERA del Marcio in Australia…
Congratulazioni, almeno loro se ne sono accorti finalmente, pare.