Da corriere.it: La triste storia del rondone : avvistato in Scozia dopo 22 anni, si schianta sulle pale eoliche
Breve riassunto. Pare che l’Hirundapus caudacutus sia una specie rara, almeno per i cieli di Scozia. Qualche giorno fa, un esemplare è giunto a svolazzare da quelle parti non si sa come, attirando migliaia di bird watchers armati di binocoli e macchine fotografiche. Dopo una breve esibizione però, l’esserino si è scontrato con la pala di un generatore eolico. Non è difficile immaginare chi ha avuto la peggio.
Sale così alto il grido di dolore degli amanti degli uccelli, un lamento acuto che però subito si smorza nella litania dei giorni nostri:
Ora il dito degli ambientalisti è puntato contro le centrali eoliche. «Posizionare le pale attentamente evita che incidenti come questo accadano su larga scala», ha sottolineato un portavoce del RSPB, un’organizzazione non governativa che si occupa delle protezione di uccelli e ambiente. Anche se «l’energia eolica», ha ammesso, «è fondamentale per mitigare gli effetti del cambiamento climatico, la minaccia più grande per i nostri uccelli».
Vallo spiegare all’Hirundatus che la minaccia più grande per lui è il cambiamento climatico!
E’ anche difficile commentare queste notizie. Da un lato ti assicuro che nelle mailing list di birdwatcher la posizione più vocale non coincide esattamente con quella della RSPB. D’altro canto è difficile dare un valore all’episodio: quanti incidenti del genere accadono? La presenza di un uccello insolito (come tu riporti correttamente, quella specie è rara in Scozia, non in generale: secondo la “lista rossa” IUCN delle specie minacciate, è allo stato di “rischio minimo”) è un valore oggettivo per l’ecosistema o solo per gli appassionati che l’hanno potuta ammirare? E le organizzazioni ecologiste/ambientaliste si parlano? Ricordo che qualche tempo fa qui su CM si citava il rapporto di un’organizzazione ambientalista che documentava l’inefficienza dell’eolico in Scozia, che pure il senso comune considera un paese ventoso.
Infine, ogni volta che si parla di eolico mi viene in mente il kyte. Sono andato quindi a cercare se ci sono novità. Effettivamente ci sarebbe un articolo del Sole 24 Ore di quattro giorni fa [1]. Tuttavia cita solo la partecipazione dell’azienda ad un “venture camp”. Domanda: ma se l’azienda è ancora in cerca di fondi, com’è che l’anno scorso era pronta a rilevare l’Alcoa? [2]
[1] http://enricobronzo.blog.ilsole24ore.com/nido/2013/07/dalla-turbina-sottomarina-al-kite-dalle-mini-pale-eoliche-ai-pannelli-flessibili-ecco-come-le-start-.html
[2] http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2012-09-12/alcoa-arriva-terza-proposta-082704.shtml
Il poveretto, che appartiene a una specie che di norma vive fra Siberia e Australia, era un rifugiato climatico, finito in Scozia per colpa del global warming che aveva desolato le sue terre d’origine.
Lì, assalito dalla nostalgia, ha deciso di suicidarsi ricorrendo al mezzo più ecologico che avesse a disposizione.
Così quantomeno si legge in un biglietto che il rondone ha scritto prima del tragico gesto e di cui sono venuto in possesso attraverso la cancelleria della procura di Glasgow.
Propongo dunque a Guido di mutare il titolo nel seguente: “Un rifugiato climatico vinto dalla nostalgia si suicida con una pala eolica” e di raccontare al mondo la “vera storia” del rondone suicida.
Sono certo che sarà un grande scoop!
Luigi questa è impagabile!
gg