Dal blog Positivo&Negativo ospitato sulle pagine del Corriere della Sera:
Le rinnovabili? Se il nuovo che avanza è il “vecchio” idroelettrico
La spinta delle rinnovabili, è vero. Ma lo scorso mese di luglio il contributo maggiore al ruolo dell’energia “verde” arriva come sempre dall’energia idroelettrica. I consumi elettrici sono scesi ancora, e il calo dai livelli record del 2008 è nell’ordine del 15%. Il gas naturale e il carbone sono sempre più sospinti ai margini. Per i cicli combinati a gas la flessione è nell’ordine del 20%. Insomma, per farla breve, in un quadro complessivamente negativo (la crisi morde ancora malgrado i primi segnali incoraggianti) le fonti rinnovabili contribuiscono alle vendite di energia elettrica per il 42%. A luglio di un anno fa quella quota era del 32%. Il gas a luglio 2012 pesava per il 45% sulle vendite e oggi è al 36,7%. Si potrebbe concludere: le energie rinnovabili erodono la quota delle fonti “tradizionali”. Qualcuno, non neghiamolo, la legge proprio così. Eppure, eppure… Se si guarda ai numeri del Gme non può sfuggire che in realtà il passo in avanti delle rinnovabili si deve soprattutto alla più “tradizionale” delle fonti: l’idroelettrico, il cui contributo è passato dal 15,7 al 22,7%, Il 70% dell’ “erosione” della quota del gas. Da eolico e solare il sistema Italia riceve il 17,5% della sua energia. Una fetta consistente e in crescita (era il 14,9% un anno fa), senza dubbio. Ma la grancassa sul nuovo che avanza pare eccessiva. Nell’energia contano i numeri. Ragioniamo per favore su quelli…
Qualcuno ha visto la luce…
Nel frattempo la nostra energia è diventata la più costosa del mondo tanto che il nostro Primo Ministro, per il nostro sistema produttivo, ha utilizzato l’analogia del centometrista che parte con un handicap di venti metri 🙂
(conferenza stampa dopo la firma degli accordi con il governo dell’Azerbaijan sul nuovo gasdotto che dovrebbe alimentare le utenze italiane, no-gasdotto pugliesi permettendo 🙂 ).
Ciao, Donato.