Questo potrebbe essere un gol facile, ma non intendo segnarlo. Leggo da Meteoweb: Quando le fonti rinnovabili uccidono più di quelle tradizionali: 26 morti avvelenati dal cadmio in Cina. Si tratta di un classico esempio di danni provocati da processi produttivi, che punta per l’ennesima volta i riflettori sulla scarsa attenzione all’ambiente che li caratterizza. Nella fattispecie sembra che si parli di cadmio, sostanza tossica altamente pericolosa. Non che ci sia bisogno di andare fino in Cina per accorgersene, le cronache anche recenti di casa nostra lo testimoniano ampiamente. Ma non è questo il punto, che inoltre innescherebbe una discussione infinita oltretutto ben fuori dalle nostre solite discussioni.
Vorrei parlare di un’altra cosa, il passaggio che mi ha colpito di più è infatti questo (neretto mio):
Il cadmio è una sostanza bandita dalla Comunità secondo la direttiva Europea (RoHS), che vieta l’utilizzo di sostanza cancerogene in materiale elettrico e computers. La direttiva RoHS considera il cadmio come la terza sostanza più tossica fra quelle bandite. Il testo emendato della direttiva stabilisce che i pannelli fotovoltaici (costruiti prevalentemente in Cina) sono esclusi dal campo d’applicazione del provvedimento, perché sono installati e rimossi da personale qualificato e contribuiscono agli obiettivi comunitari sulla produzione di energia rinnovabile,come se questo bastasse a renderli atossici!
Così sono andato a cercare la direttiva. Questo sotto è il testo della parte che riguarda l’argomento in questione:
La presente direttiva non si applica:
[…]
i) ai pannelli fotovoltaici destinati a essere utilizzati in un sistema concepito, montato e installato da professionisti per un impiego permanente in un luogo prestabilito, ai fini della produzione di energia da luce solare per applicazioni pubbliche, commerciali, industriali e residenziali;
[…]
Tal quale a quanto riportato da meteoweb. Qui trovate il testo integrale della direttiva.
Sicché, ubi maior minor cessat. L’Europa non solo si è suicidata industrialmente gettandosi anima e corpo sulle rinnovabili rivolgendosi principalmente al mercato estero, ma ha approvato addirittura una deroga alle limitazioni imposte all’uso di sostanze tossiche specificatamente per le risorse rinnovabili, nella fattispecie i pannelli fotovoltaici. Intendiamoci, i campi di applicazione esclusi dalla direttiva sono anche molti altri, in alcuni casi altrettanto opinabili, quello delle rinnovabili però è curioso. Mi domando dove sia finito in questo caso il famoso principio di precauzione in base al quale si sta provvedendo a frantumare l’economia di mezzo mondo per far fronte ad un ipotetico effetto antropico sulle dinamiche climatiche, in larga misura rappresentato proprio dalle emissioni di anidride carbonica derivate dai processi produttivi industriali. O forse in questo caso non si applica perché c’è da salvare il pianeta? Ma se lo salviamo tappezzandolo di pannelli al cadmio va bene lo stesso?
Tornando al titolo di questo post, la risposta non è così ovvia. Il cadmio certamente non è rinnovabile, ma la UE ha stabilito che passati quattro anni dall’emanazione della direttiva, la concessione all’impiego di quantità di cadmio superiori a quelle consentite per altri processi produttivi dovrà essere rivista, quindi, eventualmente rinnovata!
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