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Il prossimo global warming? Sulla Luna!

Il prossimo AGW (quello vecchio si è fermato 15 anni fa e ‘A’ sta per anthropic) sarà sulla Luna. Ovviamente, però, sulla faccia nascosta, dove solo le menti argute e lungimiranti dei catastrofisti generici medi lo potranno vedere, studiare, misurare, spiegare e, ovviamente, pubblicizzare. A noi toccherà crederci e basta, come sempre.

 

 

Né più né meno come ora ci tocca (toccherebbe) credere che stante l’effetto antropico più che mai ruggente e stante un riscaldamento decisamente sfiatato, tutto il calore che avrebbe dovuto picchiare sulle nostre teste in questi anni ed essere ovviamente leggibile nei dataset delle temperature globali, sia finito in fondo al mare e quindi semplicemente nascosto alla nostra vista. Quanto in fondo? Sotto i 700 metri e, per la precisione, fino a 2000. Per la maggior parte nell’emisfero sud.

 

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Fonte

 

Ma guarda che è strano sto riscaldamento globale. Non solo preferisce il mare all’aria, dove prima gradiva il contrario, ma gli piace anche di più il sud del mondo. E, tutto questo, badate bene, ad opera di un gas definito ‘ben rimescolato’ su tutto il pianeta.

 

La realtà, piuttosto triste a dire il vero, è che nessuno ci sta capendo un accidente. Che il giocattolo creato apposta per spiegare al volgo le grandi verità della scienza del clima che cambia e cambia male non ha mai funzionato e la spiegazione fa acqua da tutte le parti.

 

Qualche anno fa ci spiegavano che il mare si riscalda per l’energia irradiata, quindi essenzialmente in superficie. Oggi che questo dannato calore si è messo a giocare a nascondino, ci raccontano che il mare si scalda da sotto e, magicamente, malgrado la fonte sia sopra, la quantità di calore contenuta nei mari tra 0 e 700 metri diminuisce, quella più giù aumenta. Cioè, lo strato sotto si scalda senza che il calore attraversi quello sopra.

 

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Fonte

 

Naturalmente, dello strato sotto si sa poco o nulla, l’ideale per nasconderci qualcosa. Per esempio però si sa che i dati grezzi sulle poche misurazioni di cui si dispone mostrano una diminuzione del calore. Ma sono grezzi, cioè brutti e soprattutto sbagliati (leggi qui). Per cui si devono aggiustare, omogeneizzare, stirare, allungare, svitare e riavvitare, fino a che non mostrano un aumento, quello di cui sopra. Bingo!

 

Concludiamo. Qualche anno fa si diceva che le temperature sarebbero aumentate a go go. Nulla di fatto. Sicché ora si dice che il calore sia lì in mezzo ai calamari giganti. Quando anche i calamari stufi di tutto questo saliranno in superficie a dirci a che di maglie e maniche corte non se ne parla, il riscaldamento globale ci sarà comunque, come anticipato, sulla faccia nascosta della Luna.

 

Ma, a tutto questo, non ci arriveremo. Su Nature, rivista che ha da tempo deciso che il mondo finirà presto arrosto e quindi meglio vendere più possibile ora a colpi di sensazionalismo, è uscito un commento per far di conto su quanto ci costerà il rilascio di metano di un Artico libero dai ghiacci domani, no dopodomani, no dopodomani l’altro, o comunque prima o poi. La previs…proiezione è così catastrofica da suscitare scetticismo persino negli ambienti più pessimisti in materia di clima che cambia.

 

Dimentichi del fatto che le simulazioni climatiche in genere sbagliano ma sul ghiaccio sbagliano sempre, e che quelle economiche fanno anche peggio, le mettono insieme per dirci che l’Artico è una bomba a tempo. Appunto, giusto il tempo di leggere l’ennesima profezia di sventura. Ma non si stancano mai?

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Published inAttualitàClimatologia

3 Comments

  1. Scusata un OT parziale, ma comunque di temperatura degli oceani parlo. Anzi, chiedo. Su RAI 5 sta andando in onda “Earth: la potenza del pianeta”, un documentario credo della BBC. Hanno appena parlato dell’estinzione di massa del Permiano, attribuendola al collasso del “trasportatore oceanico”, causato dal riscaldamento globale. E immaginate dove è andato a parare (il documentario traparentesi è del 2007, direi il periodo d’oro degli AGWari). Ora, su WIkipedia leggo che l’estinzione del Permiano è attribuita ad una serie di possibili cause, mutualmente esclusive o in combinazione, tra cui eventi catastrofici (asteroidi), aumento dell’attività dei vulcani, eccetera… Insomma, pare una cosa un po’ più complicata. Qualcuno può darmi qualche link più affidabile di Wikipedia? Grazie.

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