Veramente Harvey Keitel, alias il signor Wolf di Pulp Fiction, i problemi li risolveva piuttosto che inventarseli ma, tant’è, ad ognuno il suo Wolf. Noialtri affamati di news climatiche, anche delle più insapori, ci becchiamo Martin Wolf, che pubblica una pagina nella rubrica commenti e inchieste de IlSole24Ore.
Wolf: vi spiego perché il mondo si avvia verso il caos climatico
Mettiamoci comodi perché questa è la volta buona. La spiegazione è semplice: il caos climatico è in arrivo perché l’anidride carbonica è un gas serra. Questo il periodo illuminante:
[…] resta il fatto che l’effetto serra da un punto di vista scientifico è qualcosa di ovvio: è il motivo per cui la Terra ha un clima più gradevole della Luna. L’anidride carbonica è notoriamente un gas a effetto serra […]
Bingo! E ci voleva tanto? Infatti, prosegue, “l’aumento delle temperature produce effetti di retroazione positiva”. Quelli di retroazione negativa, tra l’altro attualmente largamente predominanti, il nostro Wolf se li è dimenticati. Peccato. ma non dimentica di strizzare l’occhio al consenso e questo è un buon segno, perché fino a che continueranno ad aggrapparsi al “perché lo dicono tutti” vorrà dire che l’equazione del clima non l’avranno trovata.
Al nostro, sfugge anche il fatto che ci sia in effetti un inizio della fine, ma questo riguarda il catastrofismo generico medio, non già l’arrosto climatico. Infatti ora che la CO2 si avvia al raddoppio e non siamo tutti morti, pare che la tragedia arriverà quando quadruplicherà. Forse è per questo che la Reuters dedica spazio ad un nuovo studio che “prevede” un innalzamento dellivello dei mari tra 16,5 e 69 centimetri: roba da stivali di gomma e passa la paura praticamente…
Ma la chiosa dell’ottimo Wolf, dedicata allo scarso entusiasmo recentemente mostrato dai decisori nel farsi abbindolare dallo zaratustra di turno, è veramente uno spettacolo, non so commentarla, ve la propongo così com’è (grassetto mio):
L’inazione a cui assistiamo è tanto più sorprendente se si pensa a tutta l’isteria che si sente in giro sulle conseguenze drammatiche dell’accumulo di debito pubblico per i nostri figli e nipoti. Ma in questo caso lasceremmo in eredità semplicemente crediti di qualcuno nei confronti di qualcun altro. Nella peggiore delle ipotesi potrà esserci un default: qualcuno soffrirà, ma la vita andrà avanti […]. Lasciare un pianeta in preda al caos climatico è un problema molto più grande: non c’è un altro posto dove andare e non esiste un modo per «resettare» il sistema climatico del pianeta. Se adottiamo un atteggiamento prudente sulla gestione delle finanze pubbliche, tanto più dovremmo farlo riguardo a un problema irreversibile e dai costi molto maggiori.
NB: grazie a Fabrizio per la segnalazione.
[…] la co2 deve arrivare almeno a 1600ppm per il prossimi 150mila anni possiamo stare tranquilli.. Sono il signor Wolf, mi invento problemi | Climatemonitor poi se ti servono dati reali e non sbagliati sul reale innalzamento dei mari ipotizzato, lo […]
“…un pianeta in preda al caos climatico”. In realtà il sistema climatico è un sistema turbolento affetto da caos deterministico, come ha messo in luce Lorenz negli anni 60 (vi ricordate l’effetto farfalla?).
Al carattere intrinsecamente caotico del sistema si deve ad esempio l’abrupto cambio di fase delle gradi correnti occidentali avvenuto nel 1987, fenomeno con conseguenze enormi ed ancor oggi in attesa di una spiegazione meccanicistica e di una riproduzione minimamente credibile da parte dei nostri modelli deterministici basati sulla meccanica newtoniana della continuità e che dunque del caos non tengono conto.
In altri termini il caos è al cuore del sistema climatico e non ci sta perché ce l’ha messo l’uomo cattivo ma perché così è fatto il sistema stesso.
Pertanto la frase “un pianeta in preda al caos climatico” è a tutti gli effetti un artificio retorico, che dal punto di vista ontologico non vuol dire un “beato nulla” e che fa’ giustamente il paio con la capitale frase dell’illustre climatologo (pardon , politologo) Giovanni Sartori: “abbiamo rovinato il nostro clima”.
Pensierino della sera: se affidiamo l’interpretazione di sistemi complessi (ed anche quello economico lo è) a dei “vecchi tromboni” vuol proprio dire che vogliamo farci del male.
Io una volta beccai in un suo articolo la traduzioine di un’ espressione inglese che chiaramente dimostarva che non l’ aveva capita. Scrissi una letterina educate, ma un po’ ironica al Corsera, chiedendo in che lingua il suddetto luminare insegnasse ad Harvard. Naturalmente non mi aspettavo la pubblicazione, ma non ho avuto neanche un accenno di ricevuta.
Dopo Reagan e Grillo, ecco Keitel: ancora un’attore che si cimenta in politica?
–
Però Herr Keitel ha proprio ragione: rispetto al nostro, il clima sulla Luna è veramente soffocante.
–
Non solo: indirettamente ci ricorda che lassù il debito pubblico è inferiore al nostro.
–
Ergo, il caos climatico terrestre è chiaramente causato dale nostre banche centrali.
–
Adesso che abbiamo finalmente capito, il principio di precauzione ci impone di agire tempestivamente.
–
Infatti, se le banche centrali azzerassero subito l’emissione monetaria, l’emissione antropogenica della CO2 crollererebbe in breve tempo — il consenso è unanime!
–
E adesso, per favore, non seccatemi con il solito post hoc ergo propter hoc…. perché non ci liberiamo, una volta per tutte, da queste zavorre culturali?
–
😉
Non e’ che si vuole concentrare l’attenzione sul catastrofimo climatico facendo dimenticare i gravi problemi economici della nostra societa’?
Pur con la crisi economica e con l’incertezza per il futuro dei nostri figli la vita va avanti lo stesso, quindi peroccupiamoci di qualcos’altro, il riscaldamento globale per esempio…
A me sembra che il clima stia cambiando invece nel senso opposto(e’ solo una sensazione ,dovuta magari all’attuale primavera piovosa e fresca almeno qui in Toscana o all’inverno lungo e freddo che abbiamo avuto)
Ma dove vivono questi signori?
Infatti ora che la CO2 si avvia al raddoppio e non siamo tutti morti, pare che la tragedia arriverà quando quadruplicherà
Questo mi ricorda la lungimiranza scientifica del giocatore di roulette che sta perdendo e si vuole rifare raddoppiando la posta.
D’altronde inventarsi problemi può essere visto come parte del neokeynesianismo, tanto per non rimanere alle buche da scavare (beninteso, lo dico a livello di battuta e non per far partire una discussione di economia…).
Quindi è prevista ecatombe a Venezia per oggi alle 16.50.
http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2104