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AGW, è iniziata la capriola?

Difficile a dirsi, anche perché i rigurgiti di catastrofismo da quattro soldi continuano a presentarsi ad ogni buona (si fa per dire) occasione. Però, tra quanto è trapelato mesi fa circa la bozza del redigendo prossimo report dell’IPCC e quanto pubblicato su Nature qualche giorno fa, i segnali di un certo – diciamo così – nuovo orientamento del mainstream scientifico in effetti ci sono.

 

Quella in testa a questo post è una delle figure contenuta nella bozza del report in questione. Non è dato sapere se effettivamente avrà l’onore di essere pubblicata in sede di stesura finale, ma è certamente un’immagine che fa riflettere. L’argomento è quello del paragone tra le proiezioni climatiche e la realtà delle osservazioni in termini di temperatura globale. Non direi che si possa sostenere che sia stata trovata l’equazione del clima, non vi pare?

 

 

Ma l’articolo su Nature è ancora più illuminante, ve ne consiglio la lettura anche perché basta registrarsi gratuitamente per ottenerne la visualizzazione:

 

Energy budget constraints on climate response – Otto et al. (molti al), 2013.

 

Si parla di sensibilità climatica, sia in valore assoluto, intesa come risposta del sistema all’azione dei forcing sia endogeni che esogeni, sia in termini definiti più “rilevanti ai fini di policy”, ossia intesa come risposta del sistema ad un raddoppio della CO2, la cosiddetta Transient Climate Response (TCR). Pur non essendo un articolo che farà la storia del cambiamento di rotta, ci sono un paio di periodi che vale la pena leggere, perché a molti fondamentalisti del disastro climatico non andranno giù:

 

Using up-to-date data on radiative forcing, global mean surface temperature and total heat uptake in the
Earth system, we find that the global energy budget implies a range of values for the equilibrium climate sensitivity that is in agreement with earlier estimates, within the limits of uncertainty. The energy budget of the most recent decade does, however, indicate a lower range of values for the more policy-relevant transient climate response (the temperature increase at the point of doubling of the atmospheric CO2 concentration following a linear ramp of increasing greenhouse gas forcing) than the range obtained by either analysing the energy budget of earlier decades or current climate model simulations.

 

Cioè, con riferimento alla Equlibrium Climate Sensitivity, l’inclusione della recente decade di rallentamento del riscaldamento globale in un contesto di persistenza del forcing, restituisce valori per l’ECS che sono in linea con le stime precedenti, ovvero con il range di incertezza in esse contenuto. Ma, per la TCR, i valori ottenuti sono più bassi sia di quelli del recente passato, sia di quelli delle attuali simulazioni climatiche.

 

Insomma, con molta prudenza e non senza un certo imbarazzo, questa stima si allinea a quelle recenti della sensibilità climatica, cioè su valori più bassi di quelli dell’ultimo report IPCC e, soprattutto, verso il limite inferiore di quelle stime. Non di poco conto, inoltre, direi sia il fatto che molti degli autori di questo articolo contribuiscono alla formulazione dei report IPCC. Questo paper non entrerà nel report, perché ormai la deadline per la presentazione è passata, ma c’è da sperare che ci entrerà il loro pensiero!

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Published inAttualitàClimatologia

Un commento

  1. […] la balla non reggerà.. troppi scienziati stanno ragionando.. e la verità verrà a galla .. AGW, è iniziata la capriola? | Climatemonitor "Si parla di sensibilità climatica, sia in valore assoluto, intesa come risposta del sistema […]

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