Per la miseria questa sì che è una bella notizia! Magari finiremo sott’acqua, magari arsi dal sole e dalla siccità, magari stramazzati dal freddo o sepolti dalla neve, cioè in uno o nell’altro dei cento e più modi per morire a causa del clima disfatto, ma sarà una dipartita serena: le lucertole, specie quelle tropicali, se la caveranno alla grande!
Ecco qua, da Global Change Biology:
The impact of climate change measured at relevant spatial scales: new hope for tropical lizards
Dunque, la motivazione che ha spinto le firme di questo articolo a fare della ricerca è sempre la stessa, specie perché lo dicevano molti dei loro colleghi: in un mondo più caldo, anche le lucertole, di cui sono evidentemente esperti, potrebbero avere grosse difficoltà. Come più o meno tutte le specie animali del resto, dal momento che non ce n’è una che non sia stata oggetto di approfondite ricerche e conseguenti allarmi circa le possibilità di sopravvivenza, uomini naturalmente compresi. Nella fattispecie, di questi non proprio bellissimi ma simpatici animaletti a sangue freddo, la paura del mainstram scientifico era quella che le specie abituate a frequentare gli spazi aperti si potessero “trasferire” nelle foreste, finendo per avere la meglio su altre specie loro simili. Una paura, scrivono gli autori di questo paper, fondata su deduzioni approssimative e basate su proiezioni di lungo periodo della temperatura a scala spaziale non abbastanza fine per comprendere effettivamente cosa sarebbe potuto cambiare e quale comportamento queste specie avrebbero adottato per reagire al presunto cambiamento.
E così, occupandosi di un argomento per loro senz’altro centrale ma per molti altri decisamente marginale, hanno semplicemente svelato una grande verità: le variazione delle temperature gobali stimata non senza un discreto margine di errore sulla base delle misurazioni e quelle prospettate con un margine di errore ancora più grande dalle simulazioni, non intercettano le variazioni ambientali ben più significative che si verificano a scala spaziale molto più limitata nell’arco di giorni, mesi o stagioni, insomma, nella vita normale di tutte le specie. Focalizzando la loro attenzione a questa scala spaziale e, soprattutto, facendolo sul campo (atteggiamento ormai fuori moda in un certo ambiente scientifico clima-catastrofista), hanno scoperto che le lucertole scoppiano di salute, che non sono prossime all’estinzione e che, probabilmente, non avranno problemi per molte decadi.
La prossima volta che qualcuno cerca di convincervi che avete caldo, freddo o quant’altro perché la temperatura globale è aumentata di 0,7°C, forse vedrete le cose con un po’ più di realismo. E magari risponderete anche che forse il problema è un po’ meno grave di fame, sete, povertà e, perché no, anche negazione dei diritti umani, cioè di tutte le vere tragedie che affliggono questo Pianeta.
Buona domenica.
Qui al nord le lucertole sono gravemente minacciate, io un maggio così non lo vedevo da novembre!
Guido,sono d’accordo con te,purtroppo ci sono gravi problemi che affliggono alcune zone ed alcune popolazioni della Terra e ci si preoccupa spesso di stupidaggini che neanche andrebbero prese in considerazione. Riguardo ai cambiamenti climatici se ne sentono di tutti i colori,spesso le teorie sono diametralmente opposte,c’è chi preannuncia un’imminente nuova era glaciale e chi,al contrario,prospetta scenari infuocati……..chi avrà ragione? I latini dicevano : in medio stat virtus…..avranno ragione loro?
Buona domenica a tutti