Così, tanto per avere un’idea di come un certo genere di divinazioni lasciano sempre il tempo che trovano – ogni riferimento all’attualità ed al passato e futuro climatico è assolutamente volontaria – vale la pena dare uno sguardo al panorama che si è presentato due giorni fa a Castelluccio di Norcia, sull’Appennino centrale.
Quello qui sotto, invece, è un articolo uscito su La Stampa un bel po’ di anni fa, più precisamente il 3 gennaio del 1981. Un certo genere di lupi, che indubbiamente con questi climi si trovano a proprio agio, dimostrava di avere folta peluria già allora. Siccome il proclama che non si sarebbe più vista la neve in tutta evidenza non regge più (né mai aveva retto in verità), ora, coerentemente, fa freddo perché fa caldo.
Intendiamoci, questa non è una partita di calcio, anche perché quella di ieri ha già fornito al sottoscritto adeguata soddisfazione. Il punto non è che se fa caldo un punto a loro e se fa freddo un punto a noi. Il punto è che non sapendo, e noi non sappiamo, sarebbe meglio, ma molto meglio tacere. Anche perché, per quanto ci possa volere parecchio tempo, tutte ma proprio tutte le previsioni prima o poi sono soggette a verifica.
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