Siamo a cavallo, se anche Lord Stern, autore del celeberrimo Stern Review del 2006, documento che ha di fatto accolto nei salotti dell’alta finanza il tema dei cambiamenti climatici, si è accorto che il mondo non si è scaldato come avrebbe dovuto vuol dire che è proprio vero.
Fairly flat, piuttosto piatto, così ha definito l’andamento delle temperature degli ultimi dieci anni, aggiungendo anche che il potente riscaldamento del 1998 è stato in gran parte ascrivibile ad un altrettanto potente El Nino, fenomeno climatico prettamente naturale. Togli quello dalle serie e ti accorgi che gli anni di stasi sono anche di più.
Sicché anche Stern è approdato tra gli scettici? Niente affatto, perché in realtà egli pensa, bontà sua, parola di economista, che il Pianeta tornerà a scaldarsi entro una decina d’anni, perché, si sa, questi sono fenomeni cliclici. A corredo di questa sua convinzione, egli porta anche una interessante serie di argomenti, alcuni reali, alcuni privi di fondamento, altri puramente speculativi in quanto non verificabili.
Per esempio, ci dice che la causa di questa “stasi” delle temperature è da ricercarsi in un’attività solare molto debole, nelle emissioni di aerosol da “qualche parte nel mondo” e nel fatto che gran parte del calore è finito nelle profondità oceaniche.
Dunque, è vero che il sole si è preso le ferie, ma mi era sembrato di capire che fosse scientificamente acquisito che il sole non avesse avuto ruolo nel precedente riscaldamento. Se ora ne ha per il mancato bis, forse anche la precedente certezza sarebbe da rivedere. Con gli aerosol immagino poi che si riferisca a Cina e India. Sarei curioso di vedere cos’hanno combinato le temperature da quelle parti. Potremmo anche scoprire che le loro emissioni schermano il sole e noi ci raffreddiamo mentre loro no. Gli oceani infine: quale nascondiglio migliore di un posto dove non si possono fare né sono mai state fatte misurazioni attendibili per un maligno riscaldamento che prima o poi tornerà fuori arrostendoci tutti?
E allora, se è ancora convinto di avere ragione, perché ha affrontato l’argomento? Semplice, perché il suo governo, quello che gli aveva commissionato il report del 2006, sta lentamente ma inesorabilmente cambiando rotta. Infatti, nello stesso articolo, è riportata anche l’opinione del suo Ministro per il cambiamento climatico, Ed Davey, il quale si dice sì convinto che si dovrebbero abbattere drasticamente le emissioni, anche con target più stringenti di quelli già esistenti, ma ogni paese dovrebbe farlo come crede, per esempio con l’energia nucelare, non certo aderendo a programmi di massiccio impiego delle fonti rinnovabili, evidentemente inadatte alla bisogna.
Interessante cambiamento di rotta non è vero? Trovate tutto qui.
[…] a programmi di massiccio impiego delle fonti rinnovabili, evidentemente inadatte alla bisogna. Ci ripensa pure Stern? | Climatemonitor x il mr: già solo il fatto che hai scritto in modo dettagliato cosa fa il tuo lab, la dice […]
I nostri amici italiani saranno gli ultimi, da ferventi devoti, ad accorgersi di stare sul Titanic…chissà se troveranno una buona scialuppa che li salvi da una figuraccia senza scuse… o se si troveranno in acqua senza piume…ehm, volevo dire senza paperetta che li salvi dall’affondamento 😀
So che ci leggono, e quindi, amichevolmente vorrei avvisarli che “errare humanum est, perseverare autem diabolicum, et tertia non datur”…quindi… si dessero una regolata, nel loro interesse.
Quel consenso che vantano da tanti anni sta andando a male, piano piano, e non basteranno i giochetti a farlo rivivere.
Secondo me.
Sarebbe bello che venisse un momento in cui qualcuno ammettesse: “mi sono sbagliato”. Ma nella mia vita, vivessi pure altri 100 anni, temo che questo momento non verrà mai. E non parlo solo di clima, ma in generale, di politica, di giustizia, di lavoro, di economia. Con tanta gente impegnata a pianificare il futuro, persino oltre il pianificabile, i casini arrivano sempre imprevisti e il “bello” è che la colpa non è mai di nessuno…