Tornerà nel 2100, quando cioè il riscaldamento prossimo venturo avrà nuovamente reso rigogliosa e varia la vegetazione di quella parte della Groenlandia oggi già libera dai ghiacci (per i fatti suoi, non perché fa più caldo). Questa la previsione del solito team di ricerca, che usando il solito modello e appiccicandoci un altro solito modello di sviluppo e diffusione delle specie vegetali, ha quindi dipinto a tinte verdi il futuro della terra dei Vikinghi.
Inutile dire che questo avrà pro e contro. Tra i pro risalta il fatto che o groenlandesi si potranno dare alla professione di taglialegna, tra i contro, naturalmente la minaccia alla biodiversità che potranno eventualmente portare specie non indigene.
La cosa più simpatica di questo studio, che come molti altri simili ricerche si dovrà aspettare quasi un secolo per verificarne l’attendibilità, è che pare che eventuali altre specie di vegetali si diffonderanno sì grazie al caldo che verrà, ma soprattutto perché già potrebbero crescere ora nell’ambiente della cosa groenlandese e perché qualcuno ce le pianterà.
Anche se non siete parenti o simpatizzanti di Erik, se ne avete voglia potete approfondire qui.
Buona domenica.
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